Fine obbligo di Green Pass e stato di emergenza

Dopo poco più di due anni, il 31 marzo termina lo stato di emergenza in Italia introdotto dal governo Conte bis per fare fronte alla pandemia di Covid. C’è una nuova roadmap delle riaperture, per il tanto atteso ritorno alla normalità che ci permetterà di tornare, almeno in parte, alla vita prima del coronavirus.

Gradualmente dimenticheremo il sistema di zone a colori, con l’Italia che sta già tornando quasi totalmente in bianco, sarà sciolto il Comitato tecnico scientifico e il generale Francesco Paolo Figliuolo non si occuperà più di misure sanitarie e vaccini.

Ancora il Governo si divide tra aperturisti e rigoristi, ma entro pochi giorni dovrebbe essere approvato un calendario globale con tutte le decisioni volte a eliminare le ultime restrizioni anti Covid.

Dopo l’ultima cabina di regia arriveranno quelle che, si spera, saranno le ultime indicazioni di Palazzo Chigi in materia.

“Voglio ringraziare tutti gli italiani per l’altruismo, la pazienza dimostrata in questi anni. Noi siamo spesso percepiti con scarso senso civico e invece siamo stati bravissimi in questa pandemia, occorre andare fieri”. Così il premier Mario Draghi ha espresso la sua gratitudine verso la popolazione per i tanti sacrifici fatti dall’inizio dell’emergenza sanitaria. In conferenza stampa insieme a Roberto Speranza, ministro della Salute, per parlare della fine delle restrizioni, il presidente del Consiglio ha rivolto alcuni pensieri al Comitato tecnico scientifico.

“A fine marzo terminerà lo stato di emergenza, per quella data scioglieremo il Cts”, ha dichiarato Mario Draghi. Il lavoro degli esperti però “non è finito e continuerà con l’Istituto superiore di sanità e il Consiglio superiore di sanità”, in continuità con il lavoro svolto finora.

“Anche a nome del Governo, ringrazio il professor Franco Locatelli, il professor Silvio Brusaferro e tutti i membri presenti e passati del Comitato tecnico scientifico”, ha continuato il premier davanti ai cronisti.

“Se uno esamina la situazione di questi anni, il Cts ha dato un supporto straordinario a decisioni difficilissime prese da questo e dal precedente Governo”, ha sottolineato.

Il Comitato tecnico scientifico “ha dato il supporto psicologico per dire che le decisioni erano prese con il supporto della scienza, non sulla base di sensazioni. Questo per chi prende decisioni è essenziale“.

Il Cts è stato istituito con il decreto numero 371 del capo dipartimento della Protezione Civile il 5 febbraio 2020 per le attività di consulenza e supporto alle operazioni di coordinamento per superare l’emergenza epidemiologica dovuta al Covid.

Il Comitato tecnico scientifico, riporta il sito del Governo, “è composto da esperti e qualificati rappresentati degli enti e delle amministrazioni dello Stato”. Con il riassetto voluto da Mario Draghi dopo il suo insediamento, il Cts ha cambiato composizione.

Perché Draghi “licenzia” il Cts, cosa faranno e chi sono i membri del Comitato tecnico scientifico

Prof. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità del ministero della Salute, con funzioni di coordinatore del comitato.

Prof. Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, con funzioni di portavoce del comitato.

Dott. Sergio Fiorentino, avvocato dello Stato, Capo del Dipartimento per il coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei ministri, con funzioni di segretario verbalizzante.

Prof. Sergio Abrignani, rappresentante indicato dalla Conferenza delle regioni e province autonome.

Dott.ssa Cinzia Caporale, presidente del Comitato etico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani.

Dott. Fabio Ciciliano, dirigente medico della Polizia di Stato, esperto di medicina delle catastrofi in rappresentanza del Dipartimento della protezione civile.

Dott. Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani.

Dott. Giorgio Palù, presidente dell’Agenzia italiana del farmaco, Aifa.

Prof. Giovanni Rezza, direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute.

Ing. Alberto Giovanni Gerli, esperto informatico analisi previsionali (dimissionario 18 marzo 2021).

Prof. Donato Greco, esperto epidemiologico.

Prof.ssa Alessia Melegaro, direttore Covid Crisis Lab dell’Università Bocconi.

Ecco quali sono le date da ricordare e cosa dovrebbe cambiare in quei giorni.

Green pass e stato di emergenza: cosa succede il 1° aprile

  • Cade l’obbligo di Green pass all’aperto per i locali e le attività sportive.
  • Cade l’obbligo di Green pass al chiuso per le strutture ricettive, i musei e i luoghi della cultura, i negozi e le attività, i servizi alla persona, gli uffici.
  • Cade l’obbligo di Green pass sui mezzi del trasporto pubblico locale. Potrebbe tuttavia essere introdotto l’obbligo di avere un tampone negativo per aerei, treni e navi.
  • Fine delle quarantene preventive per chi viene a contatto con persone positive, anche se non si è vaccinati. Non è chiaro se questo varrà anche per la scuola.
  • Torna al 100% la capienza di stadi e discoteche all’aperto.
  • Viene sciolta la struttura commissariale guidata da Francesco Paolo Figliuolo. Gli incarichi che riguardano la gestione del coronavirus passano a Ministero della Salute e Protezione Civile, che continueranno a produrre il bollettino Covid quotidiano.
  • Si scioglie anche il Comitato tecnico scientifico, ma rimangono come consulenti del governo il presidente Franco Locatelli e il portavoce Silvio Brusaferro.
  • Rimane l’obbligo di indossare la mascherina al chiuso. Si valuta se fare il passaggio a quella chirurgica dove oggi è obbligatoria la Ffp2 o superiore.

Green pass e stato di emergenza: cosa succede il 1° maggio

  • Cade l’obbligo di Green pass al chiuso per i locali e i servizi di ristorazione, cinema e teatri, sale concerti, eventi sportivi, centri benessere, spogliatoi, convegni.
  • Non sarà più richiesto neanche per accedere a concorsi pubblici e all’università.
  • Cade l’obbligo di indossare le mascherine Ffp2 all’aperto ai concerti e negli stadi.
  • Dovrebbe anche cadere da questa data la sospensione dal lavoro e dello stipendio per gli over 50 non in possesso del Green pass.

Controllo del Green pass all’interno di un locale.

Green pass e stato di emergenza: cosa succede il 1° giugno

  • Niente più mascherina Ffp2 al chiuso per i mezzi di trasporto pubblico, locale e non.
  • Capienza al 100% anche per le discoteche al chiuso.

Green pass e stato di emergenza: cosa succede il 15 giugno

  • Scade l’obbligo vaccinale per le categorie professionali (medici, infermieri, oss, insegnanti e personale scolastico, forze dell’ordine, ecc.
  • Scade l’obbligo vaccinale anche per gli over 50, e quindi l’obbligo di presentare il green pass sul lavoro.

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