epa05002394 A new wax figure depicting English poet and playwright William Shakespeare from the Madame Tussauds wax museum is presented at the Ballhaus in Berlin, Germany, 29 October 2015. The wax figure will be on display at Madame Tussauds Berlin on the occasion of the Year of Shakespeare 2016. EPA/JENS KALAENE

Shakespeare, attualità di un genio a 400 anni dalla morte

‘Essere o non essere’ è probabilmente una delle frasi più celebri della letteratura di tutti i tempi e qualcuno forse non ricorda nemmeno che è pronunciata dal pallido prence danese, che parla solo e veste di nero, che si diverte nelle contese, che per diporto va al cimitero, come recitava a inizio ‘900 il comico Ettore Petrolini a proposito dell’Amleto di Shakespeare, a ribadirne la popolarità, che continua a 400 anni dalla scomparsa, il 23 aprile del 1616, dell’autore. Su di lui si sa poco, tanto che sono fiorite varie leggende e supposizioni, compresa quella che non sia mai esistito e fosse solo lo pseudonimo di altri, ma questo non cambia il fatto che i suoi 37 testi teatrali, tragedie e commedie, da quattro secoli continuamente rappresentati in tutto il mondo, siano una delle espressioni più alte dell’arte occidentale. Ciò si deve alla loro capacità di indagare il cuore e l’animo umano, i sospiri d’amore come la crudeltà, il desiderio assoluto di potere come l’incertezza e l’introspezione esistenziale, che in esse ancora possiamo riconoscerci, tanto che un critico come Jan Kott ha intitolato un suo importante saggio ‘Shakespeare nostro contemporaneo’. Non a caso sue frasi, aforismi, dichiarazioni sono così frequenti su Twitter come su tanti altri social.

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