Coronavirus e termoscanner su tutti i voli, esclusi quelli nazionali

I controlli con i termoscanner sono stati estesi a tutti i voli, compresi quelli europei, ma esclusi quelli nazionali, in arrivo negli aeroporti italiani. Ogni scalo installerà gli scanner nelle aree più idonee anche se nella maggior parte dei casi saranno messi alle uscite o nell’area controllo passaporti. Negli aeroporti senza la strumentazione, ha fatto sapere il capo della Protezione Civile e Commissario per l’emergenza Coronavirus Angelo Borrelli, i controlli saranno effettuati da volontari medici e paramedici della Croce Rossa e di altre associazioni di Protezione Civile con i termometri a pistola.

Saranno rafforzati sensibilmente i controlli e il personale medico e sanitario in tutti gli aeroporti e porti italiani. A Roma Fiumicino si stanno attivando in queste ore corridoi sanitari e scanner termici su tutti gli arrivi. La decisione è stata presa stamani nel corso della riunione della task-force coronavirus 2019-nCoV del Ministero della Salute alla presenza del ministro Roberto Speranza insieme con la Protezione Civile.

I governatori di Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Trentino hanno scritto una lettera comune al Ministero della Sanità chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato anche ai bambini che frequentano le scuole. “Non c’è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, né tanto meno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all’ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso”, dice il Presidente del Veneto, Luca Zaia.

In particolare, nella lettera si chiede l’integrazione della circolare ministeriale sulle misure per gli studenti “prevedendo un ulteriore elemento di tutela verso i bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia e gli studenti soggetti ad obbligo scolastico, prevedendo, in via del tutto precauzionale, un periodo di 14 giorni prima del rientro a scuola da parte degli studenti, di qualsiasi nazionalità, italiani compresi, giunti in Italia dalle aree affette della Cina”.

I presidenti Luca Zaia, Massimiliano Fedriga, Attilio Fontana e Maurizio Fugatti sottolineano che, anche a seguito del Report n.12 dell’Oms, il quale afferma che la trasmissione da Coronavirus in soggetto asintomatico è “rara ma possibile” e considerato che le conoscenze sul virus e sulla reale situazione epidemiologica sono limitate, “è di tutta evidenza che quelle di contenimento sono le uniche misure preventive a nostra disposizione per cercare di limitare la diffusione del virus”.

“Quando c’è di mezzo la salute dei cittadini, possono avere 10 anni o 80 anni sono cautela ovvie”.Così Matteo Salvini a proposito della lettera dei governatori leghisti inviata al ministero della Salute con la richiesta che i bambini in rientro dalla Cina non tornino in classe per due settimane per precauzione.

“C’è una circolare del ministero della Salute che ha spiegato tutti i casi punto per punto. Io mi sento di tranquillizzare gli studenti e le famiglie: la scuola resta un luogo di inclusione, per cui se non ci sono situazioni come quelle che qualcuno ha descritto, a scuola si va”. L’ha affermato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, oggi a Torino, a proposito del Coronavirus. “Ribadisco che non abbiamo una emergenza per le scuole”. Ieri il ministro aveva dichiarato di non voler “inutili allarmismi” e che “non ci sono motivi per escludere gli alunni dalla scuola. La circolare abbiamo spiegato cosa fare e in quali casi, quindi tranquillità assoluta”.

“Senza indicazioni del Ministero della Salute, non si può tenere fuori dalle classi nessuno. Non lo possono fare le Regioni e non lo possono fare i singoli presidi, la cui sfera di autonomia non arriva fino a questo. Inoltre ritengo che anche per lo stesso Ministero sarebbe complicato, se non impossibile, reperire l’elenco di tutti gli studenti che sono andati ultimamente in Cina”. Lo dice Mario Rusconi membro del consiglio nazionale dell’associazione nazionale presidi e presidente della stessa associazione di Roma.

Il ministero dell’Istruzione sta chiedendo ai presidi di tutte le scuole di ogni ordine e grado informazioni sul numero di studenti e docenti attualmente in Cina o che siano rientrati in Italia negli ultimi 15 giorni dalla Cina. In particolare la rilevazione mira a sapere quale sia il numero degli studenti e dei docenti impegnati in attività di studio e formazione di cui si prevede il rientro nelle prossime settimane e il numero di studenti o di personale scolastico che sia rientrato negli ultimi 15 giorni dalla Cina.

“Giusta la richiesta di alcuni Presidenti di Regione della Lega di avere maggiore attenzione prima di riammettere bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole”. Lo scrive sul suo sito Medical Facts il medico e virologo Roberto Burioni. “Il coronavirus cinese è molto contagioso – afferma Burioni – causa una malattia che sembra essere grave e contro di essa non abbiamo né farmaci né vaccini. L’unica arma che possiamo utilizzare per tentare di bloccare questa epidemia è, insieme alla diagnosi precoce, l’isolamento”.

L’organizzazione sanitaria spetta alle Regioni. Ognuno faccia il proprio lavoro. Decide il ministro della Salute e le Regioni si adeguano. Tutto molto chiaro. Basta leggere la Costituzione. Se la dichiarazione dei Presidenti della Lega non è ispirata da motivazioni politiche, come sono certo ben conoscendo il loro profondo rispetto delle Istituzioni, il governo la accoglierà come ulteriore sollecitazione a tenere alta la vigilanza sul mondo della scuola”. Così il ministro Francesco Boccia.

Accordo tra Ministero della Salute e Twitter contro le fake news che stanno proliferando in questi giorni di emergenza Coronavirus. Da oggi infatti Twitter indirezzerà ogni ricerca e hashtag al Ministero della Salute. Lo ha detto il ministro Roberto Speranza annunciando l’accordo. Nel corso delle ultime quattro settimane sulla piattaforma sono stati pubblicati oltre 15 milioni di tweet sull’argomento. Un trend che sembra destinato a non arrestarsi.Twitter, infatti, ha introdotto un messaggio che rimanda alla pagina internet dedicata del Ministero della Salute, che verrà attivato con la ricerca di termini legati al coronavirus.

Per l”Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’epidemia di coronavirus partita dalla Cina “non è ancora una pandemia”. Lo ha detto alla stampa Sylvie Briand, direttrice del dipartimento di malattie infettive. “Attualmente, non siamo in una situazione di pandemia”, termine che viene usato per definire una situazione di diffusione globale di una malattia, ha spiegato. “E’ importante contenere la disinformazione sul coronavirus il prima possibile. Quando c’è qualcosa di ignoto, la gente cerca di riempire il vuoto”. ha aggiunto. L’esponente dell’Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto ai media “collaborazione per trasmettere le informazioni giuste nel modo giusto”.

“Stiamo creando una task force con i ministri competenti – ha detto il premier – per varare una serie di misure di contrasto all’impatto economico dell’emergenza corona virus. Dobbiamo intervenire per contenere questo impatto. Quando avremo completato una ricognizione della situazione attuale e avremo una previsione più chiara potremo adottare le misure di sostengo alle nostre imprese con riguardo ai settori più direttamente coinvolti”.

 

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