Magistrati, separazione delle carriere: arriva il via libera dal Consiglio dei ministri

Via libera alla separazione delle carriere dei magistrati in Consiglio dei ministri: a quanto si apprende, è stato infatti ha approvato il disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. L’approvazione, a quanto viene spiegato, è stata salutata da un applauso.

La riforma della Giustizia in discussione al Cdm potrebbe aver subito nelle ultime ore una modifica. La componente laica del Csm, ovvero i membri elettivi che attualmente vengono scelti per un terzo dal Parlamento in seduta comune potrebbe invece essere interamente nominata con un sorteggio, così come avverrebbe per i magistrati secondo quanto già previsto dalla nuova riforma.

Via la politica dai Tribunali e le correnti dal CSM, separazione delle carriere fra Pm e giudici, sanzioni disciplinari ai magistrati che sbagliano. Altra promessa mantenuta!». Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini dopo il via libera del Consiglio dei ministri alla riforma della giustizia con la separazione delle carriere dei magistrati.

«Provvedimento epocale si articola su tre principi fondamentali: il primo è la separazione carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, gli altri sono la composizione e la elezione del Csm». Così il ministro della Giustizia Carlo Nordio, in conferenza stampa. «Il secondo punto della riforma è la composizione e elezione del Consiglio superiore della magistratura: questo organo di autogoverno della magistratura in questi ultimi anni, non solo a detta mia o altri esponenti della maggioranza ma di moltissimi magistrati, non ha dato buona prova di sé e scandali come quelli di Palamara o di altri hanno eccitato le varie proteste» che non hanno portato a «rimedi a quelli della degenerazione correntizia». «Interrompere questo legame» che «ha portato a tutta una serie di anomalie è stato il nostro compito principale, attraverso il sorteggio».

Separazione delle carriere di giudici e pm. Due Csm. Componenti scelti per sorteggio secco. La riforma Nordio della giustizia è stata varata dal Consiglio dei ministri e mette in allarme l’Associazione nazionale magistrati, che si riunirà per valutarla.

Il testo è stato modificato più volte a seguito di molte interlocuzioni istituzionali, l’ultima martedì con il capo dello Stato e del Csm, Sergio Mattarella. Molto potrà ancora cambiare con le leggi ordinarie di attuazione.

Intanto vediamola. Punto per punto.

Separazione delle carriere

Cardine della riforma è la separazione delle carriere tra giudici e pm, in ossequio alla richiesta di Forza Italia. Non sarà più concesso l’unico passaggio ormai consentito, dopo la riforma Cartabia dalla magistratura requirente a quella giudicante.

Ruolo del pm

Nelle intenzioni dichiarate da questo governo rimarrà indipendente e non sottoposto alle direttive del governo.

Il Csm raddoppia

Ci saranno due diversi Csm, organi di autogoverno della magistratura, uno per i giudici e uno per i pm. A presiederli  entrambi sarà il presidente della Repubblica.

Sorteggio secco

Nel testo approvato c’è una novità: non saranno selezionati per sorteggio secco solo i magistrati in servizio, ma anche i componenti laici finora nominati dal Parlamento. I Membri laici saranno sorteggiati tra elenco di professori ordinari di università in materie giuridiche e avvocati dopo quindici anni di esercizio, che il Parlamento in seduta comune, entro sei mesi dall’insediamento, compila mediante elezione, per due terzi,

rispettivamente, tra i magistrati giudicanti e i magistrati requirenti, nel numero e secondo le procedure previsti dalla legge.

Alta Corte

L’Alta Corte è un organismo esterno al Csm, composto da  giuristi di varia formazione. Assumerà la competenza sugli errori e i comportamenti dei magistrati, attualmente della sezione disciplinare del Csm.

Concorso e test psicoattitudinali

Le modalità di accesso per concorso  alla magistratura vengono demandate a una legge ordinaria successiva. In quella sede si deciderà se istituire due diversi concorso, uno per i pm e l’altro per i giudici.  Dai primi concorsi del 2026 entrerà in vigore anche il decreto delegato già varato che prevede il test psicoattitudinale per i magistrati.

Azione penale

Non viene toccato l’articolo 112, resta l’obbligatorietà dell’azione penale. La riforma Cartabia prevede che il Parlamento può scegliere i criteri di priorità dei reati da perseguire.

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