Conferenza stampa Giorgia Meloni, rinviata due volte per problemi di salute

Giorgia Meloni in questi giorni viene attaccata per la mancanza di una classe dirigente, squalificata e impresentabile, come racconta lo scivolone di Pozzolo. E allora ecco che ritorna, a valanga, l’accusa a Giorgia Meloni di non avere una classe dirigente all’altezza.

Dopo due rinvii, la tanto attesa conferenza stampa di fine anno di Giorgia Meloni per problemi di salute, la premier incontra i giornalisti. Oltre al bilancio del 2023, la presidente del Consiglio ha risposto anche alle domande sul caso di Emanuele Pozzolo, sul ddl Concorrenza e sulla vicenda Anas–Tommaso Verdini, per cui è stato tirato in ballo, dall’opposizione, il ministro Matteo Salvini.

“Prego la sinistra di non farmi lezioni di morale’’: ‘vengo raggiunta da una lettera di Conte che mi dice che devo far dimettere tutte queste persone” coinvolte in casi di cronaca “perché altrimenti c’è una questione morale. Il M5s lo ha sempre chiesto, con un’eccezione: il Movimento 5 Stelle. Conte indagato non si è dimesso, Raggi lo stesso, Grillo indagato ha la solidarietà di Conte. Due giorni prima di scrivermi, Conte ha nominato vicepresidente del partito una persona condannata in primo e secondo grado. Io non mai chiesto le dimissioni di Conte, perché credo che le cose si valutino a valle, ma non si può avere per altri un metro diverso rispetto alla propria classe dirigente. A sinistra si è garantisti coi propri, cucce del cane comprese, e giustizialisti con gli altri. Non funziona così”.

Sul caso Anas-Tommaso Verdini, Giorgia Meloni ha spiegato che: “non ho mai fatto le dichiarazioni che ho letto”, e di non avere “gli elementi per commentare il fatto in sé. Penso che sulla questione bisogna attendere la magistratura, quello che ho letto è che le intercettazioni fanno riferimento al precedente Governo, Salvini non viene chiamato in causa e quindi non ritengo che debba riferire in Aula su questa materia. Da quello che so, l’unica tessera che aveva Tommaso Verdini era del Pd, ma nessuno di noi ha detto che il Pd sarebbe coinvolto”.

Non accenna a placarsi il caso di Emanuele Pozzolo,  deputato di Fratelli d’Italia accusato di aver sparato con la sua pistola la notte di Capodanno ferendo uno dei partecipanti alla festa alla Pro loco di Rosazza, Luca Campana, genero di un agente di scorta di Andrea Delmastro, sottosegretario alla Giustizia. La vittima non ha ancora querelato e, mentre si attendono gli esiti del test sulla polvere da sparo, arriva la decisione di Giorgia Meloni: “Ha sbagliato. Io ho chiesto che venga deferito alla commissione dei probiviri di Fdi indipendentemente dal lavoro che fa l’autorità competente e che nelle more del giudizio sia sospeso da Fdi”.

Il parlamentare da sempre ha detto agli investigatori di non “essere stato lui a sparare” aggiungendo: “Forse si è ferito da solo, mentre prendeva l’arma che era caduta a terra”.

Sul caso le indagini proseguono, tra i numerosi testimoni tutti ascoltati e l’attesa per l’esito dello Stub, l’esame per la presenza di polvere da sparo su mani e vestiti, ma non è ancora chiaro perché il deputato di FdI, durante i saluti che era passato a fare verso l’1.30 ai festeggiamenti di Capodanno, abbia estratto la mini-pistola che aveva con sé. Nonostante il porto d’armi, il comportamento viene se non altro visto come incauto, prima che pericoloso. Gli esiti dello Stub arriveranno dal Ris di Parma, che non ha però i vestiti di Pozzolo, negati dal deputato in forza dell’immunità parlamentare. Le testimonianze sono state acquisite tutte dalla procura di Biella e dai carabinieri, che si stanno occupando del caso, ma resta riserbo perché proprio dai dettagli gli inquirenti cercheranno di ricostruire quanto accaduto quando il deputato di Fdi è arrivato dalla sua residenza nel paese accanto, Campiglia Cervo, dove aveva festeggiato. Sarebbe stato lui, secondo alcuni presenti, ad aver tirato fuori l’arma, mostrandola. Tra le persone sentite da magistrati e militari, non risulterebbero il sottosegretario e nemmeno la sorella, Francesca Delmastro, sindaca di Rosazza, che aveva affittato i locali per la festa con familiari e la scorta del fratello, i cui componenti avevano portato anche i propri parenti. Andrea Delmastro al momento dello sparo, come lui stesso aveva dichiarato subito dopo i fatti, era già a qualche centinaio di metri di distanza, alla sua auto, per sistemare alcune borse con avanzi del cenone, pronto a rincasare con la propria famiglia. La sorella invece aveva raccontato di essere andata via da un po’, dopo avere aiutato a sparecchiare.

