Servizio sanitario per 1 italiano su 3 è peggiorato

Quasi un italiano su tre, il 28,9%, giudica che il servizio sanitario negli ultimi due anni è peggiorato. E’ quanto emerge dal 45mo Rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale del Paese, secondo il quale i cittadini temono in particolare modo un’accentuazione delle differenze di qualità tra le sanità regionali (35,2%) e che l’interferenza della politica danneggi in modo irreparabile la qualità della sanità (35%).

Dai dati dell’indagine Forum per la Ricerca Biomedica-Censis, si legge nel rapporto, emerge che “la cura cui è sottoposto il Servizio sanitario agli occhi dei cittadini italiani non sta generando effetti positivi visto che è solo l’11% a ritenere migliorato il servizio sanitario della propria Regione” mentre “il 60% ha registrato una sostanziale stabilità” . Il rapporto evidenzia infatti come nel periodo 2001-2010 le Regioni con piano di rientro “hanno registrato un incremento della spesa del 19% di contro al +26,9% del resto delle Regioni”. Tra le Regioni per il periodo 2006-2010 “spicca il contenimento della spesa che hanno registrato la Sicilia (oltre il -10%), l’Abruzzo (-4,4%), il Lazio (-3%) e la Campania (-1,9%)”.

Ma “la sanità è cristallizzata nel divario di performance regionali – si osserva nel Rapporto – tanto che nelle regioni del Mezzogiorno è più alta la percentuale di cittadini che parla di peggioramento”.

Quanto al futuro della sanità, oltre a differenze regionali e interferenze della politica a preoccupare gli italiani c’è anche il timore che “i problemi di disavanzo rendano indispensabili robusti tagli all’offerta (21,8%)” ma anche che non si sviluppino i servizi necessari, come l’assistenza domiciliare territoriale (18%) e che “l’invecchiamento e la diffusione delle patologie croniche producano un intasamento delle strutture e dei servizi (16,3%)”.

“Per rispondere alle attese dei cittadini – conclude il Rapporto – le dinamiche future del Servizio sanitario regionalizzato, emancipato dall’eccesso di vincoli della politica, devono rispondere adeguatamente alla duplice esigenza di garantire la sostenibilità finanziaria e al contempo dare a tutti i cittadini, ovunque risiedano, la qualità attesa”.

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