Iran, il numero speciale di Charlie Hebdo umilia l’ayatollah Khamenei. L’Iran chiude l’istituto di ricerca francese a Teheran

L’ayatollah Ali Khamenei con una miccia sul turbante, lapidato da due donne nude, mentre affoga in un mare di sangue e cerca di salvarsi afferrando un cappio, in mutande «in posa per il calendario Pirelli», impiccato dalla ciocca di capelli di una donna o decapitato, con la testa alzata come un trofeo da alcune atlete festanti e rigorosamente senza velo. Il settimanale satirico francese Charlie Hebdo ha pubblicato sul numero speciale di oggi le prime vignette ricevute nell’ambito di un concorso internazionale indetto l’8 dicembre, nel quale chiedeva di realizzare caricature della Guida Suprema dell’Iran con l’obiettivo di «sostenere la lotta degli iraniani che combattono per la loro libertà, ridicolizzando questo leader religioso di un’altra epoca e rimandandolo nella pattumiera della storia».

La pubblicazione delle vignette in questi giorni, inoltre, ha anche lo scopo di ricordare l’orribile attentato di cui Charlie Hebdo fu vittima il 7 gennaio del 2015, quando fu preso di mira da Al Qaeda per le vignette satiriche sull’Islam e su Maometto. Due terroristi fecero irruzione nella redazione armati di mitra, uccidendo 12 persone e ferendone altre undici. A spiegarlo è il direttore Laurent Sourisseau, nome d’arte Riss, nell’editoriale intitolato “Il disegno satirico, guida suprema della libertà”, che accompagna il numero uscito oggi, del quale ha anche disegnato la copertina. Sotto il titolo «Mullah, ritornate da dove siete venuti!» c’è una donna nuda sdraiata, con un sorriso beffardo e le gambe aperte, mentre tanti piccoli mullah entrano nella sua vagina.

Il concorso, scrive Riss, «è stato un modo per manifestare il nostro sostegno agli uomini e alle donne iraniane che rischiano la vita per difendere la loro libertà contro la teocrazia che li opprime dal 1979» e che «è stato anche un modo per ricordare che i motivi per cui erano stati assassinati i vignettisti e redattori di Charlie, otto anni fa, sono purtroppo ancora attuali. Chi rifiuta di sottomettersi ai dettami delle religioni rischia di pagarlo con la vita».

Ma nell’editoriale, riferendo di aver ricevuto oltre 300 vignette espressione di diverse creatività e molte prodotte da iraniani, Riss spiega di aver ricevuto anche migliaia minacce. Alle quali oggi si è aggiunta quella del regime. Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha definito la pubblicazione delle vignette «un atto offensivo e indecente», aggiungendo che non resterà «senza una risposta efficace e decisa». «Non permetteremo al governo francese di oltrepassare il limite. Hanno preso la strada sbagliata, decisamente», ha proseguito Hossein Amir-Abdollahian, dimenticando forse che in Francia la stampa è libera e ciò che pubblica non è appannaggio del governo.

“Nel rivedere le relazioni culturali con la Francia e nell’esaminare la possibilità di continuare le attività culturali francesi in Iran, il ministero sta ponendo fine alle attività dell’Istituto francese per la ricerca in Iran come primo passo”, si legge in una nota del ministero degli Esteri iraniano. ”La cattiva politica è quella che sta facendo l’Iran”, ha detto la ministra degli Esteri francese Catherine Colonna rispondendo a una domanda dell’emittente Lci sulla reazione iraniana alla pubblicazione di Charlie Hebdo di vignette ”insultanti” rispetto al regine degli Ayatollah.

Circa Redazione

Riprova

Teatro Parioli: LE ASSAGGIATRICI DI H*TLER, dal 2 al 5 maggio, regia di Elena Sbardella

Teatro Parioli – Costanzo 2 | 5 maggio 2024 LE ASSAGGIATRICI DI H*TLER Chiara Businaro, …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com