Bagnasco ai politici: Scandali inaccettabili, risolvete i problemi dell’Italia

 

“Dispiace molto che anche dalle Regioni stia emergendo un reticolo di corruttele e di scandali, inducendo a pensare che il sospirato decentramento dello Stato in non pochi casi coincide con una zavorra inaccettabile”. Parole dure, durissime contro quel sistema di corruzione che sta avvolgendo la politica italiana sono state pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco nell’aprire il Consiglio episcopale permanente. Per il numero uno dei vescovi italiani “l’immoralità e il malaffare” presenti “al centro come in periferia non è una consolazione, ma un motivo di rafforzata indignazione, che la classe politica continua a sottovalutare. Ed è motivo di disagio e di rabbia per gli onesti”. “Possibile – si chiede Bagnasco – che l’arruolamento nelle file della politica sia ormai così degradato? Si parla di austerità e di tagli, eppure continuamente si scopre che ovunque si annidano cespiti di spesa assurdi e incontrollati”. Secondo il pensiero del cardinale i “cittadini insieme al diritto di scelta dei propri governanti esercitino un più penetrante discernimento, per non cadere in tranelli mortificanti la stessa democrazia”. Il presidente della Cei chiede di non sottovalutare il sentimento di anti politica che sta crescendo tra la gente e suggerisce ai partiti di non candidare “soggetti chiacchierati” alle prossime elezioni politiche.  “E’ l’ora di una solidarietà lungimirante – ha spiegato il cardinale – della concentrazione assoluta – senza distrazioni – sui problemi prioritari dell’economia e del lavoro, della rifondazione dei partiti, delle procedure partecipative ed elettive, di una lotta penetrante e inesorabile alla corruzione: problemi tutti che hanno al centro la persona e ne sono il necessario sviluppo”. Il presidente dei vescovi italiani loda il comportamento del governo tecnico di Mario Monti unico esecutivo in grado di evitare “umilianti capitolazioni” all’Italia. “In una congiuntura particolarmente acuta – ha precisato Bagnasco – la classe politica ha ritenuto proprio dovere fare un passo indietro rispetto alla conduzione del governo del Paese. Ora è chiaro interesse di tutti che il governo votato dal Parlamento adempia ai propri compiti urgenti, e metta il Paese al riparo definitivo da capitolazioni umilianti e altamente rischiose. Nel frattempo, la politica deve riempire operosamente la scena arrivando a riforme tanto importanti quanto attese”.

 

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