LUCIANA LAMORGESE MINISTRO DELL' INTERNO

Emergenza migranti e revisione decreti sicurezza

Il Governo parla della revisione dei decreti sicurezza che saranno trattati dalla maggioranza a settembre. Il punto di partenza è la modifica del testo relativo alla  modifica del   codice della Navigazione, in particolare quella relativa  all’articolo 1102, che prevede sanzioni da 10mila a 50mila euro. Ma a differenza dei dl Sicurezza varati dal governo Conte 1, non sarà il prefetto a irrogarle ma il giudice, solo nel caso ci siano le condizioni per un processo penale. Dovrebbe poi scendere da 4 a 3 anni, tramite il silenzio assenso, il termine massimo per la conclusione delle pratiche per la concessione della cittadinanza per residenza e matrimonio.

Per la richiesta  saranno necessari 36 mesi dalla data di presentazione della domanda e non più 48. La norma non dovrebbe essere retroattiva. Dovrebbe anche essere rafforzato il principio che impedisce il respingimento,  o l’espulsione,  di migranti provenienti da Paesi che violano i diritti umani. Come previsto già oggi, non sarà ammesso il respingimento, l’espulsione o l’estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura. Ma il nuovo decreto dovrebbe allargare il divieto nel caso ci sia il pericolo di ‘trattamenti inumani o degradanti’.

Nella valutazione di tali motivi si dovrebbe anche tenere conto dell’esistenza di violazioni sistematiche e gravi di diritti umani dello Stato di provenienza. Non solo, il principio dovrebbe essere allargato anche ai casi in cui l’allontanamento comporti una violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare, a meno non sia necessario per ragioni di sicurezza nazionale. Si terrà conto ‘della natura e della effettività dei vincoli familiari dell’interessato, del suo effettivo inserimento sociale in Italia, della durata del suo soggiorno nel territorio nazionale nonché dell’esistenza di legami familiari, culturali o sociali con il suo Paese d’origine’. In pratica una   stravolgimento dei decreti che avevano caratterizzato l’azione di politica migratoria del precedente Governo gialloverde.

 Luigi Di Maio scopre invece che la questione degli sbarchi, unita al rischio sanitario ‘è un tema di sicurezza nazionale’.  Intervistato dal Corriere della Sera, il ministro degli Esteri si dice preoccupato del ‘consistente flusso di arrivi dalla Tunisia di queste settimane’.

Pensa a un un accordo con Tunisi perché sequestri in loco e metta fuori uso barchini e gommoni. Utilizzati per le traversate. E chiede di tagliare i fondi della cooperazione internazionale destinati alla Tunisia. Distruggere i barconi, insomma. Una pretesa difficile visto che in Tunisia non c’è un governo politicamente stabile, gli viene fatto notare. Porte chiuse proprio mentre la collega degli Interni, Luciana Lamorgese, apre al dialogo con il presidente Kais Saied. Ottiene l’impegno ad affrontare insieme l’emergenza. E programma aiuti economici ‘per appoggiare un Paese in preda a una crisi economica mai vissuta prima’.

‘Non sarà regolarizzato nessuno’, assicura  Di Maio, che annuncia un piano sicurezza del governo già pronto. ‘Proprio oggi tra l’altro abbiamo convocato l’ambasciatore tunisino chiedendogli di accelerare i rimpatri. E ci ha assicurato che dai primi di agosto ripartiranno. Bisogna lavorare subito ad un accordo con le autorità tunisine. Affinché sequestrino in loco e mettano fuori uso barchini e gommoni utilizzati per le traversate. Perché le imbarcazioni che stanno arrivando sono di questo tipo qui, cosiddette fantasma, e spesso fuggono ai radar’.

L’intesa raggiunta  tra il ministro dell’Interno Lamorgese e gli esponenti della maggioranza spacca il Pd. Ancora una volta – osserva Orfini –  si sceglie di non decidere. E le leggi di Salvini sono ancora lì. Con in più lo schiaffo di membri del governo che ne usano parole e argomenti. E’ il caso ad esempio Luigi Di Maio. Il nuovo testo sbandierato per superare i Decreti sicurezza di Salvini non convince neppure Leu. Che processa le parole di Di Maio al Corriere.  ‘Distruggere i barconi?’,  commenta il deputato Erasmo Palazzotto: ‘E’ l’unico mezzo di fuga per persone intrappolate nei campi di concentramento in Libia. Ammesso che sia possibile, sarebbe un atto crudele e spietato. Pensate se gli americani durante la seconda guerra mondiale avessero detto affondiamo le navi con cui scappano gli ebrei dall’Europa. Siamo davanti ad una disumanizzazione della politica senza precedenti’.

