Inchiesta sanità: maxisequestro di beni per 53 milioni di euro

Sequestri per 53 milioni di euro. E’ il risultato di un’operazione ancora in corso da parte della polizia giudiziaria della Procura di Milano, nell’ambito dell’inchiesta che ruota attorno alla Fondazione Maugeri, con sede a Pavia. I beni sequestrati appartenevano alle persone + arrestate lo scorso aprile tra cui il faccendiere Pierangelo Daccò.Il presidente della Regione Lombardia si è però dichiarato completamente estraneo ai fatti: “Non ne so nulla, l’ho appreso dalle agenzie”.

Daccò era il tesoriere di 70 milioni di euro sottratti illecitamente dalle casse dalla Fondazione Maugeri, come rende noto il gip di Milano Vincenzo Tutinelli nel decreto di sequestro. Secondo il gip inoltre, Daccò avrebbe gestito i fondi “attraverso sue società e con l’ausilio di Grenci e Simone”.Tra i beni sequestrati lo yacht ‘America’, l’ex ‘Mi amor’, un Ferretti affidato ora al suo capitano.

Sigilli anche per 1.000 bottiglie di vini pregiati per un valore di circa 300mila euro depositate in un locale del noto ristorante milanese Sadler e affidate in custodia giudiziale al titolare. Tra i beni sequestrati ci sono anche un’auto di lusso,un appartamento nel centro di Venezia e le quote di un albergo in Sardegna, il Regina Pacis.

Sottratti al faccendiere anche un immobile e quattro terreni a Bonassola, non lontano dalla Cinque Terre, immobili a Sant’Angelo Lodigiano e 37 milionitra conti corrente, conti deposito, titoli e obbligazioni e conti deposito a risparmio. Riguardo a Umberto Maugeri, patron della Fondazione, oltre all’appartamento a Venezia sono stati messi i sigilli a due immobili tra cui un box in via Visconti di Modrone e a un alloggio di sei vani ad Angera in provincia di Varese.

Nei primi anni ’90 l’ex assessore regionale , Antonio Simone, in carcere già dallo scorso aprile, avrebbe riciclato circa 10 milioni di euro e 1,3 milioni di dollari.Il gip di Milano Vincenzo Tutinelli, oltre al sequestro preventivo di 53.278.000 euro a carico dei 6 arrestati lo scorso aprile, ha disposto anche il sequestro di 6.324.000 euro “nei confronti del solo Simone Antonio” per il reato di riciclaggio. Secondo il gip, infatti, l’ex assessore avrebbe trasferito parte delle somme di denaro distratte dalle casse della Maugeri “facendo transitare tali somme su conti correnti esteri riferibili a lui personalmente ovvero a sue società, in forza di falsi contratti di consulenza, così da disperderne le tracce”.

Socio di Simone nel riciclaggio di denaro sporco, Giancarlo Grenci, fiduciario svizzero e socio dell’uomo d’affari Pierangelo Daccò. A Simone sono stati sequestrati due conti correnti e le quote di una società a cui risulta intestato un complesso residenziale, costituito da tre appartamenti e situato a Olbia in Sardegna. In particolare, come ricostruisce il gip nel decreto, “le somme affluite sui conti della società Mtd venivano trasferite sul conto della società Dp Consultans, gestita dalla società fiduciaria Norconsulting, e di cui era beneficiario economico Daccò. Le somme di denaro venivano poi conto trasferite a Simone, attraverso una serie di operazioni, tra Lugano, Madeira e Praga, tra il 2005 e il 2011. Stando al decreto del gip inoltre, Simone, sempre in concorso con Grenci, avrebbe riciclato anche altri 500mila euro nell’agosto 2007, nell’ambito di una distrazione di fondi dal San Raffaele.

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