Un fiume di gente comune e tante autorità alla cerimonia in memoria dell’avvocato Agnelli

TORINO – Oggi si è svolta la funzione in memoria dell’avvocato Gianni Agnelli morto 10 anni fa. Salutato dagli applausi dei torinesi, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è arrivato davanti al Duomo di Torino per assistere alla cerimonia. Il Capo dello Stato  accompagnato dal sindaco, Piero Fassino è stato accolto  dai nipoti dell’avvocato  John e Lapo Elkann, monsignor Guido Fiandino, concelebrante della funzione. Nella cattedrale, ha salutato la vedova di Agnelli, Marella, Lavinia Borromeo e i figli Oceano e Leone, poi ha preso posto nel banco in prima fila, insieme, fra gli altri, al ministro Elsa Fornero. Moltissimi i torinesi presenti davanti al Duomo che hanno reso omaggio all’avvocato.  Tante le autorità presenti in chiesa, tra cui l’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, il presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, manager e politici. Tra le tante autorità, il ministro Profumo, Giulio Tremonti, Gianni Letta, il presidente della Fieg Giulio Anselmi. Presenti anche gli ex manager Fiat Paolo Fresco e Cesare Romiti, la Juventus, rappresentata dal presidente Andrea Agnelli, dall’amministratore delegato Giuseppe Marotta, dall’allenatore Antonio Conte e dal capitano Gigi Buffon. Manca soltanto la figlia Margherita alla cerimonia solenne nel Duomo di Torino per i dieci anni della morte di Gianni Agnelli. Neppure in un momento di raccoglimento, che ha riunito i vari rami della famiglia, sembrano quindi superati i dissidi nati dopo la morte dell’Avvocato sulla sua eredità. Ai giornalisti Lapo Elkann non ha detto nulla ha solo messo la mano sul cuore, mentre Montezemolo: “Per me e Ferrari è un punto di riferimento. “Una personalità che, per oltre mezzo secolo, si impose all’attenzione nazionale e internazionale per le sue notevoli qualità di imprenditore”. Così Benedetto XVI parla di Gianni Agnelli, di cui ricorda la “fede cristiana”, nel messaggio inviato tramite il card. Bertone in occasione della messa a 10 anni dalla morte. Nel telegramma a firma del card. Bertone, inviato all’arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia in occasione della messa di suffragio “del senatore Giovanni Agnelli, a dieci anni dalla sua scomparsa”, il Papa affida al presule “l’incarico di significare alla consorte signora Marella, ai familiari, alle autorità – in particolare al signor presidente della Repubblica -, ed ai presenti tutti al sacro rito, la Sua sentita partecipazione e la Sua preghiera per una personalità che, per oltre mezzo secolo, si impose all’attenzione nazionale e internazionale per le sue notevoli qualità di imprenditore”. Nel ricordare la “fede cristiana” di Agnelli, che “ne ha coronato la lunga e feconda esistenza”, il Papa “affida sua anima alla materna intercessione della Vergine Consolata, tanto venerata a Torino”, impartendo la benedizione apostolica. Al termine del messaggio, il card. Bertone aggiunge il suo “personale e orante ricordo”.

 

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