Meloni a Confartigianato imprese parla di premierato: ‘La più potente misura economica per l’Italia è assicurare governi stabili’

In un videomessaggio inviato all’Assemblea di Confartigianato Imprese, Giorgia Meloni ha ribadito il rispetto e la vicinanza che il governo nutre nei confronti “di chi ogni giorno si rimbocca le maniche e considera la propria attività, la propria impresa, come parte di qualcosa di più grande”. Un’impostazione che l’esecutivo ha declinato nelle misure economiche e fiscali adottate fin qui, ma anche che si incarna nella volontà di assicurare all’Italia “governi stabili”, che rappresentano “la più potente misura economica che possiamo regalare alla nostra Nazione”. Per questo, parlare di Costituzione e riforme istituzionali a un’assemblea di artigiani, non è né “folle”, “né fuori contesto”, ha chiarito il premier, che ha spiegato di essere “davvero dispiaciuta” di non aver potuto partecipare in presenza all’Assemblea all’Auditorium della Conciliazione a causa di un’influenza.

“Ci tenevo anche per riflettere insieme a voi su alcune sfide cruciali che la società nella quale viviamo pone a tutti, in particolare a chi come voi fa impresa”, ha chiarito il presidente del Consiglio, indicando fra queste “l’impatto che l’evoluzione tecnologica, l’intelligenza artificiale, la transizione ecologica stanno avendo, e avranno sempre di più, sulla nostra vita quotidiana. Compreso il nostro modo di produrre”.Meloni ha ribadito che “la prima questione che dobbiamo porci è capire come cogliere le opportunità che questi cambiamenti ci offrono, senza subirli passivamente, ma essendone protagonisti”. “So bene che Confartigianato, il mondo dell’artigianato nel suo complesso, ha ben chiaro quanto questa sfida sia importante. È una consapevolezza – ha sottolineato – che deriva dall’eccellenza delle nostre produzioni, dalla forza delle nostre radici, dalla solidità della nostra tradizione che da sempre si coniuga con l’innovazione. Insomma, quell’unicum tutto italiano che nessun’intelligenza artificiale sarà mai in grado di sostituire o eguagliare”.

Meloni, quindi, ha ripercorso alcuni dei principali provvedimenti adottati dal governo per “mettere al centro chi produce e fare in modo che lo Stato sia un alleato di chi crea ricchezza e posti di lavoro”: la riforma fiscale, che si pone gli obiettivi di fondo di ridurre la pressione fiscale e riequilibrare il rapporto tra fisco e contribuenti, con alcune norme particolarmente innovative come il concordato preventivo biennale per i contribuenti di minori dimensioni titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo; la scelta di mettere più soldi in busta paga e sostenere la creazione di nuova occupazione; il taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti con reddito fino a 35mila euro; il principio “più assumi meno paghi”, ovvero una super deduzione del 120% del costo del lavoro per le imprese che assumono a tempo indeterminato e incrementano i propri dipendenti rispetto all’anno precedente, che sale al 130% se si assumono mamme, giovani, disabili ed ex percettori di reddito di cittadinanza. “A questo lavoro – ha chiarito il premier – si accompagna l’impegno per affrontare il disallineamento delle competenze tra domanda e offerta di lavoro, ormai un’emergenza per le nostre imprese. Su questo la nostra attenzione è massima e il ddl sul Made in Italy e la nascita del Liceo per il Made in Italy sono solo alcune delle risposte che intendiamo dare al mondo produttivo per andare incontro alle sue esigenze”.

Si tratta di “provvedimenti concreti per risolvere problemi altrettanto reali”, ha commentato Meloni, soffermandosi poi sul tema delle “grandi riforme di sistema che l’Italia attende da troppo tempo e che stiamo portando avanti per lasciare a chi verrà dopo di noi un’Italia migliore di quella che ci è stata consegnata”. Prima fra tutte, “la riforma della nostra architettura istituzionale”. “Qualcuno potrebbe pensare che parlare agli artigiani di Costituzione sia un po’ folle, almeno fuori contesto, diciamo così, ma – ha avvertito Meloni – non lo è affatto. Perché assicurare governi eletti dal popolo, governi stabili e con un orizzonte di legislatura, è la più potente misura economica che possiamo regalare alla nostra Nazione”. Infatti, “l’instabilità politica impedisce di portare avanti progetti di lungo periodo, avere una strategia e dare concretezza ad una precisa visione di sviluppo. E l’Italia ha già pagato troppo, in passato, le conseguenze di tutto questo. È ora di cambiare, e dare alla Nazione Istituzioni più stabili, più efficienti e più veloci. Questo è il nostro obiettivo e sono certa – ha concluso il premier – che in questa sfida avremo sempre al nostro fianco chi, come voi artigiani e imprenditori, sa cosa vuol dire fare investimenti e programmare il futuro”.

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