Dl semplificazioni. Governo battuto tre volte a Montecitorio

Il governo di Mario Monti è andato sotto tre volte nell’Aula della Camera sul decreto legge in materia di semplificazioni fiscali. Una prima battuta di arresto si è avuta su un ordine del giorno del PdL sulla vicenda Alcoa. Il testo, su cui il governo aveva espresso parere contrario, è passato sostanzialmente all’unanimità a parte i sei no dei deputati radicali.

Presentato dai deputati sardi del PdL Cicu e Testoni, l’odg impegna il governo tra l’altro “a predisporre, di concerto con la regione Sardegna, un apposito piano integrato di rilancio del Polo energetico ed industriale del Sulcis”. Il Pd, che inizialmente votava contro, conformemente al parere del governo, a votazione aperta si è espresso a favore dell’odg del PdL.

Poi è toccato alla Lega Nord far andare sotto il governo su un ordine del giorno con il quale l’esecutivo si impegna a considerare la necessità di integrare le detrazioni previste per la prima casa sull’Imu con un ulteriore taglio del 50% per ciascun figlio disabile grave non autosufficiente. Il testo, sul quale era stato espresso parere contrario, è passato con 499 sì, 5 no e 7 astenuti.

Il terzo stop al Governo viene da odg del PdL sulla vendita dei giornali al di fuori delle edicole su cui l’Esecutivo aveva espresso parere contrario. In base al testo approvato, il Governo risulta impegnato a consentire agli edicolanti di vendere giornali e riviste anche in altri negozi diversi dalle edicole vicini al proprio esercizio.

 

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