Giorgia Meloni e Papa Francesco: ‘La famiglia è fatta da un uomo e una donna che creano. Le ideologie distruggono tutto’

Giorgia Meloni alla Camera ricorda che c’è un’altra istituzione formativa importante, accanto a scuola e università. Forse la più importante. Ed è la famiglia. Nucleo primario delle nostre società, culla degli affetti e luogo nel quale si forma l’identità di ognuno di noi. Intendiamo sostenerla e tutelarla; e con questa sostenere la natalità, che nel 2021 ha registrato il tasso di nascite più basso dall’Unità d’Italia ad oggi.

Meloni si è creata un proprio spazio nuovo, e direi anche da molti atteso nella politica italiana, restituendo valore alla patria, alla famiglia e al concetto di Nazione.

La Patria è sancita dall’articolo 52 della Costituzione, nel quale leggiamo che: “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”. Per quanto riguarda la famiglia ricordo che l’articolo 29 afferma che: “la Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”. Per quanto riguarda la Nazione ricordo che l’articolo 9 della Costituzione parla del patrimonio artistico e storico della Nazione, che l’articolo 98 afferma che i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione, che l’articolo 67 sancisce che ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

Tempo addietro, alla Conferenza programmatica di Fdi a Milano Giorgia  Meloni era chiara: ‘L’ Occidente ha rinunciato alla sua anima, ha svenduto i suoi valori al miglior offerente’. Parlò  di famiglia, di donne, di maternità, di bambini  alla Conferenza programmatica di Fdi a Milano. Il discorso non potava non toccare una battaglia che FdI ha combattuto e vinto. “I bambini non sono prodotti da banco, non si comprano. Eppure è quello che esattamente  accade ogni giorni grazie alla pratica mostruosa dell’utero in affitto. Vi rendete conto? – interroga la platea- . Uomini ricchi che pagano donne povere per portare in grembo un bambino che poi le verrà tolto. Questo, signori, non è non è sintomo di modernità. E’ una pratica infame. significa  confondere i desideri con i diritti. E’ sostituire Dio con il denaro”.

La famiglia è l’architrave della società. E “‘architrave della famiglia sono le donne in quanto madri. Se andiamo oltre gli slogan, ci renderemo conto che il  vero obiettivo non dichiarato dell’ideologia gender è la la scomparsa della donna in quanto madre. “L’individuo indifferenziato di cui parlano i paladini dell’ideologia gender  non è poi tanto indifferenziato. E’ maschio. Fateci caso. L’uomo può essere tutto, madre, padre, in un’infinita gamma che va dal maschile al femminile. Se ci fate caso- ha scandito-  le parole più censurate dal politicamente corretto sono donna e madre. Perché? Perché si vuole distruggere la straordinaria forza simbolica della maternità”. “E’ nel rapporto madre figlio che si fa esperienza dell’amore gratuito, della cura, dell’acccettazione delle imperfezioni: ecco perché quell”architrave’ è un nemico. E noi – avvisa le vestali del mainstream dominante – difenderemo non solo l’identità delle donne. Di più. Noi anzi pensiamo che questo  è il tempo delle donne. Dentro e fuori le mura domestiche“. C’è tanto lavoro da fare – ammette-. “L’unica ragione per cui vogliamo arrivare in vetta è che da lì sapremo guardare più lontano”.

Anche Papa Francesco  torna a parlare della famiglia che ‘non è un’ideologia, è una realtà’, fatta di ‘un uomo e di una donna che si amano e creano’,  a puntando  l’indice contro le ideologie che «rovinano» e «fanno una strada di distruzione». E’ proprio da qui che il Pontefice afferma che  «la cultura della fede è chiamata a misurarsi, senza ingenuità e senza soggezione, con le trasformazioni che segnano la coscienza attuale dei rapporti tra uomo e donna, tra amore e generazione, tra famiglia e comunità».

«Per capire la famiglia dobbiamo sempre andare al concreto: le ideologie rovinano, si mischiamo e fanno una strada di distruzione. Non dobbiamo aspettare che la famiglia sia perfetta, per prenderci cura della sua vocazione e incoraggiare la sua missione», ha detto il Papa, raccontando a braccio un aneddoto di «quando facevo il saluto in piazza prima della pandemia». «È venuta una coppia, sembravano giovani: 60 anni di matrimonio. Lei a 18, lui a 20… “Non vi annoiate dopo tanti anni? State bene?”. Si sono guardati, se ne sono andati e sono tornati un’altra volta. Piangevano: “Ci amiamo”. Dopo 60 anni. Questa – ha sottolineato il Papa – è la più bella teologia sulla famiglia che ho visto».

«La missione della Chiesa sollecita oggi con urgenza l’integrazione della teologia del legame coniugale con una più concreta teologia della condizione famigliare», ha spiegato Bergoglio, sottolineando che «le inedite turbolenze, che in questo tempo mettono alla prova tutti i legami famigliari chiedono un attento discernimento per cogliere i segni della sapienza e della misericordia di Dio». «Noi non siamo profeti di sventura, ma di speranza. Perciò, nel considerare i motivi di crisi, non perderemo mai di vista anche i segni consolanti, a volte commoventi delle capacità che i legami famigliari continuano a mostrare: in favore della comunità di fede, della società civile, della convivenza umana. Tutti abbiamo visto quanto siano preziose, nei momenti di vulnerabilità e di costrizione, la tenacia, la tenuta, la collaborazione dei legami famigliari». «Molto, in questa società piena di crepe, dipende dalla ritrovata letizia dell’avventura famigliare ispirata da Dio», ha osservato il Pontefice.

«La qualità del matrimonio e della famiglia – ha detto ancora Francesco – decide la qualità dell’amore della singola persona e dei legami della stessa comunità umana. È perciò responsabilità sia dello Stato sia della Chiesa ascoltare le famiglie, in vista di una prossimità affettuosa, solidale, efficace: che le sostenga nel lavoro che già fanno per tutti, incoraggiando la loro vocazione per un mondo più umano, ossia più solidale e più fraterno». «Dobbiamo custodire la famiglia ma non imprigionarla, farla crescere come deve crescere. Stare attenti alle ideologie che si immischiano per spiegare la famiglia dal punto di vista ideologico. La famiglia non è un’ideologia, è una realtà. E una famiglia cresce con la vitalità della realtà. Ma quando vengono le ideologie a spiegare o a verniciare la famiglia succede quello che succede e si distrugge tutto. C’è una famiglia che ha questa grazia di uomo e donna che si amano e creano, e per capire la famiglia dobbiamo sempre andare al concreto, non alle ideologie».

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