Milano. Maxi-blitz per droga e armi, spaccio anche in uffici Mediaset

22 le persone finite in carcere nel maxi blitz dei carabinieri di Milano ai danni di una organizzazione dedita al traffico di droga e armi. C’è anche un filone che riguarda gli ambienti televisivi nell’indagine. Si tratta di una serie di intercettazioni durante le quali alcuni dei personaggi di spicco dell’indagine, tra cui quello ritenuto al vertice dell’organizzazione, Marco Damiolini, 35 anni, parlano tra loro di una serie di cessioni di cocaina a presentatori e gente di spettacolo legata a Mediaset, un filone che era già stato trattato in un altro procedimento, il 2 novembre 2011, denominato ‘Molle Domenico più altri’ e aveva portato all’arresto di tre dipendenti della società di Cologno Monzese. In particolare, in un passo delle circa 900 pagine dell’ordinanza, il 29/09/2009 Marco Damiolini conversa con Raffaele Laudano, 47 anni, un altro degli arrestati. “Damiolini: mò ti dico una cosa, guarda che Mediaset….se ti blindano se la cantano. È normale. Lo rivelano. Laudano: se la smazza poi lui. Damiolini: non gli puoi neanche dare dell’infame. L’amico mio ha preso 12 anni di galera perché lavorava con Maurizio Costanzo. Davide Caffa, lui gli dava la barella…(cocaina) alla Barale, a Costanzo, ad ogni Buona Domenica…(trasmissione in onda su canale cinque)….gli dava due etti e mezzo, e la pagavano profumata proprio….è successo….(inc)…e ha preso dodici anni. In altri passi delle intercettazioni, Marco Damiolini e Raffaele Laudano si lamentano della scarsa qualità dell’ultima partita, evidentemente non adatta ai raffinati ambienti televisivi. Damiolini: “Compri dieci grammi e vuoi il 90%. Laudano: ma non posso dargli neanche la merda a quelli di Mediaset….io lo so già come son fatti quelli…”. In un altro punto a parlare con Laudano è Domenico Molle, ex dipendente Mediaset arrestato nella prima tranche dell’inchiesta, che si lamenta per una serie di agitazioni sindacali nella tv che interferiscono con il suo commercio. Molle: “Quindi mi sveglio tardi la mattina … poi … in azienda c’è un bordello della Madonna…per questa cosa dello sciopero che fanno i picchetti…c’è un casino a Cologno (ndr sede della Mediaset)… Laudano: “Eh…” Molle: “Ne stanno licenziando …non si capisce più un cazzo …”. Nell’ordinanza peraltro è precisato che i personaggi pubblici di cui parlano gli spacciatori tra loro come utenti finali del loro commercio, non sono stati oggetto di rilievi penali.

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