Stupri a Caivano: oggi la presidente del Consiglio al Parco Verde

Giorgia Meloni sarà al Parco Verde di Caivano oggi, prima di prendere l’aereo per Atene dove è in programma il bilaterale con il premier greco Kyriakos Mitsotakis. La data della visita del presidente del Consiglio alle porte di Napoli, dove si è consumato l’orrendo stupro di gruppo sulle due cuginette di dieci e undici anni, è stata confermata anche da don Maurizio Patriciello, il parroco anticamorra che aveva chiesto a Meloni di andare, ricevendo subito un sì. Don Patriciello ha guidato il corteo dei comitati cittadini che chiedono legalità e inclusione sociale e ha ribadito quel ringraziamento già rivolto a Meloni subito dopo il Consiglio dei ministri di ieri, durante il quale il premier ha annunciato la visita e condiviso con tutto il governo l’impegno a “bonificare” la zona.

«Alla Meloni, cui abbiamo il dovere di dire grazie per aver accettato il mio invito a venire qui, chiedo: ridate questo spazio ai bambini e mettete le famiglie in condizione di andare avanti», ha detto il prete, rivolgendosi poi anche al Pontefice: «Papa Francesco, i giornalisti mi chiedono di invitarti qui al Parco Verde. Non so se ce la farai, ma sarebbe davvero bello», ha detto il parroco, sfilando dietro ai cartelli dei comitati: «Fermiamo gli spacciatori, i camorristi e gli stupratori del parco verde», «Le bambini vanno amate, non stuprate», «Ricostruiamo il parco verde», «Per fermare la violenza servono pene severe». Il corteo, partito dalla parrocchia di San Paolo Apostolo è proseguito fino all’ex centro sportivo, luogo della terribile violenza.

Don Patriciello si è soffermato sugli interventi auspicati: «Ci vuole un esercito di maestri elementari. Il numero degli assistenti sociali deve essere quello che è sulla carta, i servizi sociali devono essere amici, devono rappresentare un supporto per le famiglie, non fare paura perché portano via i bambini. Mi auguro avvenga quanto accaduto con i carabinieri, oggi vicini alla gente del posto e visti non più in modo ostile. Vogliamo i vigili in strada, le telecamere». «Siamo nel cuore di quella che è definita la terra dei fuochi, dove vengono a sversare rifiuti da ogni dove. I territori diventano ghetti e tutto questo porta a questo. Non ci rassegniamo certo, dobbiamo andare avanti e anche se salveremo un solo bambino – ha detto il parroco – avremo fatto tanto».

Dunque, un doppio binario fatto di sicurezza, legalità, lotta alla criminalità e, insieme, di inclusione sociale, modelli positivi, costruzione di fiducia nel futuro. Non si sa ancora esattamente cosa Meloni proporrà per Caivano, ma dalle poche indiscrezioni emerse dal Consiglio dei ministri appare chiaro che la rotta tracciata è esattamente quella. Il premier, infatti, spiegando ai membri del governo che la sua «non sarà una semplice visita», ha chiarito che andrà per “offrire risposte” e ha parlato della volontà di «bonificare l’area, garantendo che per la criminalità non esistono zone franche» e di dare ai giovani «la possibilità di praticare sport, anche di livello». «Insieme ai ministri Piantedosi e Abodi, ritengo che il Centro sportivo debba essere ripristinato e reso funzionante, immaginando – una volta superate le formalità burocratiche, ma il prima possibile – di affidarne la gestione al gruppo sportivo delle Fiamme Oro».

‘Stiamo subendo minacce dal quartiere, hanno anche derubato mio figlio, quello che ha denunciato gli orrori, non mi sento al sicuro: ho bisogno di parlare con la presidente Meloni, voglio parlare con lei. V enga nella scuola frequentata da mia figlia e da mia nipote”. E’ questo, in sintesi, lo sfogo che la mamma della 12enne vittima di abusi sessuali nel Parco Verde di Caivano ha affidato all’avvocato Angelo Pisani che ha incontrato in queste ore. Al fratello della 12enne vittima delle violenze è stato rubato lo scooter e anche questo episodio viene interpretato dalla famiglia come una minaccia.

“Ci auguriamo che si prenda in seria considerazione l’introduzione di un ‘codice azzurro’ che tuteli i minori come il ‘codice rosso’ per le donne vittime di stalking e violenze”. Ad avanzare la proposta è l’avvocato Angelo Pisani, legale della famiglia della 12enne vittima di stupro nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli. Secondo quanto si è appreso gli approcci con le vittime poi sfociati nelle violenze sarebbero avvenuti anche lungo il corso Umberto di Caivano e le violenze, oltre che nel Parco Verde, anche in un’altra zona degradata della città che tutti chiamano Bronx.

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