A Carlo Calenda chiedono se i gruppi parlamentari si scioglieranno e il leader di Azione risponde: “Credo di sì, lo ha detto Renzi. Ormai siamo due partiti separati, non ho più voglia di mettermi a discutere con Italia viva, faranno la loro strada e alle europee e noi faremo la nostra”.

La separazione dei gruppi, chiarisce, “dipende da loro, siccome quei gruppi sono stati eletti con un logo con un simbolo con il mio nome, io non posso andarmene via da un gruppo che si chiama anche Calenda, lo possono fare loro. Lo facessero quando gli pare”.

Replica il partito renziano: “A differenza di quanto affermato da Calenda ad Agorà il gruppo non ha il nome di Carlo Calenda”, sottolineano fonti di Italia Viva: “Il gruppo di cui Calenda fa parte assieme a altri nove senatori si chiama Azione-Italia Viva-Renew Europe”.

Quanto all’incontro previsto oggi a Palazzo Chigi sul salario minimo, al quale parteciperà Azione ma non Italia viva, “mi aspetto che si discuta seriamente di un problema che tocca 3,5 milioni di cittadini che lavorano e non arrivano a fine mese”, ha detto Calenda. “I 9 euro funzionano e sono stabiliti solo per i contratti che sono sotto i 9 euro, se c’è un contratto a 11 euro l’ora, non è che scende a 9. Lo hanno tutti i grandi paesi. Questo non è un esperimento italiano che si chiama ‘salario minimo’ che nessuno conosce, e in Francia e Germania lo hanno anche aumentato per il problema dell’inflazione”, ha ribadito il leader di Azione, che si presentrà all’incontro di domani con spirito “costruttivo”: “Ho fatto fatica a cercare di mettere insieme governo e opposizione a un tavolo. Se l’opposizione si rinchiude nelle sue trincee a urlare e a mettere le bandierine, si esce con un nulla di fatto che è esattamente quello che accade da trent’anni”.