Intervenuta ai microfoni de il ‘Corriere della Sera’, Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, ha fatto il punto sull’emergenza migranti che sta agitando l’opinione pubblica e il mondo della politica. Gli sbarchi di barche e gommoni provenienti soprattutto dalla Tunisia sono ormai all’ordine del giorno. Le strutture per l’accoglienza contano più ospiti di quanti ne potrebbero avere. Anche dieci volte in più circa. Nei giorni scorsi si è avuta notizia di diverse fughe dei migranti dai centri di accoglienza, una minaccia per l’ordine pubblico anche alla luce dell’emergenza sanitaria. La ministra Lamorgese, così come il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, guarda con attenzione proprio alla Tunisia, un Paese in difficoltà e in piena crisi economica e sociale. L’Italia vuole collaborare con le autorità locali per risolvere il problema alla radice, ossia bloccando le partenze. Missione non semplice.

‘Garantiremo la tutela della salute pubblica delle nostre comunità locali, ma i migranti economici sappiano che non c’è alcuna possibilità di regolarizzazione per chi è giunto in Italia dopo l’8 marzo 2020’, è il messaggio forte della Lamorgese dalle colonne del ‘Corriere della Sera’.

Inevitabilmente la situazione ha ripercussioni sulle comunità locali, sopratutto quelle interessate direttamente dagli sbarchi. Ma il malcontento monta in tutta la Penisola, da Nord a Sud. ‘Le comunità locali sono giustamente sensibili al tema della sicurezza sanitaria, con una particolare attenzione dei sindaci e dei presidenti di Regione rivolta ai migranti irregolari. Capisco le loro preoccupazioni anche se il problema dei controlli anti Covid-19 riguarda anche tutti gli stranieri che giungono in Italia, per lavoro o per motivi di studio o per turismo, in pullman, in treno e in aereo’.

Per stringere le maglie dei controlli Lamorgese ha deciso di fare ricorso anche all’Esercito: ‘I 400 militari destinati in Sicilia e quelli dislocati come rinforzo in Friuli Venezia Giulia svolgeranno un sevizio molto importante per rafforzare i controlli già assicurati dalle forze di polizia. A tutti questi uomini e a queste donne in divisa non mi stancherò mai di inviare un ringraziamento particolare a nome dell’amministrazione dell’Interno e di tutto il Paese’.

Sarebbero migliaia le persone pronte a partire dalla Libia. ‘In quel Paese c’è bisogno di stabilità e l’Italia non si deve tirare indietro perché solo in una cornice di sicurezza è possibile gestire il controllo delle frontiere e i flussi dell’immigrazione irregolare, sempre nel rispetto dei diritti umani e della salvaguardia delle vite in mare e in terra. Da molti mesi insisto in sede europea sulla necessità di attivare operazioni di evacuazione dei migranti presenti nei centri gestiti dal governo libico   attraverso corridoi umanitari organizzati dalla Ue e gestiti dalle agenzie dell’Onu’.

‘Il Governo non può permettersi di abbassare la guardia, perché i dati epidemiologici, non solo quelli relativi agli stranieri, ci dicono che dovremo usare molta cautela nei prossimi mesi. Tutti i migranti che sbarcano sulle nostre coste sono sottoposti al test sierologico e poi al tampone. La quarantena è obbligatoria per tutti, ma prima di trovare posti dedicati il Viminale deve affrontare mille no che arrivano da Comuni e Regioni’, ha spiegato Luciana Lamorgese.

Riguardo l’utilizzo delle navi da crociera per i migranti, ‘la procedura di noleggio si è finalmente conclusa e dovrebbe essere operativa già domenica 2 agosto. Le prime gare erano andate deserte perché d’estate le navi sono impegnate per i collegamenti con le isole. Ora, con una nuova gara, stiamo lavorando per una seconda nave da posizionare davanti alle coste calabresi’.

‘L’intesa sui decreti sicurezza è stata raggiunta. Ora inizia la fase del confronto con gli enti territoriali per valutare insieme i profili del nuovo sistema di accoglienza’, ha spiegato la ministra dell’Interno: ‘Io nell’emergenza cerco sempre di mantenere la calma per prendere decisioni che poi non abbiano effetti collaterali controproducenti. Qualcuno dice che sono sotto pressione ma chiunque sia passato al Viminale sa che ogni giorno qui bisogna affrontare problemi e trovare soluzioni. Per governare un tema complesso come l’immigrazione bisogna profondere energie e prospettare modelli di intervento tutti i giorni dell’anno. Non solo quando arriva l’estate e i telegiornali trasmettono le immagini dei barconi che spuntano nel mare  di Lampedusa.

Fratelli d’Italia non ci sta e attacca senza mezzi termini con il suo Capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida: ‘Si sono appena conferiti altri mesi di poteri speciali, ieri hanno scelto di mandare a processo uno dei leader dell’opposizione e oggi indeboliscono i confini italiani cancellando per decreto gli unici blandi argini contro l’immigrazione incontrollata, agevolando le Ong e favorendo l’invasione di un esercito di clandestini da regolarizzare. E hanno anche il coraggio di attaccare Giorgia Meloni se grida alla deriva liberticida e alla furia immigrazionista. Altro che Orban in Ungheria  è il Conte 2 a indebolire lo stato di diritto nella nostra Nazione. Proprio nel cuore dell’Europa’.

Arianna Manzi

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