Mimmo Russo, ex consigliere di Fdi, arrestato a Palermo per voto di scambio politico-mafioso

L’ex consigliere comunale di Palermo di Fratelli d’Italia Mimmo Russo è stato arrestato dai carabinieri. Le accuse sono quelle di concorso esterno in associazione mafiosa, voto di scambio politico-mafioso, concorso in estorsione aggravata e concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Insieme a Russo, storico referente dei precari palermitani, sono indagati anche Gregorio Marchese, definito dal gip la “costola” del politico e figlio dello storico killer della famiglia mafiosa di Corso dei Mille, Filippo Marchese, e il consulente d’azienda Achille Andò.

Un nome molto conosciuto a Palermo, dove per 30 anni ha frequentato gli uffici del Comune. prima come consigliere di circoscrizione, poi come consigliere comunale. Mimmo Russo, arrestato per voto di scambio politico-mafioso, era considerato soprattutto un punto di riferimento per i precari ex Pip, il bacino di lavoratori più grande del capoluogo siciliano, un capopopolo delle circa 3 mila persone appartenenti all’associazione, nel quale figuravano anche diversi ex detenuti. Dal 2023 componente del coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia, nel corso della sua carriera politica ha cambiato diversi partiti. È inoltre cugino del boss mafioso Franco Russo, detto Diabolik.

Negli anni Ottanta e Novanta inizia la sua trafila come consigliere di quartiere e circoscrizione, nel 2001 la prima elezione come consigliere comunale dove entra appoggiando la lista Azzurri per le libertà dell’allora sindaco Diego Cammarata. Nel 2007 Mimmo Russo è rieletto con Alleanza Nazionale, nel 2012 con Mpa e nel 2017 con Palermo 2022, la lista a sostegno di Leoluca Orlando. Poi il passaggio al gruppo Misto, e infine l’approdo a Fratelli d’Italia. «Un ritorno alle origini», come definito dallo stesso Russo, che i primi passi li aveva mossi con il Msi. Proprio nel 2022 la mancata rielezione alle Amministrative, dove ha raccolto 805 voti. Di recente, duranti le fasi del rimpasto al Comune, Russo si era proposto per il ruolo di assessore della Giunta Lagalla ma il suo partito ha fatto scelte diverse.

Di stanza al Caf di corso Scinà, al Borgo Vecchio, Mimmo Russo anche dopo la mancata rielezione è rimasto molto attivo, sia dal punto di vista dell’attività politica che di quella sindacale. Esperto delle vicende di Sala delle Lapidi, prima dell’arresto era già finito nel mirino della procura. A fine 2023 era stato accusato di aver sottratto 200 mila euro di rimborsi al Comune, insieme a un altro consigliere comunale, Giovanni Geloso. Accuse che sono state respinte in Corte d’Appello.

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