M5s, via altri nove parlamentari

Continua l’esodo tra i cinquestelle. Altri nove parlamentari, come annunciato ieri, hanno comunicato il loro addio ai gruppi di Camera e Senato. Si tratta di Mara Mucci, Walter Rizzetto, Tancredi Turco, Aris Prodani, Samuele Segoni, Eleonora Bechis, Marco Baldassarre, Sebastiano Barbanti, Gessica Rostellato. Stasera gli ex-M5s parteciperanno alle consultazioni al Pd sul Quirinale, ha annunciato il vicesegretario Dem Lorenzo Guerini. Se Renzi ce lo chiede noi andiamo. “Non è stata una scelta semplice ma noi vogliamo ricreare ora quello che pensiamo sia davvero il M5s e non è più”, dice Rizzetto che con la collega Mucci sottolinea: “Il M5s è nato per cambiare le cose e per questo oggi abbiamo rassegnato le dimissioni dal gruppo: noi vogliamo cambiare l’Italia e farlo con coerenza e responsabilità. Ma tra il non capire e rimanere in silenzio abbiamo scelto di ribellarci ancora una volta. Siamo un cantiere aperto”. Marco Baldassarre lancia anche un appello ai colleghi che ancora restano nel gruppo pur contestandone la deriva: “le porte sono aperte, non si può restare dove non c’è confronto. Noi  non ce ne andiamo perché tradiamo i principi, ce ne andiamo perché vogliamo ribadirli”. Il metodo per l’elezione del Capo dello Stato, confermano gli ex M5s, ha fatto da detonatore alle nuove uscite: “l’assemblea parlamentare è stata esautorata. Per l’elezione del Presidente non c’è stato confronto, non ci è stato neppure detto nulla se non state buoni e zitti: poi il giorno dopo abbiamo saputo che fare dal blog. Questa è la cosa più grave”. Non è escluso che il M5s possa tornare a decidere di votare un suo candidato di bandiera scelto sul blog. Se questa dovesse essere la strada potrebbe scoprirsi già domani quando potrebbe tenersi una riunione congiunta di deputati e senatori. Tra molti di loro serpeggia scontento per essere stati tenuti alla larga dalle decisioni sul Quirinale. Mugugni che in alcuni casi hanno dato la stura alla decisione a lungo meditata di lasciare il gruppo parlamentare. Domani usciranno allo scoperto: hanno convocato una conferenza stampa per spiegare la scelta che, stando alle indiscrezioni, dovrebbe riguardare poco meno di una decina di parlamentari, per lo più deputati.

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