Maria Elena Boschi: ‘Come numero di sindaci eletti al primo turno ha vinto il centrodestra’

«Come numero di sindaci eletti al primo turno ha vinto il centrodestra. Non avevano mai preso tanti sindaci, tutti insieme, al primo turno. Però Salvini e Meloni stanno discutendo, e questo oscura il successo della destra».

E chi le ha perse? «Il Movimento 5 Stelle. Conte è un re Mida al contrario: i dati dicono che non porta consenso, lo toglie. Ormai abbiamo più sindaci noi di Italia viva rispetto a loro».

 Voi renziani esultate per risultati come quelli di Genova, dove vi siete alleati (senza simbolo) con la destra che ha vinto al primo turno con Bucci. Idem a Verona, sempre a destra per Tosi, ma dove non arrivate al ballottaggio. Non crede che questo spostamento a destra abbia ulteriormente danneggiato i vostri consensi? «No. Sono felice per Bucci a Genova, se lo merita, come sono felice per Padova, dove abbiamo vinto con il centrosinistra di Giordani e in molte città vinceremo al ballottaggio. Al Comune si sceglie il sindaco e non l’ideologia. Abbiamo scelto quelli che ritenevano fossero i migliori. Quanto a Italia viva abbiamo eletto sindaci e consiglieri comunali: ci teniamo quelli e lasciamo agli altri i sondaggi».

Finora, a partire dalla mossa del cavallo che ha portato Draghi al governo, avete potuto rivendicare di essere decisivi. A primavera, se non prima, ci sarà però la vera prova delle urne. Non temete di sparire? «Tutt’altro. Tutte le volte che si vota, noi andiamo molto meglio del previsto. Per ora ci siamo presentati alle Politiche, in una sola suppletiva, a Roma 2022, e abbiamo preso il 13%. Siamo stati decisivi con il 3% per portare Draghi al posto di Conte: si immagini cosa potremmo fare se prendessimo il 5 o il 10%».

Questo grande centro riformista viene accreditato fino al 10%, ma dovreste allearvi con Azione e fare pace con Calenda. È una road map possibile? «È una strada non solo possibile, ma anche doverosa. Perché Calenda sia così altalenante nei rapporti con gli altri deve chiederlo a lui. Certo, non può lamentarsi di quello che Matteo ha fatto per lui. Renzi, infatti, lo ha nominato ministro, viceministro, ambasciatore. Lo ha sostenuto sia per il Parlamento europeo che per Roma. La pace non solo è possibile, ma necessaria: lo hanno capito tutti i numerosi protagonisti del centro riformista. E presto dovrà accettarlo anche Calenda. Tutti insieme con umiltà: servono i voti di tutti, non i veti di qualcuno».

Maria Elena Boschi, poi,  con un lungo post su Facebook ha voluto confessare l’angoscia durata sette anni per la vicenda giudiziaria di Banca Etruria che ha coinvolto suo padre, Pier Luigi Boschi.

Maria Elena Boschi non nasconde più il dramma e le tensioni provate in questo lungo iter giudiziario che ha colpito la sua famiglia e con un pianto liberatorio se ne è sbarazzata per sempre. Scrive l’ex ministra su Facebook:

“Oggi ho pianto. Avevo giurato a me stessa che non avrei mai pianto per Banca Etruria. Oggi l’ho fatto. E non ho paura di ammetterlo in pubblico. Ho pianto come una bambina, in ufficio, alla Camera. Ho pianto perché mio padre è stato assolto dall’ultima accusa che gli veniva mossa su Banca Etruria. Con oggi si chiude un calvario lungo sette anni. E si chiude nell’unico modo possibile: con la certezza che mio padre era innocente”.

Una verità giudiziaria che non cambia la sua fiducia e la sua certezza nell’innocenza del padre: ” La verità giudiziaria non cambia niente per me: ho sempre saputo che mio padre è stato attaccato sui media e non solo per colpire altri. Ma oggi la verità giudiziaria stabilisce ciò che io ho sempre saputo nel mio cuore: mio padre è innocente. E ora lo sanno tutti, non solo la sua famiglia. Lo sa il popolo italiano, nel cui nome la sentenza è stata pronunciata. Lo sanno le Istituzioni di questo Paese che io ho servito con dignità e onore. Lo sanno gli avversari politici che mi hanno chiesto le dimissioni per reati che mio padre non aveva fatto. Lo sanno i talk che hanno fatto intere trasmissioni contro di me e di noi e che non dedicheranno spazio a questa vicenda. Lo sanno gli odiatori che mi hanno insultato spesso con violenza verbale e frasi sessiste nel silenzio complice e imbarazzato di tanti”.

Una vicenda che naturalmente ha avuto grosse ripercussioni sulla vita e la carriera di Maria Elena Boschi: “Questa vicenda ha segnato la mia vita e la mia carriera molto più di quanto uno possa pensare: ma le lacrime di oggi sono lacrime di gioia e di speranza. Perché nessuno debba subire quello che ha subito la mia famiglia. Combatterò per una giustizia giusta. E ringrazio quei tanti magistrati che in ogni angolo del Paese fanno prevalere il diritto sull’ingiustizia. Grazie a chi mi è stato vicino”.

E poi un pensiero per il padre a conclusione di questo lungo sfogo: “Ti voglio bene babbo”.

I 14 imputati, tra cui Pier Luigi Boschi, a processo per il crac di Banca Etruria del 2015, sono stati tutti assolti perché il fatto non sussiste. L’avvocato Gildo Ursini, legale del padre dell’ex ministra, ha commentato così la vicenda: “Il mio assistito ha sempre creduto nella giustizia nella convinzione di non aver fatto mai nulla di male ed ha dovuto subire comunque questa prova”. Con questa assoluzione l’ex vicepresidente “ha chiuso tutte le  pendenze legate alle vicende di Banca Etruria”.

I 14 assolti, coinvolti nel filone d’indagine sulle consulenze d’oro, erano stati accusati a vario titolo di bancarotta fraudolenta, bancarotta semplice che avrebbero portato al crac di Banca Etruria. Nel corso della requisitoria erano state chieste pene per un totale di 64 anni di reclusione, di cui uno per Pier Luigi Boschi. Il verdetto finale è stato di assoluzione piena.

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