Nel suo lungo editoriale, Zakaria ricorda tutta la parabola di Giorgia Meloni da quando è al governo: l’incontro con Joe Biden alla Casa Bianca e l’uscita dall’accordo con la Cina sulla via della Seta; le sue posizioni “dure” – secondo Zakaria- sull’immigrazione e l’ammissione di non aver raggiunto i risultati che sperava, come la premier ha ammesso in un’intervista su Poste. E poi cita il piano Mattei, “l’iniziativa per investire in Africa con l’obiettivo di migliorare le condizioni lì e scoraggiare le partenze”. Non è un giudizio prono quello dell’editorialista della Cnn, ma franco e oggettivo. Cita la riforma costituzionale per il premierato in Paese “notoriamente instabile”, che “si spinge troppo avanti”, secondo il suo giudizio. Insomma, facendo la summa dell’operato de governo e di ciò che ancora è “in fieri” l’editorialista afferma: ‘Meloni “rimane ancora popolare in Italia: fra i leader del G7 è quella che ha il tasso di approvazione più alto”. Secondo la sua lettura “la sua formula vincente è l’essere di sinistra in economia e di destra sui temi culturali, dura ma amichevole. Con Macron al termine del mandato- aggiunge- la Germania lacerata dalle divisioni e il Regno Unito fuori dall’Ue, è il momento Meloni”. Zakaria cita, ultimo tra gli esempi, il modo brillante in cui è riuscita a convincere il premier ungherese Vitkor Orban a sbloccare il pacchetto di aiuti dell’Ue all’Ucraina. E questo, nonostante lei stessa sia stata “molto anti-Ue”, chiosa Zakaria, tanto che “quando è arrivata al potere alcuni la consideravano come la versione italiana di Orban o la Donald Trump italiana”. Insomma, Meloni ha sovvertito tutti i pronostici e i giudizi sommari.
Il conduttore della Cnn ha sottolineato nell’editoriale sulla premier Meloni due punti fondamentali: l’avere assicurato ingenti fondi con il Pnrr nei tempi previsti; e l’avere ottenuto il “sostegno anche da parte degli altri principali partners dell’Unione e delle istituzioni comunitarie nelle politiche sull’immigrazione: in particolare grazie all’accordo realizzato con l’Albania; e al dialogo proficuo con Orban che ha convinto a collaborare con l’UE piuttosto che esserne antagonista. “Un ‘approccio conservatore in ambito culturale e progressista in economia; uniti ad un’impostazione al tempo stesso ‘decisa e aperta al dialogo’, che ha ottenuto l’indice di gradimento più alto tra i leader del G7. È questa, per Fareed Zakaria, la formula vincente alla base del ‘momento di Meloni’”.
Questo il video dell’editoriale