Gli artisti impertinenti piacciono da giovani. Un po’ meno da vecchi. Lars Von Trier compie sessant’anni e non è certo vecchio, visto che il cinema allunga la vita dei registi, ma non può più giovarsi dei vantaggi di quella tendenza a ‘épater le bourgeois’ che è ammessa e quasi richiesta all’artista nell’universo culturale germanico. Lo scandalo insomma è sopito, come dimostra l’accoglienza pacata riservata al suo ultimo doppio film Nymphomaniac e persino le sue uscite estemporanee su Hitler, che lo fecero designare persona non grata al Festiva di Cannes di tre anni fa, sono state dimenticate.
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