Il punto sulla serie A

La Juve ha accelerato, il Napoli è rimasto dietro. Dopo che i bianconeri, grazie ad un super Quagliarella, hanno archiviato la pratica Chievo, gli azzurri non sono riusciti ad espugnare Catania nonostante si fossero presentate tutte le condizioni per farlo. Etnei in dieci uomini dopo due minuti di gioco, i partenopei avevano tutto il tempo per preparare gli assalti alla porta di Andujar. Invece c’è stata confusione nei ragazzi di Mazzarri, imbrigliati benissimo e mai pericolosi dalle parti di una retroguardia che è diventata un bunker impenetrabile. Grande aggressività e affiatamento negli uomini di Maran che hanno sbagliato molto in fase d’appoggio ma quasi nulla in fase di trincea. E nei minuti finali hanno anche sfiorato due volte il gol del vantaggio, un Napoli inguardabile ha rischiato veramente di essere beffato da Bergessio prima e Gomez con quest’ultimo che ha centrato un palo clamoroso a De Sanctis battuto. Irriconoscibili gli azzurri dopo le prove scintillanti delle prime giornate, una prestazione sottotono da parte di tutti, non si è riusciti a scardinare un’ermetica retroguardia etnea a cui va riconosciuto grande temperamento e determinazione. Tracollo interno per l’Inter, incubo Milan ad Udine. Ormai San Siro è diventata la vetrina per le avversarie per imporsi. Anche il Siena di Cosmi ha fatto la voce grossa a Milano contro un’Inter ancora troppo discontinua. Vergassola e Valiani hanno firmato la grande impresa per la Robur che, dopo gli stenti delle prime tre giornate, ha trovato slancio e fiducia con questo blitz. Il Milan di Allegri ormai si è abbandonato al cupio dissolvi. A Udine è arrivata la terza sconfitta in quattro partite di campionato, uno scempio che lascia sbigottiti e senza parole, se si considera che sono saltati anche i nervi chiudendo la gara in dieci uomini, per i rossi sventolati a Zapata e Boateng. Al vantaggio iniziale di Ranégie per i friulani aveva risposto El Sharaaawy con un grande gol, ma ci ha pensato Di Natale dagli undici metri a giustiziare i rossoneri. Notte fonda per gli uomini di Allegri, mai così in affanno, i fantasmi, le ombre, le inquietudini ormai si fanno sempre più minacciosi per un ambiente ormai assediato da scetticismo e scontentezza. Processare questa squadra è inevitabile adesso. Nell’anticipo pomeridiano del sabato, anche la Fiorentina è stata piuttosto ingenua, anzi molto ingenua. Perché in vantaggio con Roncaglia, nella ripresa dopo aver tirato un sospiro di sollievo per il rigore fallito da Valdes, ha dilapidato un penalty con Jovetic, e proprio dagli undici metri, peraltro quasi a tempo scaduto, sempre Valdes questa volta non ha fallito e ha beffato i viola. Bella partita tra Sampdoria e Torino, con i blucerchiati che hanno tremato al gol di Bianchi, ma poi a riportare la parità ci ha pensato il grande protagonista della promozione dello scorso anno. Quel Nicola Pozzi che è tornato utile in una partita rognosa giocata molto bene dai granata di Ventura, terminata in parità ma entrambe le squadre se la sono giocata senza timori. Grazie ad un guizzo a due minuti dalla fine di Raimondi, l’Atalanta ha inflitto la prima sconfitta a Gasperini che, chiamato a rivitalizzare un asfittico Palermo, si ritrova tra le mani una situazione ancora più complicata. Il primo punto del suo campionato il Pescara lo incamera a Bologna che, dopo essere passato avanti con Gilardino, ha subito il pareggio di Quintero. I felsinei poi hanno avuto la possibilità di prevalere, ma Diamanti si è fatto ipnotizzare dal dischetto da Pelizzoli, appena entrato per l’espulsione di Perin.

Maurizio Longhi 

 

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