Filippo Rossi, ex giornalista parlamentare,  è tra i primi promotori della Buona Destra. Autore del libro “manifesto” del nuovo partito “Dalla parte di Jekyll – Manifesto per una Buona Destra”. Infaticabile animatore di una pagina Facebook seguitissima, dall’estate del 2020 è  in tour costante in Italia, pandemia permettendo,  per far conoscere il progetto della Buona Destra.

Cinquemila iscritti e 150 comitati promotori: la Buona destra, nata con l’obiettivo di disgregare l’attuale centrodestra allontanandolo dai sovranisti sottraendole consensi. ‘Le destre non si alleano con i sovranisti,  autentici ‘colossi’ populisti’, osserva il promotore Rossi.

‘La Buona Destra’, si trasformerà in partito a Roma il 25 giugno. L’Assemblea costituente è prevista per il 21 novembre.

Parliamo di una ‘destra moderata’ che apprezza nuovi soggetti politici come Coraggio Italia di Toti e Brugnaro e che alle Comunali di Roma si appresta a sostenere Calenda. Oggi Rossi incontrerà Catello Maresca, il candidato sindaco di Napoli che, nel recinto del centrodestra, vuole correre senza simboli di partito.

Rossi si contrappone, come recita il manifesto della Buona Destra, alla “politica delle falsità e delle fake news di Giorgia Meloni e Matteo Salvini” e si pone come “formazione patriottica ma non nazionalista, autorevole ma non autoritaria, che rifiuta ogni proposta assolutistica di ‘pieni poteri’ sul modello sovversivo di quel Viktor Orban tanto caro ai populisti”.

La storia politica di Filippo Rossi lo ha visto candidarsi come sindaco alle comunali di Viterbo nel 2013 e, alla tornata successiva, come candidato con +Europa, fino ad arrivare a questa ultima avventura. Secondo indiscrezioni, i primi nomi ad avvicinarsi al nuovo movimento sarebbero quelli del deputato Daniele Toto e Nicola Bono, ex presidente della Provincia di Siracusa e sottosegretario di Stato ai beni culturali. Il lancio del partito è previsto in autunno, mentre sono già migliaia le adesioni già annunciate in tutta Italia. Rossi conferma  che presto saranno creati «dei circoli territoriali».

Uno «spazio politico per un movimento liberal-popolare, a sinistra di Giorgia Meloni e a destra di Renzi» lo definisce Rossi. Buona Destra nasce per non allearsi con la destra estrema, bensì per combatterla con convinzione. «Una destra che non accetta la deriva a cui gli attuali partiti sedicenti di destra hanno ridotto questa area politica».

Sul tema  dei migranti, la Buona Destra è a favore “del garantire la vita umana nel rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali, soccorrendo sempre e comunque i migranti in pericolo di vita, rifiutando di ricorrere a forme disumane di chiusura o respingimento e prestando l’assistenza necessaria”.

‘La “Buona Destra”,  perché esserlo oggi non significa necessariamente identificarsi con i partiti che dominano la coalizione attuale’ e  Filippo Rossi, ‘si dissocia fermamente e orgogliosamente dal centro-destra di Salvini e Meloni’.

Buona Destra” è  “Una nuova casa per chi crede che la politica non sia vuota propaganda”. Il manifesto era già scritto nel libro “Dalla Parte di Jekyll”, dove Rossi ha reso pubblici i valori su cui avrebbe fondato la sua politica. Nel libro, si parla di democrazia aristocratica, di futuro, di bellezza come obiettivo e di politica come progetto. Una destra che si schiera con il pacato Dott. Jekyll, personalità di nobili principi morali, e che prende le distanze con l’altra destra, quella dell’impetuoso Mr. Hyde, con cui tuttavia si ritrova a condividere origini e scenario politico.

Il fondatore della Buona Destra è  estremamente distante dal populismo di questi ultimi, che utilizzano come arma un linguaggio “Volgare, semplicistico e aggressivo”, infuocando le anime dei più insoddisfatti e soffocando quelle dei più deboli. Quella di Filippo Rossi è una destra che non urla alla pancia degli elettori affamati. Una destra che non punta al consenso con propaganda di basso livello e che non sfrutta la potenza della comunicazione, soprattutto dei social network, per banalizzare temi complessi, cavalcando di volta in volta l’onda dell’opinione pubblica.

La Buona Destra, in sintesi, nasce per  essere un punto di ritrovo per gli elettori di destra che non si riconoscono più nelle ideologie dell’attuale coalizione.