Anguria, per capire se è dolce guarda la ‘ragnatela’ sulla buccia

Dal peso alla forma, dalla superficie alla polpa: ecco come scegliere l’anguria più gustosa.

Uno degli alimenti più apprezzati nella stagione estiva è l’anguria, perfetta a fine pasto o per spezzare la fame senza sensi di colpa. Rinfrescante e leggera, infatti, l’anguria è tra gli ortaggi – ebbene sì, non è un frutto! – più acquistati in estate, capace di mettere d’accordo grandi e piccoli. Grazie al suo basso apporto calorico, poi, una fetta è lo spuntino perfetto di metà giornata anche nel caso di diete dimagranti.

Ad alto potere idratante (è composta per circa il 90% di acqua), l’anguria garantisce anche preziosi nutrienti. Fra questi, per esempio, vitamine (A, B6 e C), minerali (potassio e magnesio) e fibre utili per il benessere dell’organismo. Su tutti, però, domina il licopene, potente antiossidante che è responsabile della colorazione rosso acceso della polpa. Presente anche nei pomodori, questo componente è un alleato per mantenere sotto controllo i livelli del colesterolo e della pressione sanguigna. Inoltre, coadiuva la prevenzione di patologie cardiache e di alcuni tumori.

Ma come fare a riconoscere un’anguria dolce e ben matura quando siamo al supermercato o dal fruttivendolo? Esistono alcuni dettagli a cui prestare attenzione per avere la certezza di portare a tavola un piatto delizioso. Per prima cosa, controlliamo sulla buccia esterna la ‘ragnatela’, ovvero i filamenti che solcano la superficie. Questi, per quanto antiestetici, stanno a significare che le api si sono posate sull’anguria durante la fase di impollinazione e sono un indice di dolcezza.

Inoltre, la parte gialla (che indica il punto in cui l’anguria ha toccato terra) deve essere scura e non tendente al bianco. Poi, attenzione alla forma: meglio scegliere angurie tondeggianti e compatte, di medie dimensioni, rispetto a quelle dalla forma allungata. Diamo anche un’occhiata al gambo: se è secco significa che l’anguria è pronta per essere gustata. Se, infine, quando apriamo a casa la nostra anguria, vi sono all’interno delle crepe, meglio non mangiarla dal momento che sono il segnale dell’uso di sostanze chimiche durante la coltivazione

Anguria, per capire se è dolce guarda la ‘ragnatela’ sulla buccia

Dal peso alla forma, dalla superficie alla polpa: ecco come scegliere l’anguria più gustosa.

Uno degli alimenti più apprezzati nella stagione estiva è l’anguria, perfetta a fine pasto o per spezzare la fame senza sensi di colpa. Rinfrescante e leggera, infatti, l’anguria è tra gli ortaggi – ebbene sì, non è un frutto! – più acquistati in estate, capace di mettere d’accordo grandi e piccoli. Grazie al suo basso apporto calorico, poi, una fetta è lo spuntino perfetto di metà giornata anche nel caso di diete dimagranti.

Ad alto potere idratante (è composta per circa il 90% di acqua), l’anguria garantisce anche preziosi nutrienti. Fra questi, per esempio, vitamine (A, B6 e C), minerali (potassio e magnesio) e fibre utili per il benessere dell’organismo. Su tutti, però, domina il licopene, potente antiossidante che è responsabile della colorazione rosso acceso della polpa. Presente anche nei pomodori, questo componente è un alleato per mantenere sotto controllo i livelli del colesterolo e della pressione sanguigna. Inoltre, coadiuva la prevenzione di patologie cardiache e di alcuni tumori.

Ma come fare a riconoscere un’anguria dolce e ben matura quando siamo al supermercato o dal fruttivendolo? Esistono alcuni dettagli a cui prestare attenzione per avere la certezza di portare a tavola un piatto delizioso. Per prima cosa, controlliamo sulla buccia esterna la ‘ragnatela’, ovvero i filamenti che solcano la superficie. Questi, per quanto antiestetici, stanno a significare che le api si sono posate sull’anguria durante la fase di impollinazione e sono un indice di dolcezza.

Inoltre, la parte gialla (che indica il punto in cui l’anguria ha toccato terra) deve essere scura e non tendente al bianco. Poi, attenzione alla forma: meglio scegliere angurie tondeggianti e compatte, di medie dimensioni, rispetto a quelle dalla forma allungata. Diamo anche un’occhiata al gambo: se è secco significa che l’anguria è pronta per essere gustata. Se, infine, quando apriamo a casa la nostra anguria, vi sono all’interno delle crepe, meglio non mangiarla dal momento che sono il segnale dell’uso di sostanze chimiche durante la coltivazione.

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