Vittorio Sgarbi per le europee in giro con la ‘Capramobile’ nella Circoscrizione Italia Meridionale

L’8 e il 9 giugno si tornerà in urna. Alla pari degli altri Paesi Ue, i cittadini dovranno indicare i loro nuovi rappresentanti all’Europarlamento. In 3.700 Comuni, compresi 27 capoluoghi di Provincia, toccherà prendere una posizione. E in occasioni così importanti, pur di farsi pubblicità, si è disposti a tutto. Noto per le sue intemperanze in televisione, Vittorio Sgarbi concorrerà con Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni.

Il critico d’arte e personaggio dello spettacolo battaglierà contro tanti candidati, con un vantaggio: il forte seguito riscosso pure sui social, dove, soltanto su Instagram, conta ben 630.000 followers.

Sgarbi è anche conosciuto per   “capra” sdoganata nei diverbi verbali sul piccolo schermo. Trasformata addirittura in un libro, il “Diario della Capra” di Baldini e Castoldi, vi ricorre di nuovo per quella che è stata da egli ribattezzata “capramobile”. “La “capramobile” si è messa in moto – recita l’intervento -. Elezioni Europee 2024. Sono candidato nella lista di “Fratelli d’Italia” nella Circoscrizione Italia Meridionale: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia e Calabria)”.


Le origini di “capra” risalgono agli anni Ottanta. Mentre muoveva i primi passi nei salottini TV, assiduo ospite del Maurizio Costanzo Show, Vittorio Sgarbi seppe subito farsi notare. I modi schietti e l’atteggiamento ribelle a qualsiasi protocollo gli valsero presto dei forti consensi.

Un episodio determinante avvenne il 23 marzo 1989, quando una docente, entrata in rotta di collisione con lui, lo apostrofò “asino poetico”. Di rimando, Vittorio Sgarbi la ricoprì di insulti. Esplose letteralmente, in preda alla collera totale: le “licenze” prese gli costarono una multa di 60 milioni di lire. A quel punto, dovette cambiare, individuare dei modi curiosi e creativi per non ricadere negli stessi guai.

Nel corso del tempo, la celeberrima esclamazione ne è diventata il “marchio di fabbrica”. Sul significato attribuitovi, Sgarbi ha spiegato di averla usata in riferimento a molte persone che potrebbero trarre beneficio dall’essere istruite. L’epiteto gli ha permesso di riscuotere un certo successo tra i giovani, che spesso lo fermano per strada e vogliono sentirselo dire. Su IG posta di frequente anche delle foto in compagnia degli ovini: non poteva che rispolverarla in vista della campagna elettorale.

Peccato che manchi la Sicilia nella circoscriione elettorale visto che  Alicudi è abitata più a capre che a uomini, visto che  conta un centinaio di abitanti e più di 600 capre. Località utile per Vittorio Sgarbi.

Le Europee aumentano il peso dei grandi partiti. Cosi è stato per la Dc, poi per Forza Italia, per Renzi, per Salvini, per i 5 stelle. Metà degli italiani si muove dalla De e ora approda a Fratelli d’Italia: è l’Italia dei conservatori e oggi quel partito ha creato l’area dei moderati che va da Fitto, un ex democristiano, a me che sono radicale. Il Rinascimento italiano si rappresenta in quell’area di conservatori che sta in Fratelli d’Italia come in un campo largo dove trova posto l’Italia libera e libertaria che porta avanti le idee della cultura. Giorgia Meloni in maniera intelligente e con la massima tolleranza sente l’indispensabi-lità di costruire una classe dirigente attorno a lei. Io sono l’emblema della prima Repubblica che è sopravvissuta. Ero in Parlamento con Craxi e Andreotti, c’erano tutte quelle energie che un tempo erano emblemi di una cultura politica come Ortensio Zecchino, figure che sono state educate nei valori della conoscenza e della democrazia, altrochè dittatura. A quel mondo li fa riferimento oggi Giorgia Meloni“.

La dittatura – prosegue Sgarbi – è il tentativo di impedire la pluralità di idee. Giuseppe Conte, un personaggio di periferia, vuole imporre il silenzio. Per lui è una vittoria il far tacere due donne, l’impedire il dialogo tra Meloni e Schlein, quando per l’elettore è fondamentale invece avere il massimo di consapevolezza attraverso il confronto delle idee. Ha ragione Bruno Vespa a denunciare la par condicio. Conte è un burattino che si è convinto di poter manovrare l’informazione con l’estensione del concetto grottesco e poliziesco della par condicio. E’ i1 tentativo d’imporre il pensiero unico impedendo perfino alla maggioranza di parlare. Il silenzio invocato da questo burattino è la logica conseguenza di una legge fatta da un cretino contro Berlusconi, ma rivela un profilo fascista nel momento in cui s’invoca il silenzio, ma si chiede la libertà d’espressione per Antonio Scurati e tutti quelli che fingono di essere censurati per imporre il pensiero unico“.

