Liberalizzazioni. Valanga di emendamenti, interviene Schifani

Sono 530 gli emendamenti uguali presentati al decreto liberalizzazioni al vaglio della Commissione Industria del Senato. E ben 180 riguardano solo gli avvocati. L’esame vero e proprio in Commissione riguarderà quindi ‘solo’ 1770 proposte. Numeri troppo alti che hanno spinto il presidente del Senato, Renato Schifani, a scrivere al presidente della commissione, Cesare Cursi, invitandolo “ad esercitare una scrupolosa e rigorosissima valutazione dell’ammissibilità degli emendamenti”. Il numero uno di palazzo Madama vuole una approvazione rapida del dl e non intende avallare blitz dell’ultimo minuto. Schifani vuole che siano ammessi solo gli emendamenti che hanno attinenza al testo e alle finalità del provvedimento. “Ciò al fine di vincolare strettamente il dibattito all’esame delle disposizioni oggetto del decreto, già in origine molto estese, ed evitare qualsiasi sconfinamento verso temi aggiuntivi ed estranei”. Il Presidente del Senato ricorda di essere intervenuto già due volte in questa Legislatura sui limiti di emendabilità dei decreti-legge, richiamando in proposito l’altissimo monito del Presidente della Repubblica e la giurisprudenza della Corte Costituzionale. Schifani ha scritto inoltre al Presidente della Commissione Bilancio, senatore Antonio Azzollini, richiamando l’esigenza di ”un rigorosissimo e tempestivo vaglio delle proposte emendative per quanto concerne la copertura finanziaria nel quadro dei principi dell’articolo 81 della Costituzione”.

180 emendamenti pro avvocati. Sono 180 gli emendamenti all’articolo 9 del dl liberalizzazioni, quello che riguarda principalmente l’abrogazione delle tariffe dei professionisti e l’obbligatorietà dell’informazione dei preventivi e di altre informazioni relative all’incarico, quindi gli avvocati in primis. Molti degli emendamenti presentati in commissione Industria del Senato sono abrogativi di alcuni commi dell’articolo e dell’articolo intero e, per gran parte, a firma Pdl. Non mancano però anche alcune richieste di modifica che arrivano dagli altri gruppi parlamentari, Lega Nord, Terzo Polo, Pd e gruppo misto.

Il presidente della commissione Industria del Senato, Cesare Cursi (Pdl), plaude all’intervento del presidente Schifani che ha chiesto rigore sull’ammissione degli emendamenti al decreto liberalizzazioni, e annuncia che da parte sua eviterà che nella discussione sul provvedimento entrino ‘di soppiatto’ argomenti estranei.

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