Migranti, Tajani: ‘Strategia europea e concreta alla sfida delle migrazioni’

“Una strategia più concreta e più europea alla sfida delle migrazioni”. La proposta del ministro degli Esteri italiano e segretario di Forza Italia Antonio Tajani è stata approvata all’unanimità dall’assemblea del Partito Popolare europeo.

“Sta per partire un’ispezione in Sudamerica – annuncia – dopo quella che abbiamo fatto in Africa, dove abbiamo richiamato due funzionari, e quella che abbiamo fatto in Asia, Bangladesh e Pakistan e Sri Lanka. Perché il visto è una cosa seria: non si può dare a pagamento, né permettere che i trafficanti di esseri umani li usino”. Il ministro poi ricorda che è stata approvata “finalmente la norma, in maniera definitiva, che dà vita al visto elettronico europeo. E’ un regolamento, permetterà di avere regole un po’ più stringenti”.

Tajani il 21 novembre riferirà alle Camere sull’accordo raggiunto da Italia e Albania sulla costruzione di due centri per richiedenti asilo salvati nel Mediterraneo da navi italiane.

“Le critiche all’accordo tra Italia e Albania sono di chi non conosce il testo di quell’accordo che non è un trattato internazionale. Io spiegherò al Parlamento italiano, per rispetto nei confronti del Parlamento, cosa significa quell’accordo. Ci saranno anche delle risoluzioni – ha sottolineato Tajani – Quindi, il Parlamento verrà coinvolto pienamente in quella che è una scelta di solidarietà da parte dell’Albania e un modo di affrontare insieme la grande sfida dell’immigrazione clandestina: combattere i trafficanti di esseri umani, salvare tante vite umane e accogliere migranti regolari che possano inserirsi attraverso il lavoro, nell’industria, nell’agricoltura, nel nostro Paese”.

La questione umanitaria della Striscia di Gaza resta all’apice dell’impegno dell’Italia, pratico e diplomatico, nella difficile gestione della crisi. A ribadirlo è  Antonio Tajani, da Bruxelles dove si è recato per il Consiglio Affari esteri. “L’Italia continua a essere in prima fila per gli aiuti alla popolazione civile” della Striscia di Gaza, ha detto Tajani, spiegando che “siamo pronti a inviare un ospedale da campo, come siamo pronti a curare in Italia i bambini palestinesi feriti. Chiediamo tutti la liberazione immediata di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas, senza contropartite. Chiediamo anche pause urgenti, umanitarie, per permettere alla popolazione civile palestinese di potersi allontanare dai luoghi di combattimento e per permettere altresì l’ingresso di beni per la popolazione, attraverso l’incremento dei Tir che passano per il valico di Rafah”, ha aggiunto Tajani, parlando a margine del Consiglio e ribadendo la necessità di assicurare un futuro ai palestinesi con un loro Stato: “È giusto che ci sia una fine alle sofferenze di questa gente, che nulla ha a che vedere con i criminali di Hamas”. Il ministro, quindi, riferendo che al centro del dibattito in Consiglio “c’è stato anche il documento italo-franco-tedesco, che ha l’obiettivo di isolare Hamas, impedirle di nuocere, ridurle i finanziamenti e impedire che ci sia una impennata di antisemitismo in Europa e nel mondo”, è tornato sul fatto che la Striscia di Gaza “deve essere parte di un futuro Stato palestinese: noi riteniamo che l’unica organizzazione legittimata a governare lo Stato palestinese sia l’Anp, che deve modificarsi e modernizzarsi. In una fase di transizione, per esempio, potrebbe esserci una presenza delle Nazioni Unite, anche per evitare un ritorno di fiamma, una presenza tipo Unifil, come al confine tra Israele e la zona controllata da Hezbollah, nel sud del Libano”, ha spiegato Tajani, ribadendo che “noi siamo pronti a fare la nostra parte qualora dovesse essere richiesto”.

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