Equità sociale e pensioni

‘Per le pensioni non c’è soluzione giusta senza equità sociale. Occorre rivedere l’insieme dei diritti acquisiti per adattarli, con proporzionalità, all’attuale realtà economica del Paese’,  dichiara il Segretario Generale di Confintesa, Francesco Prudenzano. A giugno esprimemmo un giudizio tiepidamente positivo sulla proposta, che ora è in discussione e che allora non aveva neppure un nome, ma non ci immaginavamo che il Governo invitasse i lavoratori ad indebitarsi con le banche per anticipare l’età pensionistica. Renzi è andato oltre la nostra immaginazione. Ribadiamo, con forza, quello che sosteniamo da tempo: la soluzione deve essere completa e complessiva, all’insegna dell’equità sociale, attraverso una modifica dei trattamenti pensionistici a qualsiasi titolo,  compresi i vitalizi, che superi il falso principio dei diritti acquisiti e vada verso il principio della organicità della distribuzione dei redditi. Anche solo per questi motivi, senza voler entrare nel merito delle cifre, va la nostra assoluta contrarietà a questa pseudo riforma. Significativo il parere di Cesare Damiano: ‘Il confronto in corso tra Governo e sindacati sulla previdenza sta producendo primi e importanti risultati, ma la strada da fare è ancora lunga. Sarà decisivo il modo con il quale si risolveranno i problemi dei lavoratori precoci e l’ottava salvaguardia degli esodati, che sono ancora da perfezionare. Entra in gioco, come sempre, la quantità di risorse ‘fresche’ che si metteranno a disposizione nella legge di Bilancio, che per noi non possono essere inferiori a 2 miliardi di euro’.   Intanto,  prosegue,  è importante la convergenza che si è verificata sulla quattordicesima per i pensionati e sull’anticipo gratuito del pensionamento a partire dai 63 anni per le categorie in condizioni più disagiate: addetti ai lavori usuranti, ai lavori pesanti, disoccupati e invalidi. Resta da chiarire  il livello della penalizzazione che riguarderà l’anticipo di quei lavoratori che non fanno parte di queste categorie. Dovrebbe, inoltre, esserci la soluzione di numerosi problemi da tempo in sospeso: il cumulo gratuito dei contributi, il blocco dell’aspettativa di vita per i lavori usuranti, la cancellazione definitiva delle penalizzazioni per i precoci, l’equiparazione della ‘No tax area’ dei pensionati con quella dei lavoratori dipendenti e la prosecuzione della sperimentazione di ‘Opzione Donna’. Data la complessità della materia, diventa necessario un testo scritto (accordo o verbale che sia) che precisi, voce per voce, anche la quantità delle risorse che verranno messe a disposizione. ‘Scripta manent. . .’ e rendono più facile e meno arbitraria la traduzione legislativa nella legge Bilancio di una eventuale intesa.

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