Matteo Salvini tra l’emergenza coronavirus e i ‘fascioleghisti’

Matteo Salvini in visita alla Cittadella del Carnevale di Viareggio parla coi i giornalisti discutendo sull’emergenza coronavirus: ‘Stiamo lavorando perché il problema non diventi un disastro. Per evitare danni ulteriori controlliamo e chiudiamo. Eppure abbiamo un governatore in Toscana che diceva che chi voleva i controlli è un ‘fascioleghista’. Ce la metteremo tutta. Se ci date una mano proveremo a fare il possibile e l’impossibile per liberare la Toscana da certa gente che non merita di governare una terra bella come quella. Ho giurato sull’articolo 52 della Costituzione che dice che la difesa della patria è un dovere. E per difendere i nostri confini sono pronto a dare la vita. A primavera andrò in tribunale a Catania a difendere una cosa che è un dovere e non un diritto: la difesa della patria. Sono anche curioso di andare in tribunale a Milano perché sono stato denunciato da Carola Rackete. Un conto è salvare il naufrago. Un conto è il business dei viaggi organizzati dalla malavita. E se i loro complici speronano una nave della Guardia di finanza, devono andare in galera. E invece mi denunciano. È un paese strano. Mi costerà qualche processo ma lo avevo promesso: quando torna la Lega al governo in Italia entra soltanto chi ha il permesso. È ovvio che se io vedo una persona che ha bisogno mi fermo e la salvo. Ma una cosa è salvare un naufrago e riportarlo a terra. Un’altra è il business dell’immigrazione clandestina organizzato dalla mafia e dalla malavita. Quelli non sono naufragi, sono viaggi organizzati dalla malavita e quelli che li aiutano sono complici.  All’assemblea del Pd Zingaretti ha lanciato la sua battaglia di oggi: abolire i decreti sicurezza. Uno non ci crede: in una giornata complicata come quella di oggi, il segretario del partito di governo di cosa si occupa? Di smontare i decreti sicurezza di Salvini.  E poi conclude dicendo comunque anche sulla vicenda del coronavirus Salvini si deve vergognare. Abbiamo gente pericolosa per sè e per gli altri al governo e prima li mandiamo a casa meglio è. Se questi proveranno a tornare alla legge Fornero e ad aumentare l’età per andare in pensione, faremo veramente le barricate dentro e fuori il Parlamento, perché non si torna alla legge Fornero, costi quello che costi». Del resto  gli italiani sono affezionati alla Lega. Siamo il primo partito perchè quello che promettiamo lo facciamo. Quindi le promesse rilanciate ancora oggi, così come i no di sempre, ribaditi ancora poco fa, possono essere considerati una certezza.

 

 

 

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