Elly Schlein e i suoi buoni propositi per il nuovo Pd

Sandro Ruotolo, neo iscritto al Partito Democratico, è stato tra i primi ad arrivare al Centro Congressi La Nuvola, dove si tiene l’assemblea che ha proclamato Elly Schlein nuova segretaria. Uno dei simboli del nuovo corso, che lui stesso guarda con ottimismo: “Elly è contagiosa, sono sicuro che sarà una bella storia”, ha detto. Alla spicciolata sono arrivati tutti i big del partito, dai sostenitori di Schlein, a coloro che si sono opposti alla sua candidatura, invocando l’importanza dell’unità di intenti, in un partito plurale. Anche il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha manifestato ottimismo: “Io ero contrario a chi voleva cambiare la carta dei valori del PD, fortunatamente non lo hanno fatto. Ora siamo pronti a collaborare”, ha assicurato. Fiducioso anche il segretario uscente Enrico Letta: “Non ci saranno problemi con le correnti. Andrà tutto bene”.

Elly Schlein, “incoronata” dalla nuova assemblea nazionale, un “parlamento” che è apparso ieri più unito anche grazie alla prevista pax con Stefano Bonaccini, lo sconfitto diventato alleato della leader

Susanna Camusso entra in Direzione, con due ”sardine”, Mattia Sartori e Jasmine Cristallo, così è il volto del nuovo Pd. Non si è parlato molto di alleanze, almeno in senso strategico, ed è chiaro che Schlein non poteva certo delineare un programma di governo, nemmeno una piattaforma di politica economica. Il Pd non governa e non governerà per alcuni anni però la leader ha promesso che a ogni bocciatura di una proposta del governo i Dem assoceranno una proposta alternativa.

I circoli che devono contare di più, il rinnovamento generazionale, la fiducia tra i dirigenti e via con il juke-box che i militanti vogliono ascoltare.

Elly Schlein  tutta contro una Meloni che solo a chiacchiere ha rotto il tetto di cristallo, il Pd lei lo ha già conquistato, la sua posizione è molto forte può contare su Bonaccini che si è subito sintonizzato, ed è stata una gara a chi è più tosto contro il governo Meloni.

C’è la questione della guerra sulla quale Schlein era molto attesa: «Dobbiamo continuare a sostenere in modo pieno il popolo ucraino, ma accanto a questi dobbiamo chiedere un protagonismo più forte dell’Europa per un sforzo politico e diplomatico». È la sua posizione di sempre.

Gianni Cuperlo che si era dilungato sulla «complessità» della situazione che invece a Kijiv è chiarissima, ovvero combattere fino alla cacciata dei soldati di Putin.

Quanto all’enorme capitolo della modernizzazione del Paese, della produttività delle aziende, della ricerca come volano per la crescita, del problema della conquista di fette di mercato mondiale, di tutto questo né Schlein né altri hanno parlato, fatto salvo un accenno della segretaria sull’idea della Cisl della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle aziende.

Il rinnovamento è iniziato con le due vice, Chiara Gribaudo e Loredana Capone. Soprattutto basta «con le sacche di clientele e di malapolitica», ha detto Pina Picierno, e con i padroni delle tessere. Alcuni di loro presenti in sala hanno applaudito. La primavera di Elly è cominciata.

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