Di Maio apre la strada ai voucher: ‘Sì in agricoltura, nel turismo si vedrà’

Da Bruxelles, Antonio Tajiani dopo aver ricordato che il Parlamento europeo è l’unica istituzione che continua a crescere nei consensi dei cittadini, a differenza delle altre,  fa pressing sull’esecutivo gialloverde perché non perda tempo, a partire da interventi sul comparto dell’agricoltura e del turismo. Visto che in Italia non è stato ancora pubblicato il decreto Di Maio, lancio un appello da italiano, da Bruxelles,   dice Tajani,  ‘signori del governo, rimettete i voucher in agricoltura e turismo. Abbiate il coraggio di farlo contro il lavoro nero e la disoccupazione giovanile e per difendere il sud. E non accorciate i contratti di lavoro a 24 mesi si danneggiano solo i giovani e si favorisce il lavoro nero. Mi auguro che i ritardi siano dovuti a un ripensamento che sarebbe una vittoria per imprese e giovani lavoratori’.

Poi si concentra sulla Pac, la politica agricola comunitaria che rischia di essere depotenziata: ‘La sfida delle sfide è la Pac. L’uscita del Regno Unito provocherà un taglio nei contributi che vengono dai singoli Stati. Il parlamento Ue vuole più soldi per il bilancio comunitario per impedire tagli anche alla Pac. Noi ci batteremo perché ci sia una riduzione dei tagli previsti oggi e faremo in modo che quei tagli possano trovare compensazione all’interno del bilancio comunitario in modo che non si perda neanche un euro e perché l’agricoltura possa essere un settore trainante dell’economia reale’.

 Già di fronte al pressing leghista l’altro giorno il ministro del Lavoro e dello Sviluppo aveva spiegato che nel caso i voucher fossero stati reintrodotti per sfruttare di nuovo la gente, allora si troverà un argine, anzi un muro in cemento armato del Movimento 5 Stelle. Sono passate 24 ore ed il ministro, intervenendo in Senato, dove ha illustrato le linee guida dei suoi due dicasteri, ha già cambiato idea: ‘Se i voucher devono servire a un settore come l’agricoltura per sopperire a una richiesta di specifiche competenze ben vengano. Sta a voi’,  ha poi aggiunto rivolgendosi direttamente ai senatori,  ‘e lo chiedo prima di tutto alle forze di maggioranza, fare in modo che non ci siano abusi in futuro, scrivere la norma in modo che non si lasci la porta aperta alla possibilità di abusi’.

Con l’abolizione dei voucher, ha proseguito,  è venuto meno uno strumento di pagamento del lavoro accessorio, come colf, baby sitter, giardinieri. Lavori del tutto dignitosi ma non inquadrabili in nessun contratto, se non quelli a chiamata. Su queste categorie è doveroso fare un riflessione che partirà dal Parlamento ma che non prevede di lasciare nessuno spazio allo sfruttamento. I voucher verranno ripristinati per i lavori domestici e per il settore agricolo, ma ‘per il turismo si vedrà’.
Luigi Di Maio frena sulla possibilità di reintrodurre i buoni lavoro ma verrà quindi mantenuta la reintroduzione dei buoni per i lavori di baby sitter, giardinieri e lavoratori domestici, ma non per quelli legati al turismo.

In merito all’immissione dei voucher, fortemente voluta dal ministro Matteo Salvini, Di Maio e il Movimento cinque stelle in generale erano contrari, perché ritenuti ‘una forma di schiavitù’. Tuttavia, per poter ottenere la delibera sui vitalizi, il ministro del Lavoro ha dovuto cedere e ammettere l’uso dei buoni.

Antonella Di Pietro

Circa Redazione

Riprova

Commissione Antimafia: ‘Emiliano si sottrae all’audizione’

“Sono indisponibile il 2 maggio”. Emiliano va alla guerra con la commissione antimafia che lo …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com