Sgarbi continua: “Scurati se avesse letto il suo monologo nella trasmissione di Serena Bortone si sarebbe rivolto al massimo a 500.000 persone. Così ha avuto modo di farsi ascoltare da 30 milioni di persone. Ci sono oggi almeno quattro editori televisivi. Urbano Cairo, uomo di destra, fa una tv di sinistra e dovrebbe dimostrare di essere almeno un po’ meno di parte. Rete 4 si è presa Bianca Berlinguer, sul 9 dove imperano i comici alla Crozza ci sono finiti tutti, non vedo né un’egemonia né una censura. Oltretutto i presunti censurati vanno a guadagnare molto di più. La censura non c’è, tranne nel caso di Giuseppe Conte che ha contestato quella presunta verso Scurati, ma poi invoca il silenzio attorno a Meloni e Schlein proprio sulla
Rai”.

Sulle motivazioni della sua candidatura alle europee, Sgarbi spiega: “La ragione prima è: difendere la cultura. Ho sempre ritenuto che l’Europa si costruisce a partire dalla cultura. E l’incidente chiamiamolo così – del Salone del Libro mi ha confermato la necessità, l’urgenza di questa scelta. A Torino non mi hanno fatto presentare il mio libro su Michelangelo (“Michelangelo: rumore e paura”, La nave di Teseo editore, ndr) perchè sono candidato nella lista di Fratelli d’Italia per il meridione. Mi pare che a Torino siano andati Mimmo Lucano, che è candidato con Verdi e Sinistra, e Zerocalcare a perorare la causa di llaria Salis, anche lei candidata con la sinistra. Per 35 anni ho fatto la lectio magistralis al Salone del Libro e perché sono candidato al Parlamento europeo non mi fanno pariare? Non mi fanno pariare del mio Michelangelo perché sono vittima della par condicio, che è il frutto delle idee di un presidente penoso che la fece in odio a Silvio Berlusconi. Ciò che hanno fatto impedendo il dibattito da Bruno Vespa è inaudito. E’ l’orrore dell’antitrust presieduto da questo Roberto Rustichelli che ha detto che non potevo fare una lezione su Durer ed essere pagato. Ma quello è il mio lavoro, è il motivo per cui la mia competenza e la mia conoscenza diventano azione politica“.

Infine, Sgarbi dice: “Penso che il made in Italy sia un’espressione orribile e che il liceo dell’Italia c’è già: è il liceo classico. L’Italia con la sua cultura è il fondamento dell’Europa. Quando ero a Strasburgo volevano cacciare la Grecia dall’Europa, ma se cacci la Grecia neghi l’Europa. In questa assenza totale di valori culturali l’Italia deve essere protagonista. E’ qui che si fonda il pensiero europeo. C’è una sottovalutazione enorme del valore dell’Italia perché tutto è asservito all’economia. Che roba sono la Germania, 1a Francia, la Spagna senza l’Italia? L’Italia non è Lampedusa, è Paestum. Per questo vado in Europa a proteggere la cultura italiana. Chiederò un ministero europeo della cultura italiana. E poi ho due candidature per l’Unesco. La prima: il latino patrimonio dell’umanità attraverso la valorizzazione delle città che hanno dato i natali a Catullo, a Ovidio, a Tito Livio, a Giovenale, a Plauto. Io sono Sindaco di Arpino, lì è nato Cicerone e con Sirmione, Sulmona, Sursina e le altre città dobbiamo puntare a fare del latino il patrimonio dell’umanità. La seconda è candidare la Magna Grecia patrimonio dell’umanità: Calabria, Basilicata, Campania e Puglia sono la culla della nostra civiltà, il Meridione è la culla della nostra civiltà. La Sicilia pur greca non fa parte della Magna Grecia, anche se è di valore assoluto”.

Perché dovrebbero votare Sgarbi”? conclude il noto critico d’arte: “Perché dovrebbero votare qualcun altro se possono votare Sgarbi? Se voti Sgarbi lo fai perché sai chi è. I voti a me sono consapevoli e non clientelari. Gli altri sono candidati senza volto come quelli di Giuseppe Conte. Io ho un volto e sarò ultra votato“.

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