Il sondaggio: crescono Pd e FdI, crolla il M5S. Lega sempre al 32%

Ad una settimana dal voto in Emilia-Romagna e Calabria la Lega si conferma il primo partito italiano nelle intenzioni di voto. Il sondaggio di Nando Pagnoncelli, pubblicato oggi sul Corriere della Sera, rivela la crescita del Pd trainato dall’effetto voto, il calo del M5S e la crescita di Fratelli d’Italia. Ecco i dati del sondaggista. Lega 32%, Pd 20,3%, M5S 14%, FdI 12%. Per il sondaggista a proposito di quest’ultimo aggiunge che “la forza evidente della sua leadership e la sua capacità di intercettare malumori di parte dell’area di centrodestra danno ragione di questa avanzata”.

“Tra le altre formazioni, Forza Italia continua a mantenere il proprio livello di consensi intorno a poco più del 6%, qualcosa in meno rispetto all’ultima rilevazione, ma in linea con i dati precedenti. Italia Viva perde quasi un punto rispetto al dato di dicembre, anche perché la visibilità di Renzi è stata in parte oscurata dalle consultazioni regionali cui questa formazione non ha partecipato”, prosegue Pagnoncelli, aggiungendo che “tendenze simili si registrano per i consensi al governo, al presidente del Consiglio, ai principali leader politici. Per i quali prevale una sostanziale stabilità. L’apprezzamento del governo fa registrare un indice del 45 (la percentuale dei voti positivi esclusi i ‘non sa’), esattamente lo stesso dato registrato subito dopo la nascita del Conte II. Il presidente del Consiglio – specifica Pagnoncelli – si attesta su un indice del 50, in ripresa rispetto alle ultime rilevazioni e vicino ai dati registrati nei primi mesi di governo”.

“Giuseppe Conte si conferma il politico più apprezzato, distanziando di 9-10 punti gli inseguitori. Seguono Salvini e Meloni affiancati. Salvini si colloca al 42, in ripresa di quattro punti rispetto all’ultima rilevazione. La diffusa presenza mediatica garantitagli dalla campagna emiliana ha dato frutti positivi. Ma ancora migliori i risultati di Giorgia Meloni, che ottiene un dato analogo a quello del segretario della Lega (41), con un incremento di ben cinque punti rispetto all’ultima rilevazione, tornando ai livelli migliori degli ultimi mesi. Per quel che riguarda gli altri leader e capidelegazione, le variazioni sono contenute. Solo Zingaretti, anche in conseguenza del voto emiliano, fa segnare una crescita apprezzabile, di circa tre punti, arrivando a un indice del 27”. Per Pagnoncelli “il dato più evidente infine è che il governo mantiene e consolida i propri consensi. Se la crisi del Movimento 5 Stelle non diviene dirompente, si rafforza la possibilità di durare a lungo”.

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