Aumentano i beneficiari del reddito di cittadinanza e sale anche l’importo medio per famiglia. L’assegno più alto al sud

Aumentano i beneficiari del reddito di cittadinanza e sale anche l’importo medio per famiglia. L’assegno più alto al sud

Reddito di cittadinanza: le nuove regole dopo l’emergenza Coronavirus

Con l’emergenza sanitaria il Governo aveva sospeso le misure di condizionalità per accedere al reddito di cittadinanza. Misure terminate lo scorso 17 luglio, facendo ora rientrare i precedenti obblighi.

Boom di beneficiari del Reddito di cittadinanza. L’Inps comunica che a luglio sono stati superati i 3 milioni di persone coinvolte, con
un aumento del 17% rispetto a gennaio 2020, riferite a 1,3 milioni di nuclei familiari che hanno attualmente in pagamento il Reddito/Pensione di cittadinanza. L’importo medio mensile dei due sussidi è di 523,29 euro.

Reddito di cittadinanza, aumento dell’importo medio

In particolare, con riferimento al solo Reddito di cittadinanza, sono 1,1 milioni i nuclei familiari che risultano avere in pagamento il beneficio con 2,9 milioni di persone coinvolte e con un importo medio mensile di 561,23 euro (contro i 527 euro del 2019.

Ben 728.654 beneficiari del Reddito di cittadinanza sono risultati essere residenti al Sud e nelle Isole. Al nord le persone che hanno ottenuto il susidio sono 258.483, al centro più di 169mila.

Reddito di cittadinanza, l’assegno più alto al sud

L’assegno è più alto al sud (in media 600,55 euro) e nelle Isole (607,50 euro). Al nord-est l’importo medio del Rdc è stato invece di 470 euro contro i 515 del Nord-Ovest e i 528 del Centro.

Con il decreto Rilancio, accanto a Reddito e Pensione di cittadinanza, il governo ha messo a punto una ulteriore rete di sostegno per chi non può accedere al Reddito di cittadinanza: il Rem o Reddito di emergenza. Uno strumento, che stando ai dati diffusi la scorsa settimana dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico, è già stato erogato a circa 300mila cittadini.

Reddito di cittadinanza, beneficiari a rischio

Secondo i dati diffusi dai giorni scorsi dall’Anpal, oltre la metà dei beneficiari del Reddito di cittadinanza sarebbe a rischio perché non ha mai sottoscritto il Patto per il lavoro.

Nel nord Italia solo il 30% lo ha sottoscritto, contro il 40% del centro Italia, il 43,4% del sud Italia e il 51,4% delle Isole. Questo perché non è mai stata rilasciata la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro, dichiarazione che deve essere rilasciata entro 30 giorni dal riconoscimento del beneficio, pena la decadenza immediata, con divieto di fare una nuova domanda per 18 mesi. Se l’Inps dovesse effettuare dei controlli puntuali, dunque, oltre la metà dei percettori potrebbe improvvisamente ritrovarsi senza l’assegno mensile del Reddito di cittadinanza.

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