Italian Premier Giorgia Meloni (L) with the President of the European Commission, Ursula von der Leyen (R), during their meeting at Palazzo Chigi, Rome, Italy, 9 January 2023. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Meloni conferma a von der Leyen impegno dell’Italia sul Pnrr

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni riceve a Palazzo Chigi la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

In precedenza si è tenuto un incontro tra la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e Romano Prodi. L’incontro, che si è svolto in un albergo romano, è parte degli appuntamenti che hanno visto impegnata la leader Ue nella Capitale. Al Teatro Quirino, Von der Leyen ha partecipato  alla presentazione del libro ‘La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa’ di David Sassoli con lo stesso Prodi ed Enrico Letta. Successivamente, Von der Leyen si è recata a Palazzo Chigi dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni

L’incontro conm Prodi è durato circa un’ora, per parlare di priorità che sono “nell’interesse dell’Italia e dell’Europa”. Da Bruxelles è questo l’indizio che arriva sul bilaterale tra Ursula von der Leyen e la premier Giorgia Meloni, al quale partecipa anche il ministro per gli Affari Ue, la Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. Il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza è certamente tra i temi principali sul tavolo. L’Italia, in teoria, vorrebbe più tempo per la messa a punto dei target concordati con l’Ue. Il problema, per il governo, non è la quantità di risorse ma il loro assorbimento. Difficilmente l’Ue accetterà di rinviare a oltre il 2026 la deadline del Next Generation. Ma sulle modifiche del piano la trattativa è aperta e, sottotraccia, è arrivata ad un livello già avanzato. L’Italia è in attesa che la Commissione dia la sua valutazione sulla richiesta della terza tranche di fondi. Ma il nodo è di lungo periodo. Il Paese ha un problema endemico di assorbimento delle risorse europee, i rincari dovuti all’inflazione hanno complicato il quadro.

L’Ue, di fatto, ha permesso di aggiungere un capitolo al piano, quello del RePower Ue, nell’ambito del quale all’Italia spetteranno circa 9 miliardi. Roma vuole un negoziato sulle modifiche più ampio. L’alveo giuridico è l’articolo 21 del Regolamento del Next Generation, la linea rossa suggerita dalla Commissione è non modificare riforme e macro-obiettivi. Sul resto l’Ue ha già mostrato aperture, anche perché l’Italia non è il solo Paese ad aver chiesto modifiche.  Se il Pnrr è un tema caro soprattutto all’Italia il dossier degli aiuti all’industria Ue è la sfida che von der Leyen si è posta da qui alla prossima estate. L’obiettivo è creare un Inflaction Reduction Act europeo in risposta alle legge sull’inflazione americana. Bruxelles vuole evitare di andare allo scontro con Washington aprendo una controversia al Wto ma, a questo punto, vuole rispondere con i fatti in due mosse: un regime agevolato per gli aiuti di Stato e un fondo di sovranità a protezione dell’industria, sempre nel solco del Green Deal. Due obiettivi complicati, che saranno sul tavolo del Consiglio europeo del 9 e 10 febbraio. Roma non è contraria all’idea ma, nelle riunioni dei rappresentanti dei 27 all’Ue, ha già ricordato quale sia il rischio che si nasconde dietro un liberi tutti sugli aiuti di Stato: agevolare chi ha lo spazio fiscale maggiore, come la Germania.

Al summit dei leader di febbraio ci sarà un altro dossier caldo sul tavolo, quello della migrazione. Ne parlano anche von der Leyen e Meloni partendo da un punto sul quale, in realtà, non c’è mai stata divergenza tra Italia e Ue: i migranti in mare devono essere salvati. Passi avanti potrebbero arrivare nel breve periodo sulla dimensione esterna del dossier, sul quale la presidenza svedese vuole accelerare. L’obiettivo è creare un articolato piano per i rimpatri e un Sistema di preferenze generalizzate (Spg) per i Paesi d’origine che cooperano, concedendo tariffe agevolate per i prodotti in via d’esportazione. E’ una strada in salita e dispendiosa sulla quale, tuttavia, c’è più o meno l’intesa di tutti in Ue. Intesa che resta invece lontana sul sistema dei ricollocamenti, sul quale l’Italia chiede, tra l’altro, più responsabilità da parte degli Stati che finanziano le Ong che operano nel Mediterraneo. L’arrivo di von der Leyen nel giorno in cui, di fatto, la Commissione torna a pieno ritmo, non era scontato. La numero uno dell’esecutivo europeo ha voluto però omaggiare David Sassoli, intervenendo alle 11 al Teatro Quirino alla presentazione del libro ‘La saggezza e l’audacia’, che raccoglie i discorsi dell’ex presidente dell’Eurocamera. Poi, attorno alle 13, salirà a Palazzo Chigi. E a Roma è previsto un bilaterale anche con Romano Prodi che dal 1999 al 2004 guidò proprio la Commissione Ue.

