Futuro di Aica e rischio privatizzazioni se ne discute a Favara

Per l’acqua pubblica ei beni comuni e pubblici, contro il DDL Concorrenza e per il pieno funzionamento di AICA. Di questo si discuterà presso l’Alba Palace Hotel a Favara, organizzato dal Partito regionale della Rifondazione Comunista e da ManifestA che vedrà la partecipazione del Sindaco di Favara, Antonio Palumbo, e della parlamentare nazionale di Manifesta, Simona Suriano.

Il provvedimento del Governo Draghi, in fase di approvazione, infatti, prevede che sia il privato, in via ordinaria, a gestire i servizi pubblici che, inevitabilmente, porterà ad una nuova ondata di privatizzazioni dei beni comuni fondamentali: dall’acqua all’energia , dai rifiuti al trasporto pubblico locale, dalla sanità ai servizi sociali e culturali, fino ai porti e alle telecomunicazioni.

Un vero e proprio esproprio delle comunità locali e degli Enti Locali che saranno costretti a mettere sul mercato i beni comuni ei servizi fondamentali dei cittadini, azzerando la funzione storica pubblica e sociale dei Comuni.

Un intendimento in palese contraddizione con la volontà popolare espressa con nettezza nei referendum del 2011 che chiedevano la fine della privatizzazione dell’acqua e una gestione pubblica dei beni comuni.

Perciò, nel ribadire la nostra contrarietà alle privatizzazioni e al sovrasfruttamento delle risorse naturali che hanno migliorato i servizi e aumentati le tariffe, oltre ad aver ridotto i diritti del lavoro, l’occupazione ei salari, aumentando la precarietà, invita la cittadinanza a partecipare tutti ‘incontro ea mobilitarsi per bloccare il DDL Concorrenza.

Per il territorio agrigentino ciò è ancora più importante perché tale deriva potrebbe mettere in discussione AICA, l’Azienda Idrica dei Comuni Agrigentini che gestisce il servizio integrato nella stessa provincia e che è interamente pubblica.

L’Acqua è un bene essenziale e sempre più conteso, perciò, laddove si è privatizzata la sua gestione non è seguito nessun beneficio per i cittadini che, anzi, spesso hanno visto aumentare le tariffe e, nel medio periodo, si sono ritrovati un servizio inefficiente e una mancanza assoluta di investimenti.

Ancora ritardi nella formale nomina del nuovo direttore generale di Aica, l’azienda idrica comuni dell’agrigentino che si occupa del servizio in provincia. L’ingegnere Domenico Armenio, scelto quale nuova guida della società lo scorso 27 aprile, si sarebbe dovuto insediare nella giornata di ieri ma la sua nomina rimane di fatto ancora “congelata”.

Questo a causa di una direttiva dell’assessorato agli Enti Locali del 19 maggio scorso. Armenio, infatti, ricopre attualmente il ruolo di capo di gabinetto dello stesso assessorato e, per essere formalmente nominato direttore generale di Aica, aspetta un apposito decreto dell’assessorato che però ancora oggi non è arrivato.

Nicola Candido,  Segretario regionale della Sicilia

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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