‘Pensieri fumati’, ultima produzione letteraria della giornalista Simona Mazza

Il processo creativo

Il letto volante di Frida Khalo

Anche la distruzione fa parte del processo  creativo. L’Uno la utilizza per ripristinare  l’ordine primevo, l’Uomo dovrebbe utilizzarla  per superarsi, per creare e rinascere in una  forma superiore che lo avvicini sempre di più all’emanazione primordiale. Il piacere sta nel mezzo. Se non creiamo nulla, la nostra esistenza non serve a niente. Non è importante creare consapevolmente, è importante essere consapevoli del processo creativo.

Singolare e significato scegliere questa tela di Frida Khalo da parte di Simona Mazza. Frida realizzò questo quadro dopo il 1930: in quell’anno, l’artista dovette interrompere una gravidanza a causa di alcuni problemi di salute. Successivamente, rimase nuovamente incinta, ma molti dottori consigliarono a Frida di non tentare di avere un bambino, a causa della tripla frattura delle ossa del bacino che aveva; questo avrebbe reso impossibile un normale parto. Unicamente il dottor Eloesser era propenso, e Frida divenne grande amica di quest’ultimo, scrivendogli spesso e chiedendo consigli a tal merito. Nonostante molti dubbi ed incertezze, Frida decise di continuare questa seconda gravidanza, ma purtroppo il 4 luglio, a causa di un aborto spontaneo, perse anche questo bambino. Rimase i successivi tredici giorni in ospedale, e da lì cominciò a disegnare a matita uno schizzo su questo funesto evento, ed in un secondo momento lo ripropose come dipinto ad olio. La protagonista è la stessa Frida, sdraiata nuda su un letto molto più grande di lei: il suo corpo è circondato dal sangue; dalla pancia, ancora ingrossata per la gestazione del bambino, escono tre vene, che conducono a vari elementi differenti. Osservando bene, in basso, si può notare anche uno oggetto meccanico: è una parte dello sterilizzatore a vapore, oggetto presente usualmente negli ospedali del tempo; probabilmente, la forma di questo macchinario ha ricordato a Frida il “malfunzionamento” del suo corpo. Infine, l’orchidea viola che si trova in basso, al centro della tela, è un fiore che Diego le portò mentre lei era ricoverata, e per l’artista, simboleggerebbe la sessualità ed i sentimenti. Sul volto di Frida è presente una lacrima, e ciò indica la grande tristezza e forte dolore legati a quel terribile evento. In definitiva, essere mutilato nel processo creativo e nella creazione ascensionale, leggi resurrezione e riproduzione, genera un reale annullamento anche se non viene percepita la triste realtà che, purtroppo, non merita neanche una lacrima…

Autostima ed Ego

Narciso di Caravaggio
‘L’autostima presuppone che la stima di voi dipenda dalla stima che un’altra persona ha di voi. A Robinson Crusoe non serviva affatto. E poi cosa vuol dire autostima? Per progredire occorre farsi schifo ogni tanto. Dunque, più che di sedute per aumentare l’autostima, avremmo semmai bisogno di fare delle sedute di auto schifo. Insultati da solo fino a trovare il peggiore degli epiteti: vedrai che quando ti insulteranno gli altri, la cosa non ti farà più né caldo né freddo. Quando gratti la superficie di un grande Ego e trovi nel nucleo un Ego ancora più smisurato, non si può che provare compassione per chi ha una visione così ristretta. Eco fa rima con Egoooooooooo. L’Io in relazione al Tu diventa Sé. L’Ego è l’Io ripiegato su se stesso. Sicurezza e autostima non ti fanno progredire. Ti fanno restare nel più basso livello evolutivo, nel più basso gradino di coscienza. Ci offendiamo solo quando ci affidiamo ai giudizi esterni. Non mi offendono i tuoi giudizi su di me, mi offende che tu giudichi. Dai tuoi giudizi mi autoassolvo. Non è il mio
Ego che si offende. È la mia anima’, sono le considerazioni dell’autrice.

Roberto Cristiano

(continua)

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