Quirinale. Giorgio Napolitano ha accettato: pronto per il bis

“Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate, e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per l’elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la disponibilità che mi è stata richiesta”. Queste le parole in una nota del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha dato la sua disponibilità per un secondo mandato al Quirinale.

Dopo la doppia bocciatura di Marini e Prodi e l’azzeramento dei vertici del Pd, con le dimissioni di Pier Luigi Bersani e di Rosy Bindi, il nome giusto per uscire dall’impasse politico-istituzionale è quello di Giorgio Napolitano. Sull’attuale Presidente della Repubblica, nonostante più volte abbia ripetuto la sua ‘indisponibilità ad un bis’, è iniziato un ‘pressing’ per convincerlo a dare la sua disponibilità ad un nuovo mandato. Il suo nome metterebbe d’accordo quella vecchia ‘strana maggioranza’, farebbe respirare il Pd, uscito con le ossa rotte da questa difficile fase politico-istituzionale e metterebbe nell’angolo il M5S. Che tutti puntino su Giorgio Napolitano è confermato dalle salite al Colle di Pier Luigi Bersani, Silvio Berlusconi e Mario Monti. E la soluzione Napolitano è confermata da ambienti vicini alla segreteria dei Democrat: ‘Il Pd lavora ad una riconferma di Giorgio Napolitano al Quirinale e la disponibilità ad essere rieletto è stata chiesta dalla delegazione Dem salita oggi al Colle’. E la sesta votazione potrebbe proprio essere quella risolutiva per confermare al Colle l’attuale Capo dello Stato. Ne è convinto PierFerdinando Casini, secondo il quale ”oggi eleggiamo il nuovo presidente della Repubblica. Non possiamo più perdere tempo”. Il nome di Giorgio Napolitano piacerebbe anche alla Lega Nord, stando a quanto dichiarato da Luca Zaia ai microfoni di TgCom24. “Il Pd è risultato inaffidabile. Prima con Marini e poi Prodi. Si deve valutare l`ipotesi di un candidato condiviso e, perché no, anche Napolitano”. Anche dal Pdl non ci saranno barricate su King Giorgio. “Noi faremo il punto della situazione con Berlusconi, se Napolitano dovesse avere una riflessione diversa – spiega Maurizio Gasparri – noi lo voteremo e l’abbiamo detto, se invece dal Pd si ritornasse a un’ipotesi condivisibile con la garanzia però che ci siano i voti, noi siamo pronti ma questo Congresso infinito del Pd deve cessare”.  La conferma che il Pdl voterà Giorgio Napolitano arriva anche da Domenico Scilipoti. “Noi del pdl siamo prontissimi a votare Giorgio Napolitano ma non vorremmo avere sorprese dal segreto dell’urna”. Ma la riconferma dell’attuale Presidente della Repubblica non piace a Sel e M5S. “Non mi pare che esista una candidatura Napolitano. Il presidente l’ha esclusa con nettezza. Non parliamo di cose che non esistono”, spiega il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, Nichi Vendola. Il partito continuerà a puntare su Stefano Rodotà.Un concetto ribadito anche da Gennnaro Migliore nel corso dello speciale TgLa7 condotto da Mentana. “Abbiamo sempre espresso rispetto per la sua persona e per ruolo (di Napolitano, ndr) che ha svolto ma personalmente preferiremo cogliere l’opportunità  dare un presidente come Rodotà, che é incoraggiato anche fuori dal palazzo”. I grillini, naturalmente, il nome di Giorgio Napolitano non vogliono nemmeno sentirlo e continueranno a votare Stefano Rodotà.  “La prima cosa che dovrebbe fare il Capo dello Stato – sottolinea Manlio Di Stefano, deputato del Movimento – è avviare le consultazioni in vista di un incarico per la formazione di governo. Napolitano non c’è riuscito, ridargli il mandato vorrebbe dire dare continuità a qualcosa che non esiste, che non ha dato risposte”. “Serve un faro – gli fa eco Sebastiano Barbanti – e la gente guarda a Rodotà. Non è il nostro candidato, ma è il candidato dei cittadini”. “Il Pd pensa a Napolitano – dice Di Maio – ma prima deve risolversi, non c’è più, è diviso in 4-5 correnti in conflitto tra loro. Non ci ha ancora spiegato perché dice no a Rodotà”.

Giorgio Napolitano dovrebbe sciogliere la riserva nel primo pomeriggio e comunque prima delle 15.30, quando inizierà la sesta chiama. Ecco la nota del Quirinale. “Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto questa mattina, su loro richiesta, i rappresentanti del Partito Democratico, del Popolo della Libertà e della Lega Nord. Egli ha, a conclusione, egualmente ricevuto il Presidente del Consiglio, Mario Monti, anche a nome dei gruppi parlamentari di Scelta Civica. Infine, il Capo dello Stato ha incontrato un’ampia delegazione dei Presidenti delle Regioni. Da tutti gli interlocutori è stata espressa la convinzione che – nella grave situazione venutasi a determinare col succedersi delle votazioni per l’elezione del nuovo Capo dello Stato – sia altamente necessario e urgente che il Parlamento in seduta comune possa dar luogo a una manifestazione di unità e coesione nazionale attraverso la rielezione del Presidente Napolitano. Gli si è rivolto perciò un caldo appello a riconsiderare in questo quadro le ragioni da lui più volte indicate di indisponibilità a una ricandidatura”. 
Il Presidente Napolitano si è riservato di rendere nota – nell’imminenza della ripresa pomeridiana della seduta comune – la sua decisione.

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