Reddito di cittadinanza, nuove regole: cosa cambia e come funziona il décalage

Il Covid ha duramente colpito le nostre economie, portando a una contrazione di Pil e occupazione importante. Con la Legge di bilancio per il triennio 2022-24, in coerenza con le linee di politica economica tracciate dalla Nota di Aggiornamento del DEF (NADEF) e dal Documento Programmatico di Bilancio per il 2022, il governo Draghi ha deciso di spingere l’acceleratore su una politica di bilancio espansiva.

L’accrescimento dell’indebitamento netto rispetto alle stime a legislazione vigente è in media di circa 1,3 punti percentuali di PIL all’anno. Draghi e l’Esecutivo hanno spiegato che la politica di bilancio resterà espansiva fino a quando il PIL e l’occupazione non avranno recuperato il crollo di questi mesi e anche la mancata crescita rispetto ai livelli del 2019.

Gli scostamenti di bilancio approvati nel corso dell’anno hanno permesso al Governo di introdurre provvedimenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori maggiormente colpiti dalla crisi economica, di contrasto alla povertà e di supporto al sistema produttivo. Con la Manovra 2022 ora l’approccio cambia, diventa di più ampio respiro, inserendo anche interventi di politica economica per il medio termine.

Come cambia il Reddito di cittadinanza nel 2022

Tra le diverse misure a sostegno del lavoro e della previdenza, viene rifinanziato il Reddito di cittadinanza con ben 1 miliardo l’anno da quest’anno, per garantire gli importi previsti per legge a una platea che per effetto della crisi pandemica si è allargata molto.

Tuttavia, allo stesso tempo vengono rafforzati i controlli contro le situazioni di abuso e, nell’ottica di rivedere la disciplina delle offerte di lavoro per includere anche quelle riferite a contratti a tempo parziale, cambia il numero di offerte congrue prima della decadenza dal beneficio: il numero scende infatti da 3 a 2.

Nel caso di contratti a tempo determinato, il governo ha poi stabilito che l’offerta è congrua se la durata è di almeno 3 mesi e se il luogo di lavoro dista dal domicilio del percettore non più di 80 chilometri.

Inoltre, per accrescere i livelli occupazionali dei percettori del Reddito di cittadinanza, si prevede l’introduzione di un meccanismo di décalage del beneficio pari a 5 euro al mese solo per i soggetti occupabili a partire dal mese successivo a quello in cui si sia rifiutata la prima offerta di lavoro congrua. Il décalage si interrompe nel caso di accettazione di un’offerta di lavoro di durata superiore a 1 mese continuativo.

Infine, il governo Draghi ha previsto l’estensione degli sgravi contributivi per le imprese che assumono percettori di Reddito di cittadinanza anche attraverso le agenzie private del lavoro e il riconoscimento di benefici fiscali per gli intermediari, cioè le agenzie private del lavoro.

Attenzione a Dsu e green pass

Ricordiamo che c’era tempo fino al 31 gennaio per presentare la Dichiarazione sostitutiva unica (Dsu) Isee aggiornata con i redditi del 2020 per non perdere l’aiuto Inps. Una volta aggiornata, la Dsu avrà validità fino al 31 dicembre 2022.

Nel caso in cui non sia stata presentata in tempo, non si perde comunque il beneficio, che viene invece soltanto congelato fino a quando non verrà presentato l’Isee valido per l’anno 2022, che confermi il possesso dei requisiti richiesti. Una volta regolarizzata la situazione, l’Inps verserà due assegni mensili fino all’allineamento temporale e alla compensazione degli arretrati sospesi in precedenza.

Ricordiamo infine che dal 1° febbraio 2022 per entrare in Posta è necessario avere il green pass base, cioè ottenuto anche solo dopo tapmpone.

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