Vinitaly alle stelle

Vinitaly 2018: dalla nostra inviata:

Inaugurata dal presidente del Senato Elisabetta Casellati, la fiera dei record con ben 4.380 espositori.

Per Coldiretti, è l’anno della  ‘svolta green’.

Il governatore Zaia propone di candidare il Valpolicella all’Unesco.

Ottimismo dalla Campania: crescita tripla dell’export rispetto alle altre regioni italiane  

 

Tra Di Maio e Salvini, frecciate senza sconti

VERONA. Numeri di tutto rispetto per questa 52a edizione del Vinitaly 2018 in programma fino al 18 aprile: un esercito di 4.380 espositori, 130 in più rispetto all’anno scorso; sono saliti da 29 a  36 i Paesi stranieri presenti nell’International WineHall Secondo lo studio di Coldiretti, è l’anno della  ‘svolta green’ nel bicchiere: gli italiani si orientano sempre più sul vino biologico e lo dimostra l’aumento repentino del 45% nelle vendite del 2017 rispetto all’anno precedente, per un totale di 3,84 milioni di litri venduti nella grande distribuzione sul territorio italiano.

Tra gli eventi collaterali, c’è  in contemporanea Sol&Agrifood, salone internazionale dell’agroalimentare di qualità, ed Enolitech, salone internazionale delle tecniche per la viticoltura, l’enologia e le tecnologie olivicole e olearie Ieri, l’inaugurazione, alla presenza del presidente del Senato, Maria Elisabetti Alberti Casellati e di molti politici oltre che del presidente di Veronafiere, Maurizio Danese, del viceministro dell’Agricoltura Andrea Olivero, del governatore del Veneto Luca Zaia. Stamattina la visita del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

La fiera vitivinicola più importante del Bel Paese nel giorno inaugurale è stata teatro dello scontro politico nel prolungato stallo che affligge la nazione. Al Vinitaly, in passerella i principali leader politici, incominciando da Salvini e Di Maio, Martina, la Meloni ed altri. E non sono mancate frecciatine a distanza che hanno riscaldato il clima fieristico.

Per la presidente del Senato Alberti Casellati ‘Vinitaly è un’eccellenza assoluta e un vero fiore all’occhiello per Verona, il Veneto e per l’intero Paese: qui c’è l’Italia migliore, che lavora, che innova, che riesce a coniugare il lavoro nei campi con l’innovazione tecnologica e le nuove frontiere del commercio digitale’.

Il Vinitaly è la grande festa del vino italiano e un momento di riflessione per capire quanto è stato fatto e quali sono i passi per crescere ulteriormente,  ha stigmatizzato Olivero: ‘Il vino è diventato icona del made in Italy e il legame con il turismo è forte ed è in grado di rappresentare l’Italia. Questa città può confermarlo più di ogni altra che è possibile una liaison tra produzione e bellezza. Serve sempre di più aprirsi al turismo, perché i dati ci dicono che un turista su tre cerca food & wine’.

Orientato sull’ esportazione, l’intervento di Danese che ha evidenziato le molte opportunità inesplorate per il vino italiano, sia in aree che vengono considerate mature, come gli Stati Uniti, sia in quelle con un forte potenziale come la Cina. E c’è un’intera fascia nel Centro-Sud del mondo, totalmente da scoprire per il nostro export.

Grande notizia da Zaia che ha annunciato con enfasi: ‘La settimana scorsa ero a Parigi all’Unesco e vi posso annunciare che stiamo costruendo l’ipotesi di candidatura per il Valpolicella. Nel mondo del vino abbiamo molto da comunicare, dobbiamo parlare di Wine Pride, dell’orgoglio del vino italiano, perché il vino deve essere il biglietto da visita dell’Italia nel mondo. L’Italia è il primo produttore mondiale di vino e il Veneto è la prima regione in Italia. Abbiamo una cinquantina di denominazioni e produciamo 8,5 milioni di ettolitri, esportiamo mezzo miliardo di euro di bollicine e dei quasi sei miliardi di export due miliardi li fa il Veneto’.

Buone nuove anche dalla Campania alla conferenza stampa del Presidente De Luca moderata da Luciano Pignataro  Negli ultimi 12 anni, la regione capitanata dalla città di Napoli ha avuto una crescita tripla dell’export dei suoi prodotti vitivinicololi rispetto alle altre regioni d’Italia. Risultato acclarato nel 2017 con un ‘+ 16%’ di tutto rispetto.

Particolarmente apprezzato dai buyer l’allestimento del padiglione, in posizione nettamente favorita, giusto all’ingresso della fiera.

Di spicco anche le iniziative de ‘Le donne del vino’ della. Amos is, tra le più attive d’Italia.

Teresa Lucianelli

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