Fratelli d’Italia e Poste Italiane

Ieri pomeriggio, in via Marsala a Roma, si è tenuto un flash mob di Fratelli d’Italia contro la privatizzazione delle Poste italiane voluta dal Partito democratico: ‘Poste bene pubblico: giù le mani’,  è stato lo striscione esposto da alcuni esponenti e militanti di Fratelli d’Italia guidati da Giorgia Meloni davanti alla sede centrale di Poste italiane.

‘Oltre 141mila dipendenti, 13mila presidi aperti sul territorio, oltre 500 miliardi raccolti a vario titolo. Poste italiane  è un gioiello che la sinistra in tutti i modi vuole svendere. 35 per cento già privatizzato, 35 per cento a Cassa depositi e prestiti, ora si vuole svendere anche il rimanente 30 per cento. FdI dice no. Per noi Poste italiane deve rimanere in mano italiana, deve rimanere di proprietà pubblica. È un presidio di legalità e di presenza dello Stato e ci batteremo in tutti i modi possibili per impedire la sua svendita’, ha tuonato la Meloni.

Poste Italiane Spa è la più importante azienda postale italiana, che  fornisce servizi logistico-postali, di risparmio e pagamento e assicurativi a oltre 32 milioni di clienti.

Nata durante il Regno di Sardegna come ente pubblico che gestiva in monopolio i servizi postali e telegrafici per conto dello Stato, dopo l’unificazione le Poste hanno inglobato anche le aziende di servizi postali dei regni annessi. Nel 1889 è stato istituito un apposito Ministero delle Poste e Telegrafi. Nel 1997, a seguito di un processo di privatizzazione, la società si è trasformata in Poste Italiane Spa, sviluppando nel tempo le divisioni che costituiscono l’attuale assetto societario del gruppo.

Poste Italiane è una società per azioni, in cui lo Stato italiano, tramite il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è l’azionista di maggioranza, detenendo circa il 60% del capitale sociale (35% Cassa depositi e prestiti, 29,7%) Ministero dell’Economia). Dal mese di ottobre del 2015 è quotata nell’indice FTSE MIB della Borsa di Milano.

‘La privatizzazione di Poste italiane sarebbe una follia e su questo tema chiedero’ al centrodestra di dire una parola chiara’,   ha detto ai microfoni di Rtl 102.5 il presidente di Fratelli d’Italia e candidato premier Giorgia Meloni: ‘Con la sua presenza capillare sul territorio Poste italiane costituisce un presidio dello Stato, tra i pochissimi ancora aperti in luoghi come i comuni montani, le periferie degradate, i territori difficili: chiudere gli sportelli vorrebbe dire togliere ai cittadini un punto di riferimento di servizi dello Stato. Inoltre bisogna ricordare che Poste raccoglie la gran parte delle provviste di cassa depositi prestiti. E’ l’unica banca rimasta pubblica  io non vorrei che la sinistra volesse liberarsi di poste per liberarsi anche dell’unica banca rimasta pubblica e continuare a fare gli interessi delle banche private’.

 

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