La salma di Riina in Sicilia

PALERMO. Il carro funebre con la salma del boss Totò Riina, morto venerdì, è sbarcato al porto di Palermo dalla nave traghetto da Napoli. Partito ieri da Parma è seguito dall’auto dei familiari. Ora è diretto al cimitero di Corleone. Sarà tumulato, vicino al gotha della mafia che non c’è più: Michele Navarra, Luciano Liggio, le ceneri di Bernardo Provenzano. Non ci sarà un funerale pubblico, forse una benedizione se qualcuno chiamerà un religioso per un breve rito privato.

A Parma Totò ‘u curtu’ era arrivato a febbraio 2015 dal penitenziario milanese di Opera e al giorno di Santa Lucia di quell’anno, il 13 dicembre, risale il primo ricovero nel reparto detenuti, dove ha continuato a scontare in regime di 41 bis, il carcere duro per i mafiosi, le sue 26 condanne all’ergastolo. Sempre da Parma erano partite le ultime istanze per il differimento della pena, tutte respinte dai giudici, via via che le sue condizioni di salute hanno iniziato ad aggravarsi, per poi precipitare una decina di giorni prima della morte, quando dal reparto ordinario è passato alla terapia intensiva-rianimazione. Lì si è spento, alle 3.37 del giorno dopo il suo ottantasettesimo compleanno.

 

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