La senatrice Dafne Musolino lascia ‘Sud chiama Nord’ di Cateno De Luca passando ad ‘Italia Viva’ di Matteo Renzi

Il passaggio della parlamentare Dafne Musolino dal gruppo di Cateno De Luca ad Italia Viva di Renzi, ha creato enorme stupore e sorpresa negli ambienti politici e non solo. Musolino è stata una fedelissima del sindaco di Taormina, già assessore al comune di Messina ed eletta al Senato con la lista di Sud chiama Nord nella circoscrizione della città dello Stretto, trainata proprio da De Luca.

Ai microfoni di StrettoWeb, il senatore, ha voluto spiegare le ragioni della scelta: “è una decisione che faccio in continuità del progetto di cambiamento in nome del quale sono stata candidata ed eletta. Non si può andare in solitaria e credo che il progetto del Centro sia fondamentale per la politica italiana e possa dare risposte a tutti gli elettori che non si riconoscono nella polarizzazione dei partiti a cui stiamo assistendo”.

“Il mio rapporto con Basile? Non sarò mai in contrapposizione, sarò sempre e comunque al fianco della città di Messina. Schifani? Si occupi della questione rifiuti attraverso dei nuovi impianti puntando sulle rinnovabili”, evidenza Musolino.

“Sul Ponte sullo Stretto ho votato a favore al Senato ma ho lanciato una sfida al Ministro Salvini: ok l’infrastruttura stabile ma è anche fondamentale l’Alta Velocità sino a Reggio Calabria ed investire sulle ferrovie in Sicilia”, rimarca la neo esponente di Italia Viva.

Infine, non poteva mancare un pensiero su De Luca: “la mia è stata una scelta dolorosissima, sto male anche io come Cateno, con lui ho condiviso tutto e non rinnego nulla del passato. Non escludo che, magari in futuro, di intraprendere ancora un percorso con lui. Lo ringrazio di tutto. Candidata alle Europee? Non lo so, non penso“.

Perde pezzi il gruppo di Cateno De Luca, sicuramente un duro colpo per la compagine di De Luca, impegnato nella sfida al Senato nella circoscrizione Monza – Brianza.

“Italia Viva accoglie Dafne Musolino con grande gioia. Chi frequenta l’Aula e le commissioni del Senato conosce la preparazione tecnica e la passione politica di questa senatrice che coniuga la sua preparazione di avvocato con la sua esperienza di amministratrice locale in un mix politico di grande competenza“, è quanto afferma Matteo Renzi, leader di Italia Viva. “Chiederemo a Dafne di lavorare duro come lei sa fare su tutti principali dossier che riguardano particolarmente il Sud e la Sicilia, a cominciare dalla decisiva battaglia per l’attuazione del PNRR. Ma le chiederemo anche di aiutarci a livello nazionale a restituire fiducia nella cosa pubblica e nelle Istituzioni. Insieme affronteremo la sfida per le Europee radicandoci sempre di più sul territorio, al centro. Ho ascoltato più volte gli interventi a Palazzo Madama della senatrice Musolino: mai banali e sempre ricchi di proposte e speranze. Benvenuta Dafne: il bello comincia adesso”, conclude Renzi.

“La compravendita dei parlamentari ha sempre caratterizzato i parlamenti di tutte le epoche. In questi giorni non ho ceduto all’ennesimo ricatto e  Dafne Musolino ha ufficializzato la sua adesione ad Italia Viva facendosi irretire dal buon Matteo Renzi”, è quanto afferma Cateno De Luca, sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord.

“Non ho passato una bella nottata – spiega De Luca- mi sento come un padre che fa tanti sacrifici per crescere i propri figli, per farli studiare, farli affermare e ad un certo punto ti vedi rinnegato, ti chiedi dove hai sbagliato. E’ stata una pugnalata alle spalle, Musolino non ha avuto il coraggio di affrontarmi. Le volte che si è candidata alle comunali ha preso poco più di 200 voti, solo l’ultima volta ne ha presi 600 e sui voti delle europee, circa 45 mila voti di preferenza, meglio tacere”.

“In questo momento c’è una riunione tra Renzi, Moratti e Fioroni a cui avrei dovuto partecipare anche io. Non ci sono andato e non ci andrò, non mi siedo allo stesso tavolo con un traditore come Renzi. Non ho intenzione di morire renziano, ha tentato di ricattarmi, l’ex premier sa fare solo affari“, rimarca De Luca.

“Una cosa vorrei fosse chiara: non parlerò mai male di Dafne che è in gamba e preparata, fai la tua strada, noi faremo la nostra. Ho chiamato Francesco Gallo questa mattina, mi ha assicurato che resterà con noi. Rimbocchiamoci le mani e pensiamo all’elezioni in Monza – Brianza”, conclude visibilmente commosso Cateno De Luca.

C’è anche lo zampino di Totò Cuffaro nel clamoroso passaggio di Dafne Musolino dalla corte di Cateno De Luca a quella di Matteo Renzi. Clamoroso non perché ci si stupisca di un cambio di casacca, nell’era in cui i politici cambiano partito con la stessa frequenza con cui i calciatori cambiano squadra, ammainando bandiere mai esistite. Ma perché Dafne Musolino è stata braccio destro, fedelissima “figlia” politica di Cateno De Luca, la più irradiata dai riflettori deluchiani nel periodo di maggior visibilità dell’ex sindaco di Messina, quello della pandemia, nonché la donna scelta per essere candidata alle Europee prima, nel 2019, e alle Politiche poi, un anno fa, quando l’ex assessora all’Ambiente e ai blitz ha raggiunto una delle cariche più importante del nostro Stato, quella di senatrice della Repubblica.

Ecco perché anche chi ha incontrato De Luca tra Monza e Conegliano Veneto, dove è stato impegnato in questi giorni di ennesima campagna elettorale, parla di un uomo realmente amareggiato, di quell’amarezza tipica di chi si sente tradito. Un tradimento tutt’altro che improvviso, come dimostra la partecipazione della stessa Dafne Musolino alla convention democristiana organizzata da Tottò Cuffaro in quel di Ribera, “La festa dell’amicizia”. La senatrice era presente insieme a Maria Elena Boschi, a rappresentare non De Luca, come aveva lasciato intendere lo stesso Cuffaro in un’intervista venuta fuori proprio la mattina del grande annuncio, ma Renzi. Una mossa che si incastra nel complesso processo di costruzione del grande centro, con vista sulle Europee, dal quale De Luca, a questo punto, si taglia fuori.

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