Crisi di governo, duro attacco di Patuanelli a Di Maio

Il ministro delle Politiche agricole si è scagliato contro l’ex grillino e sul governo Draghi ha aggiunto: “Siamo pronti a dimetterci”.

“Se queste sono le premesse, la legislatura è da considerarsi conclusa“. Poche parole ma lapidarie quelle rilasciate da Bruno Tabacci, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e tra i più stretti confidenti di Mario Draghi. Le parole dell’ex governatore della Lombardia rendono bene l’idea sullo stato di frustrazione in cui si trova il premier dopo il rifiuto di Sergio Mattarella nell’accogliere le sue dimissioni, presentate giovedì pomeriggio dopo il voto di fiducia al Senato sul dl Aiuti.

L’esecutivo sta vivendo giornate di forte stress per le pressioni esercitate dal Movimento 5 Stelle e dal suo presidente Giuseppe Conte: dopo essere usciti dall’Aula al momento della fiducia, l’ex premier sta continuando ad attaccare la maggioranza chiedendo che vengano accolte totalmente le 9 istanze presentate a Draghi durante il loro ultimo colloquio. In caso contrario – fa capire il leader pentastellato – non esiste alcuna possibilità che questo esecutivo prosegua fino alla fine della legislatura.

Nonostante la crisi di governo e le dimissioni di Mario Draghi, gli italiani continuano ad avere fiducia nel premier, ma chiedono azioni concrete.

Ad alzare ulteriormente i toni ci ha pensato  Stefano Patuanelli, attuale ministro delle Politiche agricole, che agli organi di stampa ha spiegato come “il presidente Conte non abbia mai chiesto alla delegazione governativa di dimettersi, ma qualora questa richiesta arrivasse noi ci dimetteremmo all’istante perché non siamo degli aspiranti Di Maio“. Frasi che certificano il rapporto ormai irrecuperabile con il ministro degli Esteri e minano ulteriormente la stabilità del governo in vista della verifica che Mario Draghi farà in Parlamento nella giornata di mercoledì.

Sul fronte del Centrodestra, Giorgia Meloni torna ad invocare le urne e fa sapere che non chiede “le elezioni soltanto adesso, per i sondaggi favorevoli: lo diciamo da tempo, quando c’erano altri numeri”. Dopo mesi di screzi e il fallimento delle ultime elezioni comunali, la leader di Fratelli d’Italia sembra essere tornata in sintonia con gli alleati della coalizione, in particolare con Matteo Salvini.

Il capo del Carroccio – pur confermando l’intesa totale con Forza Italia in merito alla crisi di governo – torna a ribadire che “nel caso in cui i Cinquestelle escano dall’esecutivo, l’unica soluzione possibile è quella di ridare la parola agli italiani nel minor tempo possibile“.

A chiedere ai ministri M5S di dimettersi prima delle comunicazioni alle Camere di Mario Draghi sarebbe stato il presidente del Movimento Giuseppe Conte. L’indiscrezione sarebbe stata confermata da diverse fonti. L’obiettivo dell’ex premier sarebbe quello di staccare la spina al governo Draghi. Quasi tutti gli esponenti pentastellati al governo, però, avrebbero rifiutato. Lo stesso responsabile per le Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, sarebbe contrario. In realtà ci sono forti tensioni all’interno del Consiglio nazionale del Movimento.

Nella giornata di mercoledì 20 luglio, il presidente del Consiglio Mario Draghi riferirà alle Camere per spiegare a deputati e senatori i motivi che lo hanno spinto a presentare le sue dimissioni.

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