Senato: ‘Ponte sullo Stretto, il decreto è legge’

Il Senato ha approvato il decreto sul Ponte sullo Stretto di Messina: si tratta del via libera definitivo. Il testo, che aveva già avuto l’ok della Camera il 13 maggio, è passato con 103 sì, 49 contrari e 3 astenuti. Il voto finale è stato accolto dagli applausi della maggioranza, con i leghisti che sono andati ad abbracciare il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. “L’aperura del cantiere avverrà l’anno prossimo”, ha detto il vicepremier e leader della Lega nel corso del suo intervento in Aula, durato circa mezz’ora.

Salvini, inoltre, ha rassicurato rispetto al timore che la realizzazione dell’opera possa subire infiltrazioni mafiose. “Io mi fido della magistratura”, ha detto il titolare del Mit, aggiungendo che il “Comitato tecnico-scientifico sarà composto dai più grandi esperti internazionali”, coinvolti per realizzare “la più grande opera pubblico al mondo, il ponte a campata unico più grande del mondo”, che “sarà l’orgoglio dell’Italia nel mondo”.

“L’Italia è la patria del Rinascimento. Se Michelangelo, Raffaello o Leonardo da Vinci non avessero osato, se fossero dovuti passare attraverso la Commissione di studio costi-benefici, non avremmo quello che fortunatamente hanno fatto. Bisogna osare”, ha detto tra l’altro Salvini, lanciando una frecciata al M5s. “Se ci fossero stati all’epoca i 5 Stelle, noi milanesi le chiuse sui Navigli di Leonardo Da Vinci non le avremmo mai viste. Per intenderci, ci sarebbe il comitato anti Leonardo: ‘questo è un matto, vuole fare le chiuse sui Navigli, fermatelo, è denaro speso male’”.

Il Ponte sullo Stretto, ha poi detto il ministro nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, “per la Sicilia e la Calabria è un risarcimento danni dopo 50 anni di promesse mai mantenute”. “Serve a tutta Italia, unisce tutto il Paese, mi rende orgoglioso di essere stato umile operaio di questa giornata fondamentale, che è figlia di un lavoro squadra”, ha proseguito il ministro, aggiungendo che il prossimo passo sarà la nomina dei componenti del Cda della società Stretto di Messina e poi ci saranno tutti gli altri passi, “dalla manovra di bilancio del prossimo inverno, dove ci saranno i primi stanziamenti necessari ad avviare i lavori entro l’estate del 2024, per concluderli nei primi anni del 2030”. “Sarà il completamento di qualcosa di straordinario. Una rivoluzione economica, culturale, sociale e ambientale”.

La senatrice azzurra Licia Ronzulli ha reso in aula un omaggio a Silvio Berlusconi, che ha sempre fortemente voluto l’opera. “Con la conversione in legge di questo decreto – ha detto – poniamo idealmente la prima pietra di un’opera strategica frutto della visione di Silvio Berlusconi, un uomo capace di immaginare il futuro. Il nostro Presidente parla del Ponte sullo Stretto dal 1994, e 25 anni dopo, in molti hanno dovuto ammettere che la Sicilia e la Calabria meritano un collegamento stabile. È perciò a lui – ha detto Ronzulli – che vogliamo dedicare questo voto e questo successo del Paese. Perché il Ponte sullo Stretto è davvero la madre di tutte le battaglie infrastrutturali e in un Paese normale lo avrebbero già costruito da decenni”.

“Il primo concorso di idee per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina risale al 1968, sono stati spesi centinaia di milioni per non vedere la sua realizzazione”, ha poi ricordato in Aula il senatore di FdISalvo Pogliese. “Oggi finalmente – ha sottolineato – si volta pagina, questo governo sancisce l’importanza strategica di un’opera non solo per la Sicilia e la Calabria ma per l’Italia e l’Europa, senza trascurare la viabilità interna per ciò che concerne i collegamenti autostradali e ferroviari”. “Siamo davvero a un punto di svolta rispetto a un passato – ha concluso – in cui non si è stati in grado di concretizzare quella che sarà una delle opere pubbliche che resteranno nella storia”.