Nella privatizzazione il Governo intende muovere con una “riduzione delle quote in partecipate che non riduce il controllo pubblico, come Poste, oppure con l’entrata di privati con quote minoritarie, come in Ferrovie. Ovviamente sono passaggi complessi e la tempistica non dipende solo da me. Abbiamo dato un segnale con Mps – ha aggiunto – con la nostra iniziativa parte delle risorse sono rientrate, abbiamo dato un bel segnale. Lo Stato deve controllare ciò che è strategico ma ciò comporta aprirsi anche al mercato”.

“La riforma dell’autonomia differenziata si tiene perfettamente con il premierato. Penso che un meccanismo di responsabilizzazione possa aiutare sul merito. Non vedo sperequazione tra nord e sud, l’autonomia non è togliere a una regione per dare a un’altra, ma stabilisce il principio che se tu gestisci bene le tue risorse lo Stato può valutare di darti anche altre competenze e penso” che la riforma “può essere un volano per il sud: non stupisce che sia contrario chi spende peggio i fondi europei”.

Sul premierato “la prima cosa che ho detto è che abbiamo scelto di non toccare i poteri del capo dello Stato e lo facciamo. Sappiamo che il capo dello Stato è una figura di garanzia, non vedo in cosa l’elezione del premier significhi togliere poteri al capo dello Stato, per me si crea un buon equilibrio e si rafforza la stabilità del governo”.

Sul tema dell’antisemitismo, Giorgia Meloni ha dichiarato che “il prefetto Pecoraro si è dimesso per ragioni personali dal suo incarico” di coordinatore nazionale per la lotta all’antisemitismo, “siamo in procinto di nominare il generale Angelosanto, già capo del Ros”, una figura “molto autorevole per occuparsi di questa materia.   Con il ministro Piantedosi abbiamo lavorato per mettere in sicurezza le comunità ebraiche e forse la cosa più intelligente da fare è far conoscere cosa sia Israele, quando ero ministro della gioventù avevamo attivato il servizio civile in Israele, cosa che ora ovviamente non si può fare. Ma è importante far conoscere Israele che è una realtà molto spesso vittima di stereotipi e forse aiutare i più giovani a conoscere la realtà può servire ad abbattere culturalmente il fenomeno tragico dell’antisemitismo”.

L’Italia è una nazione in cui molti investirebbero se avessimo maggiori certezze. Penso che queste siano due riforme che servono, la riforma della burocrazia e della giustizia e le considero due delle mie priorità per il prossimo anno”.

Giorgia Meloni ha detto che “tutto si può migliorare”, ma ha sottolineato di non auspicare e di non volere un “rimpasto di Governo. Sono contenta della mia squadra, del clima che c’è, del lavoro che stiamo facendo. Per ora abbiamo parlato dell’ipotesi di candidare i tre leader del partito della maggioranza alle elezioni Europee, per me è corretto fare insieme” questa riflessione ma “mi pare molto presto: io non lavoro per ottenere un rimpasto”.

Giorgia Meloni ha rivendicato lo stop alla Via della Seta, per quel che riguarda i rapporti commerciali con la Cina, sottolineando di essere stata “convinta della scelta” perché “non c’era reciprocità”.

“Io sto lavorando già da tempo a un piano di borse di studio per studenti meritevoli” che “non hanno condizioni di reddito adeguate.  Per i primi sei mesi del 2024 tra gli obiettivi del governo c’è “la messa a terra del nuovo Pnrr che dovrebbe arrivare nelle prossime settimane”.

“Io penso che qualcuno in questa nazione abbia pensato di poter dare le carte, ma in uno Stato normale non ci sono condizionamenti, l’ho visto accadere e non dico di più. Vedo degli attacchi e se pensano che ti spaventi se non fai quello che vogliono, ma io non sono una che si spaventa facilmente, preferisco 100 volte andare a casa: hanno a che fare con la persona sbagliata. Ci sono quelli che pensano che possono indirizzare le scelte, ma con me non funziona, io sono il premier e le faccio io, me ne assumo la responsabilità”.

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