Sinistra Italiana Sicilia esprime sdegno per il vergognoso stato in cui versa il C.p.r. di Milo (Trapani)

Sinistra Italiana Sicilia esprime sdegno per il vergognoso stato in cui versa il C.p.r. di Milo (Trapani) e per l’inaudita repressione adottata dalle forze di polizia, di fronte alle legittime proteste delle persone migranti lì detenute.

Sulla vicenda è intervenuto anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, l’On. Nicola Fratoianni.

Le notizie pubblicateda alcuni media, sulla dura repressione adottata dalle forze dell’ordine contro le legittime proteste delle persone migranti richiusi nel Cpr di Milo, frazione di Trapani, provocano sdegno e vergogna in Sinistra Italiana Sicilia e, siamo certi, anche nella maggioranza del popolo siciliano .Lo stato, già vergognoso, in cui versava il Cpr di Trapani è divenuto insostenibile, a causa di un incendio, verificatosi alcuni giorni fa. Infatti da qualche giorno, 150 persone, trasferite nell’unica sezione agibile (che dispone soltanto di 10 posti), sono ridotte, a sopravvivere all’aperto, senzamaterassi, con poche coperte, esposti alle intemperie, consumando cibo freddo e insufficiente e con servizi igienici e docce attrezzati solo per 10. La situazione delle persone migranti è, per quanto appaia impossibile, ulteriormente peggiorata a causa dell’intervento delle forze di polizia che hanno represso, con fumogeni e idranti, la loro sacrosanta protesta, senza rendersi conto, tra l’altro, che chi viene colpito da gettid’acqua non ha modo, né vestiti, per cambiarsi ed è costretto a portare addosso, pergiorni, abiti inzuppati. Quello che avviene a Milo è la dimostrazione che i Centri di permanenza per i migranti sono luoghi dove viene calpestata la dignità degli uomini edelle donne e dove i diritti fondamentali della persona umana sono costantemente a rischio. E’ indispensabile trovare soluzioni adeguate per chi è trattenuto a Milo, ma, soprattutto, è ora che i cancelli di questi “lager” vengano definitivamente chiusi. Sulla vicenda il nostro segretario nazionale, Nicola Fratoianni, ha presentato un’interrogazionescritta al Ministro dell’Interno.

Pierpaolo Montalto segretario regionale di Sinistra Italiana Sicilia

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA presentata dall’On. NICOLA FRATOIANNI il 25/01/2024 15:45

Al Ministro dell’Interno – Per sapere – premesso che:

da quanto si apprende da un articolo pubblicato sull’edizione online di Repubblica Palermo il 25 gennaio 2024, al cpr di Milo, a Trapani, da almeno tre giorni più di cento persone sono costrette a sopravvivere all’addiaccio dopo l’incendio che ha reso inagibile grossa parte della struttura;

i trattenuti nel cpr di Milo sono circa 140 e sono stati trasferiti nell’unica sezione risparmiata dalle fiamme che, però, potrebbe ospitare soltanto dieci persone con il risultato che quasi tutti i trattenuti da giorni vivono esposti a pioggia, freddo, intemperie, senza un tetto per ripararsi o un materasso su cui dormire e costretti a condividere docce e servizi attrezzati per dieci persone;

le proteste di chi è costretto a vivere in queste condizioni, vengono represse duramente dalle forze di polizia che avrebbero più volte utilizzato fumogeni e idranti e chi viene colpito dai getti d’acqua non ha modo, né vestiti per cambiarsi rimanendo costretti a portare addosso abiti inzuppati;

informalmente, dall’interno del cpr, nei giorni scorsi sarebbe filtrata la notizia che i richiedenti asilo

trattenuti sarebbero stati trasferiti in un Cas e gli altri rimessi in libertà. In realtà nessuno sarebbe stato spostato se non per essere rimpatriato in fretta;

il centro è diviso in sezioni da dieci persone divise da reti metalliche e grate, tutto è realizzato in cemento: tavoli, sedili, panche persino i letti in cui i trattenuti sono costretti a dormire. Non esiste una mensa, né spazi di socialità, delle docce disponibili solo una ha acqua calda, che spesso nonarriva neanche ad essere tiepida;

tutte le attività si svolgono all’interno dei moduli dove si dorme, si mangia, si trascorrono l giornate;

i pasti vengono somministrati all’interno di vaschette, spesso sono gelidi e soprattutto insufficienti;

nel report del garante regionale per i detenuti Santi Consolo si legge che all’interno del cpr di Milo sono state riscontrate in alcuni immigrati disabilità mentali evidenti, alcune dovute a segni di gravi traumi al capo e non si comprende come sia stato possibile rinchiudere in un centro che non ha né mezzi, né personale per assisterle, persone con tali fragilità e non è dato sapere se siano state trasferite in strutture sanitarie consone;

a parere dell’interrogante lo Stato ha il dovere di preservare sempre la dignità umana specialmente in quei luoghi, come lo sono i Cpr, in cui le persone vengono private della libertà personale pur non avendo commesso nessun reato, “colpevoli” solo di non essere state ritenute regolari sul territorio italiano e rinchiuse in struttura anche in caso di ricorsi o richieste d’asilo pendenti;

quanto accaduto al Cpr di Milo, si aggiunge a quanto emerso nei Cpr di via Corelli a Milano, di Gradisca in Friuli e di Palazzo San Gervasio a Potenza, a dimostrazione, a parere degli interroganti, di come il sistema di detenzione amministrativa sia composto da luoghi di segregazione discriminazione, spazi fuori dal diritto -:

se le informazioni riportate dalla stampa corrispondano al vero e, in tal caso, quali iniziative intenda assumere per evitare il ripetersi di situazioni simili, giudicate dall’interrogante al limite della decenza e del rispetto della dignità delle persone;

quali urgenti iniziative intenda assumere affinché alle persone presenti all’interno del Cpr di Milovenga garantita un’adeguata sistemazione rispettosa dei diritti e dei bisogni delle persone trattenute;

se non intenda riconsiderare la scelta di rafforzare la rete dei centri di permanenza per i rimpatri che, a parere dell’interrogante, si confermano sempre più luoghi di segregazione e discriminazione dove la sfera dei diritti dei migranti reclusi viene illegittimamente compressa, prevedendo al contrario il loro superamento in favore di un sistema di accoglienza diffusa.

PRESENTATORE

On. NICOLA FRATOIANNI

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