Diffamazione, Mulé condannato a 8 mesi di reclusione

Dopo Sallusti è la volta di Mulè. Il direttore di Panorama è stato condannato a 8 mesi di reclusione senza sospensione della pena, per presunta diffamazione ai  danni del procuratore di Palermo Francesco Messineo, in relazione ad un articolo del 2010 pubblicato sul settimanale.  Mulè sarebbe infatti responsabile di omesso controllo in merito all’articolo dal titolo “Ridateci Caselli”, a firma del giornalista Andrea Marcenaro, condannato invece ad un anno di carcere. La notizia è stata riportata oggi da ‘Il Giornale’, dove compare anche un editoriale del direttore Alessandro Sallusti sulla vicenda. Il giudice monocratico di Milano, Caterina Interlandi, ha anche disposto un risarcimento di 20mila euro a favore del procuratore di Palermo. La sentenza è di primo grado, quindi, prima che la pena diventi definitiva dovrà superare il vaglio della Corte d’Appello di Milano e della Cassazione.

“E’ incredibile la sentenza di condanna ad un anno di carcere per il giornalista di Panorama Marcenaro e ad otto mesi per il direttore Mulé. Alla base della decisione ci sarebbe non un falso, non una notizia non vera, bensì un reato di opinione”. E’ quanto ha dichiarato il vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri (pdl). “Il delitto? – spiega – Aver osato esprimere un parere circa la politicizzazione dei magistrati della procura di Palermo, dimenticando che lo stesso procuratore capo Messineo aveva espresso parole dure sugli ‘schieramenti di carattere ideologico’ in cui è divisa la procura palermitana. E’ una condanna assurda, ancora più grave perché non viene applicata la condizionale. Altro che bavaglio. Si vogliono i giornalisti in carcere appena osano toccare la casta dei magistrati. Ci auguriamo che nei successivi gradi di giudizio questa sentenza sia ribaltata e ristabilita giustizia. A Mulé e a tutta la redazione di Panorama la più convinta solidarietà”, conclude Gasparri.

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