Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini (D), con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni sul palco allestito in Piazza Maggiore a Bologna, 8 novembre 2015. ANSA/GIORGIO BENVENUTI

La Meloni spera di ricucire con Berlusconi, ma FdI si smarca anche a Torino

 

Perché non mi sono candidata un mese fa e ho cambiato idea? E’ successo che Bertolaso non funzionava come candidato. In politica bisogna vincere, dice Giorgia Meloni: ‘In 67 anni di storia della Capitale post bellica, la destra a Roma ha governato 5 anni. Negli altri 62 ha governato la Dc o la sinistra. Dire che il tema, per esempio, delle cooperative rosse sia un tema che si è inventato Alemanno sia eccessivo. Fermo restando che io non ho rapporti con Alemanno, lui sta fondando un altro partito praticamente contro di me e voglio garantire discontinuità con Alemanno. Questo armamentario del fascismo che si tira fuori ogni volta che non si sa che cos’altro dire è ridicolo visto che leggendo i giornali non ho visto un braccio teso. Siccome l’ho già visto accadere altre cento volte, si dice sempre di quelli di cui si ha paura. Quando c’è una persona coerente, che fa le sue scelte e che non ha paura anche di misurarsi con i poteri forti che controllano la città, allora si tira fuori il tema del fascismo. Tra quelli che oggi stanno in Fratelli d’Italia, perché durante il grosso dell’amministrazione Alemanno non esisteva Fdi, non c’è neanche un indagato per mafia capitale, quindi ci sarà una differenza. Ci sarà una differenza se Buzzi dice nelle intercettazioni telefoniche che quello che non si riesce a comprare è quello che oggi è il capogruppo di Fdi in Consiglio Comunale, ci sarà una differenza’. La Meloni dice questo come commento alle dichiarazioni di Alemanno che ha detto che la neo candidata alla poltrona di primo cittadino ‘sa benissimo che le scelte della nostra Amministrazione sono state condivise anche dagli assessori e dai consiglieri di Fratelli d’Italia’ che durante la mia gestione hanno mantenuto importanti deleghe gestionali. Riguardo al braccio teso, ed al fascismo, la leader di Fratelli d’Italia fa riferimento a Francesca Pascale che la ha definita una ‘raffinata fascista moderna’. Con un post al vetriolo la compagna di Silvio Berlusconi non usa mezzi termini per condannare la scelta dell’ex ministro, ora presidente di Fdi, che ha ufficializzato la sua discesa in campo per il Campidoglio dopo aver sostenuto la candidatura di Guido Bertolaso, sponsorizzata da Fi. Quindi siamo certi, scrive Pascale, che se la Meloni diventasse sindaco di Roma, saranno multati i gay, i neri, gli immigrati. Per i cattivi sarà pronto all’uso un cucchiaio di Made in China di olio di ricino. I bambini vestiranno obbligatoriamente di nero e con i pantaloni corti. Le donne ritorneranno a non aver più il diritto al voto. Ah no, lei è una raffinata fascista moderna. Le donne possono votare, possono avere figli fuori dal matrimonio e presentarsi al Family day puntando il dito contro il prossimo e chi se ne frega se il buon Dio ci dice di amarli come noi stessi!’. In realtà la Meloni non ha dato per niente credito alla Pascale e alle sue dichiarazioni, sulle quali ha elegantemente sorvolato, tornando a spiegare la sua scelta che ha scompaginato il centrodestra, sperando in una ricucitura con il Cav. Intanto Matteo Salvini ribadisce il suo sostegno all’ex ministra dicendosi convinto che con lei ci sia la possibilità di vincere: ‘Meloni conosce Roma, ama Roma, io e ‘Noi Con Salvini’ saremo a disposizione quartiere per quartiere. Finalmente c’è una scelta che i romani possono fare non per partecipare ma per giocarsi la partita, arrivare al ballottaggio e vincere. Bertolaso dice che andrà avanti come una ruspa? Almeno ha pronunciato la parola ruspa! Preferirei che la pronunciasse a proposito degli accampamenti abusivi e non di altro. Ma ognuno fa le sue scelte, in democrazia è bello così’. Salvini ha fatto a Giorgia Meloni un augurio in romanesco: ‘Daje Giò, annamo a vince!’. L’asse Fdi-Lega va in scena anche a Torino: ‘Serve un centrodestra diverso e con la Lega Nord lo stiamo delineando per dare finalmente una alternativa al potere del centrosinistra a Torino. Una alternativa che non può passare per la figura di Osvaldo Napoli’, afferma il commissario piemontese di Fratelli d’Italia, Andrea Delmastro Delle Vedove: ‘A Torino presenteremo una lista che rappresenta questa ansia di rinnovamento’. La candidatura della leader di Fdi, infatti, è lo specchio di una nuova e clamorosa rottura tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che, sull’onda della frattura capitolina, ora rischiano seriamente di correre separatamente a Torino, Bologna e anche a Napoli. Perché se il passo della Meloni arriva in piena sintonia con la Lega, l’ex premier, su Guido Bertolaso, non cede.

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