Senza l’aiuto dell’Europa l’Italia non uscirà dalla crisi

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Allo stato dei fatti l’Italia non esce dalla crisi a breve, anzi durerà più del previsto. L’economia mondiale cresce al ritmo del 3% all’anno,(ben due punti in meno del 2009)grazie alla forza dei paesi in via di sviluppo che pur tenendo un’andatura più ridotta mantengono una distanza abissale rispetto alla modesta crescita statunitense ed alla recessione europea. Tornando alla situazione dell’Eurozona, non possiamo meravigliarci più di tanto tenuto conto della mancanza di una politica unitaria tra i singoli stati dell’Unione che sono stati costretti a tagliare le spese e aumentare il peso fiscale. Per far fronte alla speculazione internazionale il nostro Paese è stato costretto ad adottare una politica depressiva ed a causa del nostro elevato debito pubblico la situazione è peggiore della media europea. Questo causerà una decrescita pari al 2%,nonostante a metà del 2011 si prevedesse una crescita pari allo zero. La conseguenza sarà un forte calo dei consumi sia dei beni durevoli ma anche dei beni alimentari (questo spaventa molto perché denota un progressivo impoverimento della popolazione).Il regresso è dovuto ad un sempre maggiore crollo dei redditi soprattutto i più bassi:quindi Paese più povero ed ingiusto. L’unico elemento positivo è dato, forse, in prospettiva,dal’incremento delle esportazioni sempre che non si verifichi un apprezzamento dell’euro che nel qual caso vanificherebbe il tutto. Questo spiega i sacrifici che il Governo ci ha imposto, eseguendo alla lettera il compito che l’Europa comunitaria ci ha assegnato. A questo punto ci si attende dalle prossime riunioni dei paesi dell’Eurozona provvedimenti concreti che mirino a varare riforme rapide e sufficienti a soccorrere i Paesi in difficoltà come il nostro, ma che abbiano gettato le basi per una crescita futura. Questo naturalmente è un augurio perché la situazione dei paesi dell’Unione è così disgregata dal punto di vista politico che solo un miracolo può farla cambiare, perché è noto a tutti che i miracoli sono opera di Dio e non dell’uomo.