Giorgia Meloni e il presidenzialismo

Giorgia Meloni pubblica sui social la notizia che ‘Sono già più di 35mila gli italiani che hanno firmato la proposta di legge di iniziativa popolare lanciata da FdI sul presidenzialismo per dare ai cittadini la possibilità di scegliere il Capo dello Stato. Con questa iniziativa «Fratelli d’Italia vuole dare più potere agli italiani»ì,  si legge sulla pagina della raccolta firme certificata attraverso lo Spid, dunque in tutto e per tutto valida, come la raccolta ai banchetti, per la presentazione nelle sedi deputate. A questa richiesta dal basso di modifica costituzionale FdI continua anche ad affiancare la battaglia parlamentare, che il 28 febbraio vedrà l’approdo in Aula della proposta di legge del partito.

«Penso sia ora passare dalle parole ai fatti», ha spiegato Meloni, sottolineaando che l’approdo in Aula sarà il momento in cui «vedremo come si comporteranno le forze politiche al di là dei proclami». «Capiremo in Aula chi vuole davvero innovare l’Italia e chi preferisce difendere lo status quo, chi vuol far entrare l’Italia nella terza Repubblica e chi lavora per tornare nella prima, magari restaurando un sistema proporzionale», ha detto ancora la leader di FdI, tornando su questa battaglia storica della destra italiana anche in occasione del ricordo di Pinuccio Tatarella, che del presidenzialismo fu grandissimo sostenitore.

«Mi aspetto che il 28 febbraio si apra un dibattito estremamente serio», ha chiarito Meloni. «Noi – ha aggiunto – vogliamo fare la madre di tutte le riforme. Con il presidenzialismo i cittadini di scelgono direttamente il capo dello Stato, hanno una garanzia di stabilità, conoscono chi li governerà la sera in cui votano. Significa – ha concluso la leader di FdI – uscire dalla palude di certa democrazia parlamentare con le maggioranze che cambiamo continuamente».

”Di fatto la proposta di FdI – ha spiegato dal piccolo schermo – ricalca il semipresidenzialismo alla francese. Noi vogliamo fare la madre di tutte le riforme. Con il presidenzialismo i cittadini di scelgono direttamente il capo dello Stato. Hanno una garanzia di stabilità, conoscono chi li governerà la sera in cui votano”. La leader di Fratelli d’Italia conferma la sfida lanciata all’indomani del Mattarella bis,  per uscire “dalla palude di certa democrazia parlamentare con le maggioranze che cambiamo continuamente”.

“Il presidenzialismo è storicamente una battaglia di tutto il centrodestra, quindi spero e confido che  i miei alleati voteranno tutti compatti”, ha aggiunto la Meloni stuzzicando il leader di Italia Viva. “Confido anche che chi nel centrosinistra ha detto ‘che bella idea’, come Renzi, ci dia una mano, perché non è che si può dire una cosa e poi se ne fa un’altra”.

Dal presidenzialismo alla crescita nei sondaggi passando per la demonizzazione degli avversari di sinistra. E dei “giornaloni” che continuano a dipingerla come la leader di un partito sovranista e di destra. “Il mondo dell’informazione ha compreso molto bene che un partito  come Fdi, di persone libere, orgogliose”, che non si piegano al mainstream, è un problema. Siccome quando hai un partito del genere- spiega la leader di Fdi– è difficile dire che è disonesto, è fatto di imbecilli o cose del genere, rimane solo di tentare di metterlo in un angolo. Di raccontarlo come impresentabile. Io ho tante di quelle etichette, pecette, manco fosse un album delle figurine: Sono fascista, omofoba, razzista, addirittura no vax da vaccinata. È una tecnica di comunicazione: quando la sinistra non sa come rispondere alle tue valutazioni, condivisibili o no, ma legittime, allora l’unica cosa che può fare è scappare dal confronto e dire ‘tu sei un impresentabile’. Saviano mi dà della bastarda in tv…”.

Sulla debolezza progressiva dell’esecutivo non ha dubbi. “La maggioranza che oggi sostiene Draghi è ovviamente più debole. Si avvicina la campagna elettorale, i partiti hanno bisogno di segnalare la loro esistenza e peculiarità e quindi, ovviamente, alzeranno sempre l’asticella. Io spero che la legislatura finisca quanto prima, temo che in questo lasso di tempo il governo si logorerà abbastanza e non riuscirà, ahimè, a fare le cose di cui l’Italia ha bisogno”. Sul fronte interno non nega le difficoltà di queste ore. E propone di ripartire dall’orgoglio di rappresentare decine di migliaia di persone che vogliono cambiare. “Che non ci stanno al racconto ‘sei presentabile, se ti consegni dall’altra parte. Ho deciso con Fdi di rimanere sempre e di rappresentare orgogliosamente questa metà campo, il resto si vedrà“.

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