Dopo il colloquio a Bruxelles in occasione della prima visita all’estero da Presidente del Consiglio, l’incontro, svoltosi con la partecipazione del Ministro Raffaele Fitto, ha rappresentato un’ottima occasione per uno scambio di vedute in preparazione del Consiglio Europeo straordinario del 9-10 febbraio dedicato in particolare all’economia e alla migrazione.

Nel corso dell’incontro – si sottolinea – è stato inoltre riaffermato l’impegno del Governo italiano sul Pnrr. e condivisa la condanna per gli atti violenti in Brasile, oltre che la solidarietà alle istituzioni democratiche del Paese. Entrame hanno espresso soddisfazione per la firma, prevista domani a Bruxelles della Dichiarazione congiunta UE-NATO. Al termine del’incontro, un tweet di von der Leyen ha elencato i temi del vertice. “Un piacere incontrare Giorgia Meloni a Roma. In vista della prossima riunione del Consiglio europeo – si legge – abbiamo discusso di come: Continuare a sostenere l’Ucraina; garantire un’energia sicura e accessibile; aumentare la competitività dell’industria dell’Ue; fare progressi sul Patto per la migrazione Abbiamo anche discusso dell’implementazione del Pnrr in Italia”.  All’ingresso la premier aveva accolto von der Leyen nel cortile di Palazzo Chigi con uno scambio affettuoso di saluti. Stretta di mano davanti ai fotografi prima di salire per il colloquio.

Urusla von der Leyen, al termine dell’incontro e dopo essere andata via da Palazzo Chigi, ha pubblicato un tweet che sintetizza il faccia a faccia con Meloni. “Un piacere incontrare Giorgia Meloni. A Roma oggi in vista del prossimo vertice europeo, abbiamo discusso su come continuare a sostenere l’Ucraina; garantire energia sicura e conveniente; promuovere la competitività dell’industria dell’Ue; fare progressi sul Patto per le migrazione. Abbiamo anche discusso dell’esecuzione del Pnrr italiano”, questo il cinguettio della presidente della Commissione Ue che sembra non far trasparire alcuna frizione con l’esecutivo di centrodestra.

Un tweet che però conferma, dall’altro lato, come i dossier di cui si è parlato non siano stati né secondari né privi di elementi di discussione e divisione. Il dibattito sul sostegno all’Ucraina, in questi ultimi giorni, si è arricchito della pressione di Washington e della Nato affinché l’Italia fornisca sistemi antiaerei, con gli interrogativi riguardo al Samp-T. Sul nodo dell’immigrazione, che verrà discusso nelle prossime settimane anche per l’avvicinarsi del Consiglio europeo straordinario, c’è convergenza sull’idea di rafforzare la dimensione esterna del tema coinvolgendo i Paesi africani, migliorando il sistema dei rimpatri e soprattutto rafforzando la protezione delle frontiere esterne. La presidenza svedese sul punto è apparsa abbastanza chiara: difficilmente si arriverà a un patto nei prossimi mesi. Ma sembra che l’impegno di Bruxelles sia quello di evitare che il fronte europeo si spacchi, anche resta il grande punto interrogativo dei ricollocamenti e sul ruolo dei Paesi che finanziano le Ong o le cui bandiere sono quelle che battono sulle navi che operano nel Mediterraneo.

Fondamentale anche la questione del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza. L’Italia cerca di guadagnare tempo sugli obiettivi da raggiungere con il piano europeo, in particolare, per l’assorbimento delle risorse. Per ora la trattativa su una modifica del Pnrr procede, più o meno sottotraccia. L’Ue ha mostrato di voler venire incontro a Roma, ma chiaramente questo comporta anche una revisione generale del Next Generation ed è un tema fondamentale soprattutto per il governo italiano. Una trattativa su cui potrebbe anche rientrare quella che riguarda la risposta europea alla strategia statunitense sull’industria, con i provvedimenti di Joe Biden che hanno fatto scattare l’allarme in tutto il Vecchio Continente. Von der Leyen lavora su diversi fronti, ma avere l’apoggio dei Paesi più forti dell’Ue è un elemento centrale, soprattutto per evitare divergenze tra economie e governi con evidenti divergenze sul piano degli aiuti e quello commerciale.

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