Il Decreto Ponte è legge. L’infrastruttura, un simbolo non solo per il Sud Italia, ma per l’intero Paese, verrà costruita. Il progetto verrà realizzato, dunque, dopo un lungo iter legislativo.

Sì al progetto anche da parte riformista, approvato dal gruppo Azione-Italia Viva. “Vogliamo essere chiari: noi siamo a favore del ponte sullo Stretto senza se e senza ma. Si tratta di un’opera fondamentale per lo sviluppo della Sicilia e dell’intero paese. Ora però il governo si metta al lavoro per realizzarlo”, ha detto la capogruppo Azione-Iv al Senato, Raffaella Paita.

“Quella di poter dire ‘si inizia’ è una opportunità che capita una volta ogni tanto. Noi saremo qui ad incalzare il governo perché questo ‘si inizia’ avvenga veramente”, ha detto la senatrice del gruppo Azione-Italia Viva Silvia Fregolent in aula a Palazzo Madama.

Il Ponte creerebbe una nuova linea di comunicazione tra la Sicilia e il resto del paese, garantendo un collegamento stabile e costante tra le due sponde dello Stretto di Messina, eliminando il problema dei tempi di attesa e aumentando la possibilità di trasporto di persone e merci. Da non sottovalutare è l’impatto economico sulla regione circostante, con un incremento dello sviluppo e degli investimenti nell’area. Si prevede infatti che l’opera genererà un aumento considerevole del PIL, contribuendo in maniera significativa alla crescita economica del Paese.

Inoltre, la costruzione del ponte sarebbe un’opportunità per la realizzazione di un’opera di ingegneria di altissimo livello, che potrebbe rappresentare un punto di riferimento mondiale. Con la realizzazione di una delle opere più imponenti e tecnicamente avanzate del mondo, l’Italia potrebbe guadagnare prestigio e visibilità a livello internazionale.

Il collegamento stabile fra la Sicilia e la Calabria rappresenta un’opera prioritaria e di preminente interesse nazionale che è considerata strategica per il completamento delle reti transeuropee di trasporto, nell’ambito del cosiddetto Corridoio scandinavo-mediterraneo. La sua realizzazione è dunque funzionale al processo di integrazione europeo sotto il profilo della libera circolazione dei cittadini e della politica comune dei trasporti.

Sotto il profilo emendativo è stato compiuto un notevole sforzo, per mezzo degli oltre 150 emendamenti esaminati, grazie ai quali sono stati integrati nel testo interventi per il fermo rispetto della legalità, per la trasparenza, nonché per la più ampia condivisione delle decisioni tra i soggetti interessati, garantendo, al contempo, la sostenibilità finanziaria dell’opera, la digitalizzazione delle procedure e l’applicazione delle migliori tecnologie. In merito all’arricchimento del DL nelle commissioni, vanno evidenziati almeno due aspetti essenziali: il rispetto della legalità e l’informazione.

Mi riferisco, rispettivamente, all’attribuzione ad un Comitato di coordinamento, istituito presso il Ministero dell’interno, del monitoraggio delle infrastrutture e degli insediamenti prioritari per la prevenzione e la repressione di tentativi di infiltrazione mafiosa così come l’adozione di un “Piano di comunicazione per la realizzazione del Ponte sullo Stretto” volto ad assicurare l’attuazione di iniziative permanenti di informazione e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza sullo stato di avanzamento dell’opera, da svolgere in collaborazione con i competenti enti territoriali.

Il nostro Paese ha atteso troppo a lungo un’infrastruttura fondamentale com’è il Ponte sullo stretto di Messina e non può aspettare ancora. L’obiettivo del Governo e del Parlamento è quello di dotare la Nazione di un’opera sostenibile, all’avanguardia, funzionale che possa davvero unire, da un punto di vista infrastrutturale, l’Italia.

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